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Origoni dopo la traversata dalla Sardegna alla Sicilia: Esperienza stupenda, ma in tanti mi hanno dato del matto””

lunedì 15 Marzo 2021

Origoni dopo la traversata dalla Sardegna alla Sicilia: Esperienza stupenda, ma in tanti mi hanno dato del matto””


ROMA, 15 marzo 2021 – “Mi è piaciuto tantissimo, devo ancora capire bene come andrà avanti la mia storia con il canottaggio, ma è stata un’esperienza stupenda”. È stanco ma euforico Elia Origoni, l’alpinista camminatore impegnato nel Sentiero Italia, che ieri ha completato la traversata a remi dalla Sardegna – è partito da Villasimius – alla Sicilia attraccando al porto di Trapani di buon mattino, dopo quattro giorni in mezzo al mare. “Se devo trovare una pecca, mi è spiaciuto non essermi potuto godere di più il viaggio. Il Mediterraneo da navigare non è facile, il vento cambia repentinamente e con esso le condizioni del mare. In Oceano si trovano gli alisei, venti costanti che però ti spingono sempre, aiutandoti a godere meglio dell’esperienza. Io invece in quattro giorni di barca ne ho trovato solo uno di calma piatta, e ho per il resto vento e onde. Ho dovuto dare tutto – prosegue Elia – perché dovevo per forza arrivare entro domenica perché sapevo che poi si sarebbe alzato vento di maestrale e a quel punto sarebbe stato molto più difficile compiere questa impresa”.


Origoni, che ha conosciuto il canottaggio pochi mesi fa giusto perché doveva compiere questo tragitto in barca per il Sentiero Italia, da chi lo conosce si è preso del matto, non avendo alcuna nozione fino a poco tempo fa dello sport del remo: “In tanti mi hanno dato del matto per aver fatto questa impresa senza essere un canottiere, ma sono consapevole di essere fuori di testa, e soprattutto sono consapevole di ciò a cui stavo andando incontro. Non volevo una scampagnata estiva, ma un’avventura, e così è stata. Ho avuto delle persone accanto che mi hanno aiutato, dandomi supporto e sicurezza. Ringrazio Matteo Perucchini, il mio allenatore di canottaggio che in solitaria ha concluso due volte la gara più lunga al mondo, la Talisker Whiskey Challenge, e Andrea Barbera, velista siciliano di esperienza che è stato prezioso per i suoi consigli sul mare della Sicilia. Grazie poi alla Lega Navale Italiana che mi ha ospitato a Villasimius per una settimana in attesa di essere pronto per la partenza e che poi a Trapani mi ha accolto a braccia aperte. Grazie anche alla Federazione Italiana Canottaggio, che mi sta seguendo da quando sono partito”.


Adesso, Elia Origoni proseguirà a piedi nel Sentiero Italia: “Ho le mani distrutte e sono coperto di salsedine, ma sono davvero felice di quello che ho fatto. È stato un azzardo, ma fortunatamente non è accaduto niente fisicamente e nulla è stato compromesso, ho gestito bene lo sforzo, soprattutto quello mentale. Adesso non resta che andare avanti in questo cammino”.