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Limerick: la relazione di Andrea Benecchi sulla conferenza FISA

lunedì 12 Novembre 2012

Limerick: la relazione di Andrea Benecchi sulla conferenza FISA

ROMA, 12 novembre 2012 – Lo scorso 2 e 3 novembre si è svolta a Limerick in Irlanda l’annuale conferenza tecnica della FISA rivolta agli Allenatori. Direttori Tecnici, Allenatori e Collaboratori delle Squadre Nazionali hanno relazionato in merito al lavoro svolto con i rispettivi paesi per un risultato alle ultime Olimpiadi di Londra. Pubblichiamo la relazione a cura del tecnico federale Andrea Benecchi.

“Il primo intervento è stato quello del tedesco Mario Woldt, Direttore Tecnico della Germania, sul percorso di formazione dell’8+ e del 4x Senior dopo la disfatta alle Olimpiadi di Pechino 2008. In particolare, per quanto riguarda il percorso dell’8 è stato fatto notare come questo si era sempre distinto dalle Olimpiadi di Seoul 1988 (1° classificato) a Barcellona 1992 (3° classificato) e Atlanta 1996 (2° classificato); dopo il crollo del 2008 si è provveduto quindi ad una ristrutturazione globale del sistema che ha portato alla vittoria dell’armo alle tre edizioni successive dei Campionati del Mondo (2009-2010-2011) ed alla vittoria alle Olimpiadi di Londra 2012 basandosi sulla ricostruzione del rapporto Allenatore/Atleta-Squadra per cui ognuno è risultato responsabile delle proprie azioni, responsabilità che comincia ai rapporti di base per poi elevarsi mano a mano che aumenta la quantità del lavoro.

Il primo step è stato quello di individuare 16 Atleti con le prestazioni più stabili negli anni 2009-2010-2011, usare le competizioni ed il successo per migliorare e quindi perfezionare la squadra che si è poi tradotto nel migliorare ulteriormente la velocità finale della barca. 2 sono stati gli Allenatori che hanno seguito la preparazione di questi 16 Atleti e che hanno effettuato le opportune selezioni/test che si sono svolti in 2- ed al remoergometro il cui tempo medio sul 2000m. è risultato essere di 5.43,0. Inutile dire che l’ottimo stato di salute è sempre stato monitorato per tutto il quadriennio.

Nel 2009 si è provveduto ad individuare gli 8 Atleti con la formazione dei 4 migliori 2-, un costante allenamento ed una costante ricerca del talento -> WC Poznan: 6.00,98.
Nel 2010 sono stati inseriti 2 nuovi Atleti nella rosa dell’anno precedente a discapito di altri 2 (6 Atleti vittoriosi a Poznan + 2 nuovi), formazione dei 4 migliori 2-, costante allenamento e formazione del talento -> WC Karapiro: 5.58,73.

Nel 2011 sono stati inseriti altri 2 nuovi Atleti nella rosa dell’anno precedente sempre a discapito di altri 2 della rosa del 2009 (4 del 2009, 2 del 2010 e 2 del 2011), formazione dei 4 migliori 2-, costante allenamento -> WC Bled: 5.53,88.

Nel 2012 l’equipaggio è risultato composto dal 50% degli Atleti della rosa originaria del 2009 e si è lavorato molto sulla rifinitura dell’Atleta stesso -> OG London: 5.51,5

Per quel che riguarda il 4x anche qua c’è stata una parentesi sulla storia di questo armo e di come dal 1988 al 2000 abbia sempre preso una medaglia ai Giochi Olimpici (Seoul ’88: 3° classificato, Barcellona ’92: 1° classificato, Atlanta ’96: 1° classificato, Sydney ’00: 3° classificato). Dal 2004 al 2009 si poi assistito ad una fase di ricostruzione conclusasi nel 2010 con un 4° posto ai Mondiali di Karapiro, nel 2011 con un 2° posto ai Mondiali di Bled e nel 2012 alla vittoria delle Olimpiadi di Londra.

Le selezioni sono avvenute ad opera di un solo Allenatore che ha diretto un pool di 10 Atleti che si sono confrontati in trials sui 2000m. in 1x la cui media è risultata essere di 6.51,0, la media sui test al remoergometro di 2000m. di 5.44,3 e sul 6000m. di 18.12,4 tenendo conto del VO2 e del peso corporeo, delle caratteristiche fisiche/antropometriche riferite al posto voga e della forza mentale. Una volta individuati i 4 atleti nel 2011 si è poi lavorato sull’equipaggio senza dimenticare allenamenti in 1x per mantenere elevata la competizione tra gli stessi.

