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#ciaoPippo: il ricordo di capitan Venier e dei compagni del quattro di coppia

sabato 1 Maggio 2021

#ciaoPippo: il ricordo di capitan Venier e dei compagni del quattro di coppia


ROMA, 01 maggio 2021 Giacomo Gentili: “Porterò sempre con me i momenti in camera da letto, in hotel, dopo le vittorie delle medaglie in campo internazionale. Pippo era maniacale soprattutto per quanto riguarda il suo letto, guai toccarglielo, o sedercisi sopra. Io lo stuzzicavo sempre durante le trasferte e lui si arrabbiava, poi a gare finite la tensione si allentava, e ogni volta prendevo una bottiglia di champagne e lo innaffiavo proprio mentre era a letto. Compagno di vittorie e di litigate, povero Pippo gliene ho fatte passare un bel po’… Siamo saliti sul tetto del mondo insieme, ed è stato bellissimo stare lassù con lui, che adesso è più in alto del tetto del mondo. Ora mi aspetto che ci segua anche da lassù, e che al momento giusto salga in barca dicendomi come sempre ‘Jack almeno in finale tira un po’, e non rompere i coglioni!’”.


Luca Rambaldi “Di Filippo voglio ricordarmi la sua forza d’animo. Ogni volta che qualcuno gli diceva che non era capace a fare qualcosa, o che ciò che faceva non era abbastanza, Pippo si impegnava ancora di più pur di dimostrare il contrario. E ci riusciva sempre! Con lui non servivano tanti ragionamenti, per andarci d’accordo bisognava essere semplici e pratici. È sempre stato una forza della natura, aveva solo bisogno di qualcuno che lo aiutasse a esprimere la sua energia e sono onorato di averlo accompagnato a raggiungere la vetta. Oltre alle gioie e alle soddisfazioni, sono sicuro che anche le nostre sonore litigate abbiano contribuito a rafforzare giorno dopo giorno il rapporto che ci legava. Tra persone che si vogliono bene si ride e si scherza, ma ci si arrabbia pure. È il sentimento, e tra me e Pippo ce n’era tanto”.


Andrea Panizza: “Pippo per me è stato come un fratello maggiore, da quando ho iniziato canottaggio ci siamo sempre mossi insieme nei raduni, nei viaggi per le gare, negli hotel delle trasferte. Mi ha sempre dato tanti suggerimenti, aiutandomi quando mi vedeva in difficoltà con gli allenamenti… Si agitava perché voleva farmi capire a tutti i costi che con lui potevo stare tranquillo sia nelle gare che nella vita di tutti i giorni. Voleva farmi stare bene, era il mio braccio destro, un vero amico che mi ha insegnato cos’è il sacrificio, la generosità, cosa vuol dire non mollare anche quando hai contro tutti e nessuno crede in te. Non ho mai conosciuto nessuno come lui, mi mancherà non avere una figura come lui al mio fianco. Pippo era una persona unica, e sono felice di averlo avuto così vicino per questi anni. Mi mancheranno anche quelle pacche sulla schiena che mi davano sicurezza prima di un via, a volte tanto forti da farmi mancare il fiato. Un gigante buono, che mi sopportava sempre nonostante quanto lo stuzzicato. Pippo mancherà a me come a tutti, perché come lui non c’è nessuno”.


Simone Venier: “È difficile trovare le parole, ci ha lasciato un vuoto incolmabile, tutta la Squadra lo sta piangendo. Voglio portarmi dentro per sempre la sua voglia di lottare, di far vedere al mondo chi era e quanto valeva. Quando arrivava, si sentiva prima la sua presenza, poi la sua voce che diceva ‘uè, allora?’… E allora niente Pippo, guidaci dall’alto e continua a farci sentire la tua presenza. Ti voglio bene”.