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Dario Crozzoli: non un addio, ma un arrivederci

venerdì 12 Febbraio 2021

Dario Crozzoli: non un addio, ma un arrivederci


TRIESTE, 12 febbraio 2021  – Spenti gli echi dell’Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva di domenica 7 febbraio, si tirano le somme a bocce ferme con Dario Crozzoli, ed il “suo” canottaggio. “Sono socio del Circolo Canottieri Saturnia dal 1967, ma soltanto nel 2001, la situazione precaria della società dal punto di vista delle strutture vetuste, risalenti gli ultimi interventi agli anni ’50, e con il numero dei soci in discesa libera, su richiesta di un gruppo di amici, decisi di prendere in mano la situazione, mi candidai e venni eletto alla presidenza del sodalizio triestino. Pensavo di fermarmi ad uno o due mandati, ma le cose non andarono proprio così. Si attuò così un’opera di restyling in alcuni casi, di vero e proprio recupero delle strutture e rivisitazione delle stesse, con risorse ricavate da nuove entrate di quasi 100 milioni di lire all’anno per un contratto di 10 anni, e da vari Enti, senza quindi chiedere ai soci di mettere mano al portafogli. Oggi il Saturnia accoglie oltre 700 adepti, con una presenza femminile nuova grazie alla nuova struttura ed alla balneazione autorizzata. Dal punto di vista agonistico, la conduzione tecnica fu affidata non casualmente a Spartaco Barbo e Stefano Gioia, mentre da quello organizzativo dopo tanti anni fu portato a Trieste il Campionato Italiano in tipo Regolamentare. Fu a quel punto che sempre su spinta del Consiglio Direttivo, accettai l’invito di frequentare le Assemblee Nazionali, e nel 2005 mi presentai alle elezioni del Consiglio Federale e risultai il primo degli eletti assumendo il ruolo di vicepresidente vicario, dedicandomi all’aspetto economico, finanziario e del marketing. Quest’ultimo incarico mi portò a trovare sostegni economici da COOP Italia e UNIPOL, oltre ad altri. Nel quadriennio successivo mi candidai alla presidenza, ma non andai a segno. Senza perdermi d’animo, feci 4 anni di esperienza come Presidente del Comitato Regionale del FVG, attuando una politica regionale di più ampio respiro, favorendo la nascita di nuove realtà remiere e l’organizzazione di Campionati Europei Master, Italiani, come quello di Coastal Rowing e di regate sprint che assunsero connotazione internazionale. Nel quadriennio successivo, su richiesta di Giuseppe Abbagnale mi candidai, venendo eletto, ed accettando la delega per la Commissione Finanziaria ed il Marketing, mentre nel quadriennio successivo perfezionai i rapporti mirati e qualificanti con gli sponsor. portatori di ampia immagine indirizzata alla forte e numericamente molto numerosa soddisfazione dei consumatori, quindi essi stessi portatori di una sana visione allo sport ed alla salute”.


Le ultime ore del “tuo” canottaggio. “Reduci da un anno difficilissimo, in questi ultimi mesi riuscii a far firmare uno dei contratti principali che ha la FIC con gli sponsor, aumentando addirittura il budget. Per arrivare all’Assemblea Elettiva, che doveva svolgersi a novembre, ma che causa pandemia è stata spostata al 6/7 febbraio, mi trovai davanti ad una campagna elettorale molto particolare con due gruppi distinti, quello del Presidente Abbagnale, nel quale sarebbero state inserite in quota società almeno 2 donne, e quello degli outsiders, oltre ad altre numerose candidature. Era mio desiderio agli inizi di non partecipare alle elezioni, pensando in prima battuta di continuare la mia collaborazione con la FIC da “esterno”, ma il fatto che si stavano rendendo mature nuove e importanti sponsorizzazioni che il canottaggio certo meritava, decisi di partecipare, anche su pressione degli stessi sponsor. Ritornando alle candidature, dei 6 consiglieri uscenti, avrebbero ambito alla rielezione solo in 5, fatto che portò ad una situazione ben definita, nonostante possa dire come in Consiglio abbia stretto delle valide amicizie. Nella squadra antagonista, erano presenti un gruppo di persone valide, che potevano ambire a portare miglioramenti al Consiglio futuro. Non potevo mancare né a uno né all’altro, partecipando a questo “Torneo” da solo, e questo spiega il numero dei voti così bassi ricevuti, meno della metà di quelli che servivano per essere eletti e che di solito ricevevo, ma ho comunque accettato la sfida. Il risultato era quello che mi aspettavo, e devo dire chiaramente che sono sereno e che non ce l’ho con nessuno, perchè ritengo che quello nominato, in questo momento, rappresenta il miglior Consiglio che si potesse eleggere, negli interessi del nostro canottaggio, che mette in luce un organismo rinnovato di 4/10. E’ stata un’Assemblea interessante quella di domenica scorsa, con un alto numero di deleghe, gestita in modo ineccepibile dal punto di vista preventivo-sanitario, che meglio non si poteva fare. Nessuna recriminazione quindi da parte mia per il responso dell’urna, perchè è emerso un risultato equilibrato ed interessante, ed adesso il compito precipuo sarà come utilizzare e sviluppare le nuove idee degli eletti”.


Nei tuoi progetti futuri ci sarà ancora spazio per il canottaggio? “Ho avuto colloqui stimolanti nei quali si è parlato di propositi futuri, con le possibilità e le difficoltà esistenti. Ritengo che l’aspetto finanziario ed amministrativo a supporto di realtà societarie in difficoltà, cose già fatte ed attualmente in itinere, e delle risorse, è ancora alla mia portata, oltre ai rapporti con gli sponsor: gli uomini ci sono, il denaro scarseggia. Il canottaggio deve trovare maggiore popolarità, trovato uno sponsor importante, è indispensabile trovarne degli altri di quella caratura, per avere l’”effetto domino” avvicinando altri investitori importanti, che ci trascineranno nella loro scia”.


Che cosa ti sentiresti di dire a Massimiliano d’Ambrosi e Simone Martini? “Massimiliano d’Ambrosi, lo considero una “mia creatura”, che si è distinto come Presidente di Comitato Regionale nel FVG. Io l’ho visto progredire da atleta alla sua maturazione come dirigente, trovando spazi nuovi mettendosi a disposizione del canottaggio. A chi mi chiedeva informazioni prima dell’Assemblea su di lui, non potevo che dire bene. Per Simone Martini, qualificare una barca alle Olimpiadi e laurearsi in ingegneria, rappresenta l’affermazione di questo ragazzo nello sport come nella vita: lui ha vinto la sfida elettorale con autorevolezza, intelligenza e caparbietà che lo hanno sempre contraddistinto ed io l’ho incoraggiato ad andare avanti. Entrambi hanno ottenuto un bel risultato, in un Consiglio equilibrato, con un eccellente ed ambizioso Programma del Presidente”.

Maurizio Ustolin