Il secondo breve intervento è stato tenuto da Thomas Poulsen, vogatore peso leggero dal 1992 al 2001 e dal 1994 a bordo del 4- Pesi Leggeri della Danimarca e Allenatore dal 2001, in merito ai Pesi Leggeri Danesi. La Danimarca non è una Nazione con grossi numeri: in tutto ci sono circa 200 Atleti dalla categoria Junior B (l’equivalente della nostra categoria Ragazzi) ai Senior A facenti parte di 15 Società. 3 sono gli Allenatori Nazionali full time più un altro Allenatore part time, questo fa sì che la squadra nazionale sia equiparabile ad una squadra di Società.

I componenti della squadra più “anziani” fanno perciò da guida ai più giovani che sono perlopiù studenti: si ha una stretta collaborazione tra la squadra nazionale danese e l’Università di Copenhagen dato che la maggior parte degli Atleti vive e risiede nella capitale e dato che la formazione culturale degli Atleti è di primaria importanza. Gli Atleti sono infatti parte integrante della gestione federale ed hanno una grande influenza sulle decisioni del Consiglio così come riveste un ruolo importante l’ottima relazione che ci deve essere tra gli Allenatori ed il Direttore Tecnico. Il peso degli Atleti non deve essere superiore ai 75 kg nel mese di gennaio per poter scendere gradatamente per il proprio peso gara per la 1^ Coppa del Mondo e comunque l’equipaggio deve trovarsi in peso 2 settimane prima di qualsiasi competizione.

Queste di seguito sono le regole d’oro che sovraintendono al canottaggio danese:

  1. Obiettivi ed impostazioni comuni.
  2. Essere capaci a dire di no.
  3. Le differenze sono un “must”.
  4. Comunichiamo le nostre ambizioni.
  5. Crediamo in noi stessi.
  6. Sappiamo quello che facciamo quando lo facciamo meglio.
  7. La nostra ambizione si basa su cose che possiamo fare.
  8. Dobbiamo rinnovarci.
  9. La cooperazione è basata sulla verità e sul rispetto.
  10. I risultati di alto livello (top performaces) possono essere programmati.
  11. Tutte le parti interessate devo essere messere al corrente di tutto.

L’ultimo incontro della mattinata di sabato è stato con gli inglesi Paul Thompson – Capo Allenatore della squadra femminile e pesi leggeri e Allenatore del 2x SF, Robin Williams – Allenatore del 2- SF e Paul Reedy – Allenatore del 2x PLF; tutte e tre queste imbarcazioni vincitrici degli ultimi Giochi Olimpici di Londra. La prima cosa che è saltata subito all’occhio è come sia aumentata la richiesta di praticare lo sport del canottaggio subito dopo i successi alle recenti olimpiadi, vuoi perché si sono giocate in casa, vuoi per i successi ottenuti dagli stessi inglesi nella stessa edizione e di come sia cambiato il rapporto tra aspiranti Atleti maschi e aspiranti Atlete femmine: se prima dei Giochi si parlava di 4:1 ora si è spostato sul 3:2.

Dietro questi successi non vi è solo l’Allenatore di riferimento ma tutto il team che si compone di svariate persone, ognuna con un compito ben preciso da assolvere: dal settore medico a quello dei fisioterapisti, dai carpentieri per l’assetto delle imbarcazioni ai biomeccanici per l’acquisizione e la valutazione dei dati registrati in barca. Particolare importanza è stata data alla valutazione della distanza per colpo e quindi alla velocità della barca in relazione al numero dei colpi portati ottenuta con uno sviluppo tecnico e fisico del corpo dell’Atleta riferito a:

  • Flessione dei muscoli posteriori delle cosce e delle anche, dei flessori/tensori della fascia lata.
  • Glutei e quadricipiti.
  • Addominali bassi.
  • Muscoli che mobilizzano il tronco.
  • Complesso di muscoli che mobilizzano la spalla.

che hanno poi portato ad una corretta postura dell’Atleta stesso durante tutto il ciclo di voga ed al mantenimento e miglioramento della così detta “sospensione” analizzata con particolari strumenti al remoergometro. Altro argomento su cui si è puntato molto è stato lo sviluppo della flessibilità con opportuni test durante tutto il quadriennio per valutarne il miglioramento (o peggioramento) con esercizi specifici e lo sviluppo ed il condizionamento della forza con l’utilizzo di sovraccarichi mediamente non inferiori al 70% del carico massimale.

