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ROMA, 27 novembre 2020 - Ancora una tappa
in Lombardia, a Cremona, per dialogare con
Stefano Arisi, Presidente della Canottieri
Baldesio che ha la sua sede sulla riva lombarda
del Fiume Po. Una società che ha ben 133 anni di
attività, essendo stata fondata nel 1887. Il
sodalizio ha rappresentato, nell'arco dei tre
secoli che ha attraversato con la sua storia, il
punto di riferimento per numerose generazioni di
cremonesi che desideravano praticare lo sport
sia a livello agonistico che amatoriale. La
sede, immersa nel verde della sponda del fiume,
ha legato la sua vita a quella del grande corso
d'acqua divenendo parte integrante del
patrimonio culturale e sportivo della città di
Cremona. Per quanto riguarda le strutture
sociali, accanto alle piscine, la società
sportiva mette a disposizione dei suoi soci
anche sette campi da tennis in terra rossa, due
in erba sintetica, un palazzetto polivalente con
due campi da tennis e un campo da basket in
terra rossa, due campi da calcio regolamentari e
uno in erba sintetica, una palestra, un
palazzetto coperto con quattro campi da bocce e,
per il canottaggio, un hangar per le barche.
Per quanto riguarda i successi sportivi nel
canottaggio, tra le glorie del remo del passato
vanno ricordati Romeo Sisti e Nino Ultimo
Bolzoni, quarti alle Olimpiadi di Amsterdam 1928
in due senza e vincitori, sempre nella stessa
barca, del titolo europeo nel 1929 a Bydgoszcz
(Polonia). Indimenticabile anche la medaglia di
bronzo conquistata ai Giochi Olimpici di Londra
nel 1948, ancora in due senza, da Bruno Boni e
Felice Zanetti. Da allora i successi remieri si
sono susseguiti nel tempo e per questi la
società è stata insignita dal CONI, nel 1968,
della Stella d’Oro al merito sportivo e, nel
2005, del Collare d’Oro al merito sportivo. Dopo
aver brevemente inquadrato il sodalizio,
chiediamo al Presidente Stefano Arisi se il
lockdown ha lasciato strascichi nella sua
società: "Assolutamente sì, poiché la
pandemia, e le conseguenti misure adottate per
il suo contenimento, hanno messo tutte le
società sportive di fronte a situazioni e
problematiche mai affrontate prima.
Il rispetto dei vari Decreti anti-Covid ci ha
obbligati, in vari periodi dell’anno, a chiusure
parziali o totali della nostra Società
impedendo, di fatto, ai nostri 3300 soci ed agli
oltre 700 tesserati nelle varie discipline
sportive, di poterla utilizzare come sempre
fatto, generando dei timori diffusi anche nei
periodi di apertura". Lei ritiene che la
pandemia da Covid-19 abbia generato un certo
cambiamento nelle nostre abitudini, in genere, e
nei canottieri in particolare? "Sicuramente
sì. Le nostre abitudini sono cambiate ed abbiamo
tutti maturato, nei momenti più difficili e così
angoscianti che la città di Cremona ha vissuto
nella primavera scorsa, un forte timore nel
riprendere la vita quotidiana e nel ricominciare
tutte le attività sportive da noi praticate. Il
piacere di fare sport, la socializzazione e il
desiderio di convivialità, che sono sempre state
la spinta alla frequentazione della Canottieri
Baldesio, sono venute meno.
Fortunatamente, col passare del tempo, dal
momento della riapertura estiva abbiamo
riscontrato un costante e deciso aumento delle
presenze. Il desiderio di ritorno alla normalità
ha avuto il sopravvento". Presidente, la sua
società è riuscita a ripristinare i progetti
iniziali e svilupparli ulteriormente? "Come
per tutte le Società Sportive, i progetti sono
la base su cui lavorare per il costante sviluppo
e miglioramento della Baldesio e di tutte le sue
attività. In questo particolarissimo anno
abbiamo dovuto modificare ed adattare le nostre
prospettive, rimanendo però pronti a ripartire e
a riprenderne lo sviluppo appena possibile".
Quest'ultima parte della stagione remiera,
ricuperata in corsa, si è oramai conclusa, ma
come è riuscita ad affrontarla con la sua
squadra? "Il settore Canottaggio ha sempre
lavorato come se la stagione remiera fosse
normale. Anche nei periodi di chiusura della
Società i nostri atleti, coordinati in maniera
eccellente da Giancarlo Romagnoli in veste di
Consigliere del settore e dai nostri
Tecnici/Allenatori, hanno continuato la
preparazione da casa con attrezzature personali
o fornite dalla Società.
