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Stefano Mossino eletto Presidente del Comitato Regionale CONI Piemonte

giovedì 18 Marzo 2021

Stefano Mossino eletto Presidente del Comitato Regionale CONI Piemonte


ROMA, 18 marzo 2020 – E’ un uomo del canottaggio il nuovo Presidente della Giunta Regionale che guiderà il CONI Piemonte per il quadriennio 2021-2024. Un risultato importante per Stefano Mossino oramai ex Presidente del Comitato Regionale FIC Piemonte, ma non inaspettato. L’avvocato infatti si è distinto, durante i suoi mandati da Presidente dell’organo territoriale del canottaggio piemontese, per competenza, lealtà e affidabilità: “È sicuramente un grande impegno quello che mi aspetta – chiarisce subito Mossino, che aggiunge – soprattutto perché raccolgo il testimone di Gianfranco Porqueddu che, negli anni, ha lavorato molto bene. Inoltre sento il peso dell’aspettativa dal momento che la mia elezione si è concretizzata sulla base di un ampio consenso sia in fase preelettorale, avendo raccolto 51 firme di appoggio, sia per l’esito finale che ha visto un consenso quasi unanime, tranne per una scheda bianca e una nulla. Quindi grande soddisfazione per la vittoria ma anche piena consapevolezza della responsabilità che mi attende”.


Ricordiamo che Mossino viene da tre mandati come Presidente Regionale FIC Piemonte, preceduti a loro volta da due come delegato provinciale. Abbiamo colto l’occasione per fare un punto con l’Avvocato, rispetto a quelli che sono stati gli obiettivi raggiunti in questi anni: “Innanzi tutto credo di aver lasciato un Comitato coeso, ad ogni livello, dalle società agli attori impegnati nel contesto remiero come Dirigenti, Tecnici, Atleti, Giudici Arbitri. Relativamente al mio operato, sono stati tanti i progetti avviati. In particolare però sono tre gli obiettivi raggiunti che mi hanno gratificato in particolare. Sicuramente la rinascita di Candia, un impianto storico che dal 2010, lavorando tutti assieme, abbiamo rilanciato a livello nazionale. Il successo di Candia rappresenta per me anche una soddisfazione personale. Il rilancio della struttura infatti era una promessa che avevo fatta a Paolo Deregibus, storico dirigente del canottaggio piemontese, poco prima che venisse a mancare – e continua Mossino – Altro importante risultato che abbiamo ottenuto, sono state le trasferte internazionali giovanili, che il Comitato Regionale Piemonte ha organizzato e sostenuto economicamente con la piena partecipazione delle società e con la Commissione Tecnica Regionale.


Un risultato condiviso che ha messo nelle condizioni i nostri ragazzi di poter fare esperienze di rilievo in gran parte d’Europa. E poi c’è stato il settore pararowing sul quale sono stati fatti grossi passi avanti. Questo soprattutto grazie a società come l’Armida o il CUS Torino che sono state delle avanguardie nazionali nel campo. Noi come Comitato Regionale, avendo capito da subito l’importanza del settore, ci siamo spesi a trecentosessanta gradi, avversando il concetto di esibizione e puntando ad impegnare questi atleti in vere e proprie gare. In quest’ottica abbiamo offerto anche a loro la possibilità di partecipare alle trasferte internazionali di cui ho parlato prima, concretizzando così lo spirito del canottaggio pararowing che non è solo attività sportiva ma anche inclusione, acquisizione di autonomia e di capacità”. Non nascondiamo che se oggi il Comitato Regionale Piemonte riveste un ruolo di primo piano a livello nazionale è stato grazie a Stefano Mossino che oggi però è chiamato a guardare verso il suo nuovo percorso:


“La mia visione a livello del CONI Regionale è la stessa che ho avuto nel canottaggio. È mia intenzione, infatti, ripartire dal concetto di comunità sportiva. Voglio adoperare una metafora cara alla comunità remiera: siamo tutti sulla stessa barca. Io mi assumerò l’onere di far da capovoga e lavorerò perché l’equipaggio, costituito dalle Federazioni Regionali, remi in piena armonia verso obiettivi condivisi. Ovviamente ora la pandemia richiede interventi immediati e le cose da fare al più presto sono tre: innanzitutto assieme alla Regione dobbiamo trovare il modo di reperire risorse da destinare alle società sportive in modo da dar loro un po’ di ossigeno. Poi bisognerà affrontare il discorso degli impianti sportivi convincendo i comuni a non far pagare il canone di concessione nei periodi in cui le attività sono ferme. Infine è mia intenzione lavorare a livello di comunicazione, facendo passare il messaggio che le società ormai si sono dotate di tutti i protocolli necessari per consentire lo svolgimento delle attività in piena sicurezza. Famiglie ed atleti devono aver chiaro questo concetto. La paura della pandemia non deve vincere”.


Ed in conclusione i doverosi ringraziamenti: “Voglio infine ringraziare tutta la Federazione Italiana Canottaggio: dal Presidente Giuseppe Abbagnale ai Consiglieri, dal Segretario Generale ai vari funzionari. Un grazie poi va ai membri del Comitato Regionale Piemonte che, in questi anni, hanno collaborato con me. Allo stesso modo sento di voler ringraziare anche a tutto il mondo remiero, dai miei colleghi Presidenti di Comitato, ai Giudici Arbitri col loro Presidente, Giosuè Vitagliano, dalle società, in particolare quelle piemontesi, a tutti i Dirigenti e Tecnici che ogni giorno si impegnano per far crescere il nostro sport”.