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ROMA, 24 gennaio 2022 - Ieri è venuto a
mancare all'affetto dei suoi cari e di quanti
hanno avuto la fortuna di apprezzare le sue
virtù tecniche e umane Armido Torri, figura tra
le più importanti del canottaggio nazionale e
lombardo e già allenatore di 3° Livello della
Canottieri Milano.
Armido, sesto alle Olimpiadi di Roma 1960, con
l'otto della Marina Militare allenato da Mario
Bovo, insieme a Paolo Amorini, Vasco Cantarello,
Giancarlo Casalini, Luigi Prato, Vincenzo Prima,
Nazzareno Simonato, Luigi Spozio e Giuseppe Pira
al timone, è nato il 5 novembre 1938 e oltre a
rappresentare l’Italia a Roma '60 è salito anche
sul podio dei Giochi del Mediterraneo di Napoli
1963, in doppio insieme a Stefano Martinoli,
vincendo l'argento.
Il suo impegno nel settore tecnico lo ha
portato, nell'agosto del 1971 a Firenze, a
divenire Socio fondatore dell'ANAC con tessera
numero 26. Ha allenato schiere di atleti e molti
di loro hanno vestito la maglia azzurra. I suoi
insegnamenti, come allenatore e maestro di vita,
prevedevano la massima attenzione
all'applicazione della tecnica di voga con
consigli sempre attenti e preziosi sia dentro
che fuori dalla barca.
Una professionalità che lo ha portato a
ricoprire, insieme a Fabrizio Malgari, il ruolo
di Direttore Tecnico della nazionale sia in
occasione della trasferta olimpica di Montreal
1976 e sia durante la stagione agonistica 1979.
In seguito ha collaborato assiduamente con lo
staff tecnico federale sotto la direzione
tecnica del Dottor Giuseppe La Mura.
Il Presidente federale Giuseppe Abbagnale,
unitamente al Consiglio e a nome di tutto il
canottaggio nazionale, si unisce al cordoglio
della Famiglia Torri e della Canottieri Milano ed esprime le più sentite
condoglianze per la scomparsa del compianto Armido.
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RISULTATI, STATISTICHE e PROGRAMMI |
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