I video allenamenti e i test su remoergometri da
remoto hanno sostituito le sessioni in presenza
per poter essere pronti il più possibile alla
ripresa delle competizioni". Secondo lei come
si potrebbero aumentare i tesserati nei vari
sodalizi e, conseguentemente, anche nella
Federazione? "Ritengo che una delle strade
per poter aumentare il numero dei tesserati sia
quella che noi abbiamo imboccato da qualche
anno: il contatto diretto con il mondo della
scuola. Pensiamo che far conoscere lo sport del
Canottaggio, con incontri periodici e prove
pratiche, sia il punto di partenza per il suo
sviluppo. In buona sostanza, creare un filo
diretto ed un rapporto sempre più stretto tra le
due realtà è fondamentale per il futuro del
settore". Presidente, come vede il futuro del
canottaggio nella sua Regione e a livello
nazionale? "Certamente il Canottaggio non è
uno sport di massa e come tale avrà sempre
difficoltà nel reclutare nuovi tesserati. La
visibilità del mondo remiero si concentra
esclusivamente in presenza di risultati sportivi
molto importanti, mentre per il resto del tempo
cade nell’oblio assoluto.
Ma sono sicuro che, nonostante questo, le
capacità e la passione dei Tecnici e dei
Dirigenti Regionali e Nazionali continueranno a
garantire il futuro di questo bellissimo sport".
Tra le categorie che vanno a formare i
tesserati della Federazione, lei ritiene che la
categoria master sia in continua crescita e se
sì perché? "Assolutamente sì poiché il
desiderio, sempre più diffuso, di continuare a
praticare lo sport che più ci piace anche in età
matura porta le varie Federazioni Sportive a
sviluppare ed incentivare le categorie Master.
Avere un gruppo Master all’interno di ogni
settore sportivo delle nostre Società è
trainante per i giovani ed è un esempio di
passione coinvolgente per tutti". Tra gare
virtuali e ritorno alla normalità il canottaggio
pare essere uscito indenne dalla prima ondata
pandemica, anche se ora siamo nel pieno della
seconda ondata, ma la sua società è riuscita a
mantenere le “vocazioni” remiere e continuare a
fare corsi?
"Fortunatamente, nonostante tutte le difficoltà,
siamo riusciti non solo a mantenere tutti i
nostri tesserati ma, con il lavoro serio ed
appassionato dei nostri Dirigenti ed Allenatori,
abbiamo incrementato il numero degli atleti. Le
'vocazioni' ci sono e sta a noi trasformarle in
un percorso continuativo nel tempo".
Presidente Arisi, possiede una ricetta per un
canottaggio moderno e al passo con i tempi?
"Non sta a me suggerire ricette, anche perché
non credo che possa esistere un modus operandi
che garantisca un risultato certo. Come dicevo i
Dirigenti, in collaborazione con i Tecnici,
sanno sicuramente più di me come programmare al
meglio il futuro dello sport remiero. Certamente
il continuo mettersi in gioco e la passione
stimolano la ricerca delle soluzioni". Nel
concludere questo piacevole dialogo, ci può
parlare del significato che ha oggi, e con le
normative attuali, essere Presidente di un
sodalizio sportivo e, nella fattispecie, di una
società remiera centenaria come la Baldesio?
"La Canottieri Baldesio, che mi onoro di
rappresentare, ha vissuto e attraversato, nel
suo quasi secolo e mezzo di storia, i momenti
storici più diversi ed i cambiamenti sociali più
profondi, riuscendo sempre a portare avanti gli
scopi Statutari che sono alla base del nostro
quotidiano impegno: 'Lo sviluppo, la diffusione
e la pratica sportiva nei giovani'. Possono
cambiare le normative, le condizioni sociali,
gli equilibri politici e persino presentarsi le
peggiori situazioni sanitarie dell’ultimo
periodo, ma questo è e deve rimanere un punto
fermo della nostra missione per il futuro dei
nostri ragazzi. Vorrei concludere, infine,
ringraziando tutti coloro che, a vario titolo e
livello, dedicano le loro forze e parte della
loro vita allo sviluppo dello sport remiero
nella certezza che a breve si potrà riprendere
l’attività in totale libertà per continuare ad
inseguire quei risultati che tutti auspichiamo".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"