L’interazione con la barca è, ancora una volta, un fattore fondamentale e determinante per la vittoria alle competizioni di alto livello e pertanto viene sviluppata con l’utilizzo di videoriprese e quindi di videoanalisi e di analisi biomeccaniche eseguite in barca con un sistema di acquisizione dati e costantemente monitorate e valutate con l’Allenatore di riferimento, l’equipaggio ed il tecnico specializzato nel sistema. Sono stati eseguiti numerosi test con l’utilizzo della curva lattato/potenza durante tutto il quadriennio per poter mettere a confronto lo stato reale dell’Atleta in quel preciso momento con uno stato antecedente per valutare il miglioramento (o peggioramento) dell’allenamento sempre tenendo conto il carico dell’allenamento nel momento in cui veniva eseguito il test.

Sono stati poi presentati i tre equipaggi vincitori: 2x SF, 2- SF e 2x PLF con una carrellata di video sulla tecnica di voga e sugli esercizi tecnici anche piuttosto divertenti sull’equilibrio.
È stato poi il momento della psicologa dello sport Annelen Collatz che ha lavorato con la Nazionale tedesca in questo quadriennio per studiare una strategia che portasse soprattutto i membri dell’8 e del 4x ad uscire dallo stato di apatia in cui si erano ritrovati dopo i deludenti risultati del quadriennio precedente. La Dott.ssa Collatz ha individuato 4 tipologie di Allenatori.

  1. Quello instabile: molto eterogeneo nei tratti della sua personalità, presenta carenze nelle competenze sociali, alta socievolezza ma bassa assertività, orientato ad una atmosfera lavorativa in armonia con l’atleta ma che non da obiettivi chiari.
  2. Quello costante e mediocre: non ha una specifica strategia, decidono molto spesso senza ragionare, la sensibilità e l’apertura al contatto sono poche, hanno difficoltà di comunicazione con gli Atleti e siccome hanno una socievolezza molta bassa tendono ad offendere gli Atleti molto facilmente.
  3. Quello di successo: poche carenze in competenze sociali, la costituzione psicologica è bassa, ha fiducia in se stesso ed è emotivamente stabile, non è capace a far fronte ai fallimenti e la critica li rende insicuri.
  4. Il vincitore assoluto: ha una alta motivazione, un’elevata propensione ad entrare in conflitto, buono nel creare entusiasmo, di costituzione psicologica stabile, dà agli Atleti obiettivi chiari e precisi.

Essere un buon Allenatore, continua la Collatz, è più che guardare dietro ad una carriera di uno sportivo d’elite in quanto essi stessi fanno parte di un piccolo manipolo di persone e la conoscenza che loro stessi apprendono non è mai abbastanza ed i tratti della propria personalità sono rilevanti per un Allenatore di successo; deve essere in grado di comunicare con gli Atleti e di trasmettere loro sicurezza oltre che guidarli in allenamento ed in gara.
Anche per gli Atleti sono state distinte 4 tipologie differenti:

  1. Quello instabile: avrà maggiori difficoltà in ambito sociale e sotto pressione. Avrà bisogno di allenamenti individuali con particolare attenzione agli aspetti sociali e di tranquillità.
  2. Il team player: è importante per una buona performance dell’equipaggio, si adatta bene in una struttura di gruppo, può essere un fattore stabilizzante in caso di un conflitto all’interno della squadra.
  3. L’individuale: è preferibile “utilizzarlo” in discipline individuali quali il 1x, presenta maggiori difficoltà in imbarcazioni multiple in quanto sono presenti maggiori interazioni sociali, necessita di molta libertà e reagisce male ad un Allenatore con uno stile autoritario.
  4. Il leader: è quello che vuole la posizione di leader all’interno della squadra, vuole avere la parola nelle riunioni con la squadra e la può influenzare in maniera significativa. Troppi atleti di questo tipo all’interno di una barca possono diventare difficili da gestire in quanto ognuno di loro vuole esercitare la propria leadership sugli altri.

La personalità di un Atleta non deve essere presa come un criterio selettivo ma va sicuramente tenuta conto nella formazione di un equipaggio. Il ruolo dell’Allenatore deve quindi essere quello che guida tutte queste tipologie di Atleti, che non deve essere coinvolto nei problemi personali di un Atleta in quanto deve decidere allo stesso tempo anche della sua carriera come Atleta”.