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Il canottaggio nella Fondazione Don Gnocchi Onlus

sabato 14 Giugno 2014

Il canottaggio nella Fondazione Don Gnocchi Onlus

MILANO, 14 giugno 2014 – Anche il canottaggio presente alla festa della Fondazione Don Gnocchi onlus di Milano. Grande la partecipazione da parte di diverse classi di alcuni istituiti scolastici milanesi insieme ai disabili della Fondazione Don Gnocchi. Grazie all’atleta dell’Idroscalo Club Hanne Low ( studentessa norvegese presso lo IULM di Milano) e dell’allenatore Giulio Sala per la concreta e volontaria collaborazione, entrambi presenti durante tutta la manifestazione per promuovere il canottaggio e far provare la tecnica di voga su due remoergometri. Per maggiori info sula Fondazione: www.dongnocchi.it

Testo e foto Toni Bassi

Breve storia della Fondazione Don Gnocchi

«Sogno, dopo la guerra, di potermi dedicare a un’opera di Carità, quale che sia, o meglio quale Dio me la vorrà indicare. Desidero e prego dal Signore una cosa sola: servire per tutta la vita i suoi poveri. Ecco la mia “carriera”… Purtroppo non so se di questa grande grazia sono degno, perché si tratta di un privilegio».

Dalla drammatica esperienza della guerra, vissuta soprattutto nella tragica ritirata di Russia come cappellano militare, matura la missione a cui don Carlo Gnocchi dedicherà la propria vita, con coerenza e fedeltà. Partire dagli ultimi, per riscattare il loro “dolore innocente” e costruire una speranza per il futuro.
È a partire dal 1945 che comincia a prendere forma concreta quel progetto di aiuto ai sofferenti appena abbozzato negli anni della guerra: don Gnocchi viene nominato direttore dell‘Istituto Grandi Invalidi di Arosio (Co) e accoglie i primi orfani di guerra e i bambini mutilati. Inizia così l’opera che lo porterà a guadagnare sul campo il titolo più meritorio di “padre dei mutilatini”.

La consegna in punto di morte («Amis, ve raccomandi la mia baracca…») diventa per i successori di don Carlo parola d’ordine. Se alla scomparsa del sacerdote, la Fondazione vive un momento di consolidamento e di riflessione, già pochi anni dopo è in grado di decollare verso traguardi futuri.
Dal 1963 la Pro Juventute – che dal ’57 era diventata “Fondazione Pro Juventute Don Carlo Gnocchi” – estende la sua presenza sul territorio nazionale con dodici Centri di importanza regionale e altre decine di poliambulatori e Centri minori, allargando lo specchio delle proprie attività riabilitative a ogni forma di handicap, dai motulesi ai neurolesi, ai malformati congenitifocomelicidistrofici. Si occupa di patologie della colonna vertebrale, dell’apparato osseo, scoliosi, fino alle disabilità più impegnative sul fronte della riabilitazione.

I numeri della Fondazione Don Gnocchi oggi
 
2 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)
22 Unità di riabilitazione polifunzionale
9  Unità di riabilitazione ospedaliera
4 Unità per le gravi cerebrolesioni acquisite (GCA)
8 Residenze per anziani non autosufficienti (RSA)
2 Nuclei specializzati nella cura del morbo di Alzheimer
3 Hospice per malati oncologici terminali
2 Case di Cura
3 Centri di Formazione, Orientamento e Sviluppo (CeFOs)
30 ambulatori territoriali di riabilitazione
3 Centri Diurni Integrati per anziani (CDI)
6 Centri Diurni per Disabili (CDD)
3 Residenze Sanitarie per Disabili (RSD)
3 progetti di Custode Sociale e Socio-Sanitario
1 Casa sollievo per disabili e anziani
3602 posti letto accreditati ed operativi di degenza piena e day hospital
5500 operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali