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A tu per tu con Alessio e Romano

lunedì 16 Luglio 2012

A tu per tu con Alessio e Romano

ROMA, 18 luglio 2012 Quando Alessio, all’età di quasi 24 anni, coronava il sogno che ogni sportivo insegue sin da bambino, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney 2000 nel quattro di coppia, Romano era poco più di un ragazzino. Era seduto davanti alla TV a osservare le gesta di Agostino Abbagnale, Rossano Galtarossa, Simone Raineri e di colui che dodici anni dopo sarebbe diventato il suo compagno d’avventura alla sua prima esperienza olimpica. Cosa è mai la vita? Cosa è mai il destino? Proprio quelle immagini di una barca da canottaggio, viste da Battisti per la prima volta, lo fecero innamorare di questa disciplina e, cammin facendo, incontrare Sartori alle Fiamme Gialle. Dodici anni dopo la prima scintilla, l’uno quattordicenne in salotto e l’altro felice in Australia, sono pronti a spiccare il volo per Londra dopo una straordinaria qualificazione ottenuta lo scorso 23 maggio nell’ultima prova di qualificazione olimpica con il grande tifo, da casa e sul campo di regata, delle mogli Sara (Romano) e Monica (Alessio), dei figli Matteo e Leonardo per il trentacinquenne colosso di Terracina e della neonata Lavinia per il venticinquenne di Priverno.

Verso Eton, come è andato l’ultimo mese di preparazione?
AS: “A Piediluco ci troviamo benissimo. Abbiamo condiviso la preparazione con Under 23 e con gli Junior in giornate favolose dal punto di vista climatico. Siamo quasi sempre usciti in barca senza mai cambiare programma d’allenamento. Sabato torneremo a casa, poi il 23 partiremo per Londra. Abbiamo lavorato molto sul gesto tecnico e sulla preparazione fisiologica: da Lucerna in avanti, siamo un po’ cambiati e speriamo si riesca a vedere differenza rispetto ad altri equipaggi”.
RB: “La preparazione sta andando benissimo, questi 40 giorni a Piediluco ci sono volati. Abbiamo lavorato bene con i ragazzi Under 23 che volevano tirare contro di noi. Adesso siamo in allenamento con gli Juniores. Va poi detto che da Italo, al Residence Albornoz, siamo continuamente coccolati: quando sabato partiremo, sicuramente piangerà”

Come immagini la Londra olimpica?
AS: “Per me sarà la quinta Olimpiade e la immagino come un Luna Park. Tutti noi atleti vivremo atmosfera di festa. Tornando al nostro equipaggio, conto di poter avere maturità e freddezza per analizzare le difficoltà che potremo eventualmente incontrare sul nostro cammino”.
RB: “La prima Olimpiade sarà tutta una sorpresa per il sottoscritto”.

Alessio, torniamo alle quattro Olimpiadi precedenti. Le rivivi, per noi, in un flash?
AS: “Atlanta: il pubblico a sostegno degli equipaggi americani, la loro voce si sentiva sin dalla partenza. Sydney: dalla conclusione della nostra finale, un susseguirsi di emozioni, di eventi, di novità e di gioie. Atene: amarezza, perché arrivavamo da successi in Coppa del Mondo ed io e Rossano non siamo riusciti a mantenere la velocità che in precedenza ci consentiva di primeggiare. Pechino: incognita, a oggi non riesco a trovare la causa dell’undicesimo posto. Buona preparazione, ma poi c’è mancata la marcia in più”.

Romano, quale risultato ti ha dato maggior gioia e quale è stato il più deludente?
“Le emozioni della mia prima medaglia d’oro ai Mondiali Under 23 le ricordo ancora. L’anno peggiore è stato il 2010: dopo aver gareggiato tutta la stagione in 4 senza, mi sono ritrovato riserva ai Mondiali”.

Cosa rappresenta Franco Cattaneo in questo percorso?
AS: ” Un ottimo allenatore, in grado di infondere sicurezza e fornire sempre il giusto apporto morale sotto gare e durante gli allenamenti “.
RB: “La nostra coscienza. Come per Pinocchio, il Grillo Parlante…”.

Riviviamo la tua storia. Da dove partiamo?
AS: “Avevo disputato un paio di gare di atletica, soprattutto corsa campestre. Mio fratello Luca ha iniziato a remare prima di me, seguendolo mi sono piano piano appassionato”.
RB: “Dal 2000, quel giorno d’autunno in cui rientrai a casa e vidi l’arrivo del quattro di coppia. Mentre vincevano le Olimpiadi, pensai “Come è facile vincere in questo sport!” (ride). Subito dopo mi sono interessato grazie a un amico che praticava canoa. Sono andato a Sabaudia ed ho iniziato così alla Forestale insieme a Vittorio Altobelli”.

