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Europeo Under 23: straordinario argento per il quattro con

domenica 29 Novembre 2020

Europeo Under 23: straordinario argento per il quattro con


ROMA, 29 novembre 2020 – È stato un finale al cardiopalmo quello che ci ha regalato il quattro con azzurro, composto da Matteo Della Valle (SC Moltrasio), Aniello Sabbatino (RYCC Savoia), Jacopo Frigerio (Fiamme Gialle-SC Lario), Davide Comini (SC Moltrasio) e dal timoniere Filippo Wiesenfeld (CC Saturnia), in occasione della finale europea Under 23 a Duisburg. Gli azzurri, infatti, con la loro strepitosa marcia ci hanno fatto sognare un oro che poi, per poco meno di due secondi, è andato alla Germania. Poco male per gli uomini di Francesco Cattaneo, affidati alle cure del Capo Allenatore Spartaco Barbo, poiché è stato comunque un grande risultato: “Sono andato molto determinato e con grande voglia di fare – incomincia Jacopo – tutto il quartetto veniva da qualche raduno svolto con il Gruppo Olimpico, quindi la preparazione e la voglia di gareggiare erano al massimo. Sicuramente ci aspettavamo di fare un buon risultato perché, come detto prima, la preparazione finale l’abbiamo fatta anche a Sabaudia con i più grandi.


Andare a medaglia dipende da tanti fattori, ma sicuramente noi eravamo preparati e siamo arrivati a Duisburg per quello. E aggiungo che, nonostante le molte restrizioni a causa del Covid-19, quell’Europeo è stata una bella esperienza come sempre. Inoltre, essendo stata una delle poche gare confermate in questa stagione, abbiamo cercato di godercela al meglio”. Sulla stessa linea d’onda Aniello, il quale afferma che: “Essendo stati impegnati nel raduno senior a Sabaudia, abbiamo avuto veramente poco tempo per preparare il quattro con dell’Europeo Under 23. Da parte nostra ci siamo adoperati per ottenere il miglior risultato possibile e, nelle poche occasioni che siamo riusciti a dedicare alla barca, abbiamo sempre dato il massimo in ogni tirata. Relativamente alle gare, in batteria non siamo andati molto bene. Probabilmente nessuno di noi è riuscito ad esprimersi al meglio. Ad ogni modo abbiamo mantenuto la formazione in vista dei recuperi. Anche lì non abbiamo brillato, ma siamo riusciti comunque a passare il turno.


A quel punto era ovvio che per avere qualche possibilità in finale dovevamo operare dei cambiamenti. E proprio la sera prima della finale il nostro allenatore ha rivisto la formazione. La barca a quel punto è cambiata totalmente. Nessuno, dopo i risultati conseguiti in batteria e ai recuperi, si sarebbe mai aspettato il secondo gradino del podio, anche perché ci era stata assegnata una corsia sfavorevole”. Una medaglia arrivata un po’ a sorpresa, quindi, che ha dato grandi soddisfazioni, come ci spiega Filippo: “Non mi aspettavo l’argento, anzi, sono molto scaramantico ed ero parecchio teso. Per me quella medaglia ha significato molto, un appagamento per tutti i sacrifici fatti durante l’anno. Un anno particolarmente difficile, aggiungerei. E poi, come ha detto Aniello, l’equipaggio è stato formato in poco tempo ed è stato addirittura invertito la sera prima della finale, dati i rischi corsi nei recuperi. Per questo posso dire che il secondo gradino del podio è stato una soddisfazione impagabile e la dimostrazione che quando si crede in qualcosa, quando si ha qualcuno che crede in te (mi riferisco ai nostri allenatori), si può ottenere ciò che si vuole, togliendosi enormi soddisfazioni.


Su tutto i nostri punti di forza sono stati la voglia di fare, il non voler tralasciare mai neanche un minimo dettaglio, il continuo confronto tra compagni e la determinazione”. E anche per gli uomini del quattro con, preparazione e gare sono state tutt’altro che usuali in quest’annata così difficile, come ci racconta poi Matteo: “È stata un’esperienza molto particolare. Personalmente buona parte della preparazione l’ho fatta a casa, senza avere alcuna certezza rispetto alle gare in programma. C’era grande incertezza rispetto agli appuntamenti internazionali, era tutto surreale. Sicuramente la medaglia vinta ha significato molto per me, è stata un riconoscimento all’impegno che tutti noi abbiamo dedicato alla preparazione delle gare, anche in pieno lockdown. Chiudo dicendo che mi reputo anche fortunato rispetto agli Junior perché il loro europeo è stato annullato”.


Chiude Davide che ci riporta la sua esperienza: “In barca mi sono subito trovato bene perché tutti e quattro arrivavamo da un raduno olimpico nel quale eravamo usciti più volte in quattro senza. Sul campo gara le sensazione erano buone, però quando abbiamo fatto la batteria non siamo riusciti ad esprimerci come volevamo, infatti ci sono toccati i recuperi. Anche lì non eravamo stati brillanti come ci eravamo prefissi. A quel punto, parlando con Spartaco Barbo e gli altri allenatori, abbiamo rivoluzionato la barca, cambiando formazione. Dopo pochi chilometri di prove, durante le quali abbiamo avuto ottime sensazioni, siamo andati in partenza per la finale convinti di noi stessi ed il risultato è arrivato. Aggiungo in chiusura che, al di là della gara, è stata una bella esperienza per il gruppo che si è creato”.