Ci racconti la tua prima gara?
AS: “A Sabaudia. La vinsi e ricordo bene i miei genitori sul pontile”
RB: “Lago di Vico, in doppio con Giovanni Faiella, un ragazzo purtroppo morto di incidente stradale. Ultimi, staccati, ci prendevano in giro tutti”.

In che modo le società per cui sei stato tesserato hanno influito sulla tua crescita da atleta?
AS: ” Alle Fiamme Gialle mi hanno trasmesso, soprattutto, lo spirito di gruppo, stare a disposizione in ogni situazione ed evenienza. Siamo come una grande famiglia ed abbiamo possibilità di condividere momenti bellissimi con ragazzi in arrivo da ogni parte d’Italia”.
RB: “La Forestale mi ha costruito dandomi la forza di non mollare mai. Tutto questo grazie soprattutto a Roberto De Piccoli che gestiva la sezione. L’Aniene? Un sogno, non pensavo esistessero circoli così belli e me ne sono innamorato a tal punto che ancora adesso ne sono socio. Le Fiamme Gialle mi hanno fatto crescere come atleta professionista, hanno investito molto su di me per portarmi all’Olimpiade”.

sansone, capelli, battisti, palmisano, tim. bellucci (7)Quali personaggi, nel mondo del canottaggio, sono stati importanti nella tua carriera e cosa ti hanno trasmesso?
AS: “Il più importante è stato Giuseppe La Mura. Dal College di Piediluco alla medaglia d’oro di Sydney: mi ha insegnato molto a livello di atleta e di persona. Poi ho avuto la fortuna di fare equipaggi con atleti più esperti di me: qualcosa mi hanno trasmesso tutti”.
RB: “Partendo dalla Forestale, Vittorio Altobelli e poi Saverio Loffarelli, allenatore Sile Treviso. All’Aniene, Giovanni Suarez. Come atleti, Carlo Mornati e Davide Tizzano. Alle Fiamme Gialle, penso soprattutto al Comandante Gaetano Bellantuono”.

Tre aggettivi per il tuo compagno di barca?
AS: “E’ nervoso, rompiscatole e sempre lento in tutto ciò che fa!”.
RB: “Potente, determinato e coraggioso”

E tu come ti definisci?
AS: “Rompiscatole anche io, il pregio lo lascio agli altri”.
RB: “Credo molto in quello che faccio ma sono un gran rompiscatole”

La famiglia: quale il suo ruolo in questa qualificazione?
AS: “Monica, Matteo e Leonardo mi hanno dato la possibilità di raggiungere questo quinto sogno: sono consapevoli dei sacrifici che stiamo facendo e non me li fanno pesare”.
RB: “Hanno sempre creduto in me e nella mia partecipazione alle Olimpiadi, obiettivo che qualche anno fa non rientrava nei miei progetti”.

Ti piace viaggiare? Quale il posto più bello visto grazie al canottaggio?
AS: “Australia”
RB: “Nuova Zelanda. Hanno dato lezione a tutto il mondo di come si organizza e vive lo sport”.


Cosa è l’amore per te?
AS: ” E’ condividere gioie e dolori”
RB: “E’ qualcosa che non comandiamo noi”.

Quale canzone senti di più in questo periodo?
AS: “Hai delle isole negli occhi. Tiziano Ferro.
RB: “Fango di Jovanotti, specialmente quando fa ‘Io lo so che non sono solo’

Quale film?
AS: “Il gladiatore”.
RB: “Il Marchese del Grillo”

Se non avessi conosciuto il canottaggio, in quale altro sport avresti fatto strada?

AS: “Pallacanestro”
RB: “Pugilato”

Se non avessi remato per l’Italia?
AS: “Stati Uniti
RB: “Australia

Un personaggio positivo, per te, nel mondo dello sport.
AS: ” Usain Bolt
RB: “Paolo Maldini

E fuori dallo sport?
AS: “Papa Woytila“.
RB: “Carlo Verdone

Nelle immagini: Alessio e Romano dopo l’arrivo delle qualificazioni olimpiche a Lucerna; il doppio azzurro in azione a Lucerna 2012; Sartori, Abbagnale, Galtarossa e Raineri con l’oro a Sydney 2000; Alessio con Rossano Galtarossa ad Atene 2004; Romano sul 4 con campione mondiale under 23 2007; Alessio e Romano con la medaglia d’oro alle qualificazioni olimpiche di Lucerna.