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ROMA, 20 novembre 2020 - Continuiamo il
nostro zigzagare in lungo e in largo sul
Belpaese e ci addentriamo in Lombardia per
conoscere Marco Tentori, Presidente della
Canottieri Pescate dal novembre 2019 dopo un
mandato da consigliere (2016-2019). La
Canottieri Pescate, fondata nel 1990 col nome di
Canottieri Valle San Martino, ha cambiato
denominazione trasferendo la propria sede,
all'inizio del 2000, a Pescate, cittadina
situata sulla destra del Lago di Garlate. Il
sodalizio da subito inizia la pratica del
canottaggio a sedile fisso, ma nel 2015 decide
di abbandonare la disciplina per dedicare tutti
gli sforzi al canottaggio olimpico la cui
pratica è iniziata nel 2006. Nel 2018 arriva il
primo titolo italiano vinto dal sodalizio, a
Corgeno nel singolo esordienti, mentre il quarto
è storia recente poiché è stato vinto quest'anno
durante il Campionato Italiano COOP di Varese.
Sul sito della Canottieri Pescate alla domanda
sul perché fare canottaggio si legge questa
risposta che vogliamo condividere con tutti i
lettori: "Ognuno trova la sua risposta provando
e non è mai la stessa risposta. Il canottaggio è
un ottimo docente di vita che utilizza,
purtroppo, la magia della fatica, ma far fatica
non è sufficiente, bisogna saperlo fare ed avere
tecnica. Bisogna arrivare fino al personale
punto di rottura dove si impara a piegarsi ma
non a spezzarsi, rende forte sia fisicamente che
mentalmente".
Con questa frase, che porta in sé parte
dell'essenza del canottaggio, iniziamo a
dialogare con il Presidente Marco Tentori, al
quale chiediamo se questa nuova ondata
d’infezione pandemica aggraverà la situazione
che probabilmente aveva creato già la prima
ondata: "Sicuramente la prima ondata ha
lasciato qualche strascico a livello economico;
nonostante siano stati apprezzati i vari
contributi ricevuti, le limitazioni all’attività
amatoriale e l’impossibilità di organizzare
l’ormai tradizionale gara sprint sui 500 metri
ci hanno causato qualche problema. Questa
seconda ondata, se proprio doveva arrivare,
arriva nel momento migliore, dopo aver dato la
possibilità ai nostri ragazzi di partecipare a
una gara importante come il campionato dello
scorso ottobre alla Schiranna e dare, quindi, un senso
alla stagione e una motivazione al gruppo".
La sua squadra agonistica come sta vivendo
questa situazione pandemica da covid-19? "La
nostra squadra agonistica ha reagito nel
migliore dei modi alla prima ondata, come
testimoniano i numeri che siamo riusciti a
mettere in acqua a Varese dove ci siamo
presentati con 20 atleti gara. Verosimilmente il
nostro gruppo senior e under 23, in quel
periodo, si è leggermente allargato: alcuni
ragazzi che, per diversi motivi, si erano
allontanati hanno avuto l’occasione di
riavvicinarsi partecipando agli allenamenti a
distanza organizzati dai nostri allenatori.
Questa seconda ondata era in un certo senso
preannunciata. Sono convinto che, anche se a
distanza, i nostri allenatori riusciranno a
mettere ordine e a tenere motivati i ragazzi.
Ultimamente con gli orari scolastici, in
continua evoluzione e limitazioni, e sul numero
di atleti che possono contemporaneamente
frequentare la sede, la situazione non è stata
semplice anche se attualmente, essendo 'zona
rossa', tutto è fermo. Fino al momento della
nuova chiusura la squadra, in ogni caso, ha
sempre risposto e reagito nel migliore dei
modi". Presidente, lei ritiene che la
pandemia da covid-19 abbia generato un certo
cambiamento nelle nostre abitudini, in genere, e
nei canottieri in particolare? "Ritengo che
tutto quanto sta accadendo, principalmente, ci
farà apprezzare ancora di più il valore di
quello che avevamo e che torneremo ad avere. Il
poter vedere i nostri cari nella vita di tutti i
giorni, la possibilità di uscire costantemente
in barca multipla e dell’allenarsi insieme per i
ragazzi e la condivisione di momenti di festa, o
in generale, della vita all’interno della
società per noi dirigenti e per tutti i nostri
soci. Cose che prima certamente apprezzavamo, ma
che davamo per scontate. Sono convinto che sarà
ancora più bello poter tornare a fare tutte le
nostre attività riconoscendo il loro valore".
Presidente Tentori, come vede il futuro del
canottaggio nella sua Regione e a livello
nazionale? "Innanzitutto, parlando di
regione, vorrei ringraziare la dirigenza del
Comitato FIC Lombardia che ci tiene
costantemente aggiornati in merito al
comportamento da tenere all’interno delle nostre
strutture e ai vari cambiamenti dovuti ai DPCM o
alle diverse normative regionali. Penso che in
una regione come la Lombardia, con una buona
organizzazione e svariati campi gara con grandi
spazi adattabili ai più diversi protocolli, non
si possa che essere ottimisti. Gli stessi meriti
vanno riconosciuti alla Federazione e ai
sodalizi che, in un anno così particolare, sono
stati in grado di premiare i nostri ragazzi con
le gare regionali e il super campionato,
motivandoli così per affrontare la prossima
stagione. Ritengo che l’aver salvato questa
stagione sia stato un grande segnale di
capacità, perciò ho buone sensazioni su quello
che è il futuro del canottaggio nel nostro
Paese". Tra indoor rowing, coastal rowing e
beach rowing il canottaggio pare stia cambiando
pelle, lei ritiene che queste discipline possano
contribuire alla crescita del canottaggio
nazionale? "Sicuramente possono aiutare ad
attrarre nuovi tesserati e quindi a far crescere
il movimento e il peso della nostra Federazione.
Resta poi chiaro, specialmente per una piccola
società, che vadano fatte delle scelte e che
potrebbe non essere così semplice mettere
insieme tutte queste specialità, vuoi per un
calendario già fitto o per il costo delle
imbarcazioni".
Tra le categorie che vanno a formare i
tesserati della Federazione, lei ritiene che la
categoria master sia in continua crescita e se
sì perché? "Penso di sì e non potrei fare
altrimenti visto quanto sta crescendo anche
all’interno della nostra associazione.
Quest’anno siamo riusciti a comporre un quattro di
coppia, un quattro con, e un otto che hanno
partecipato ai Campionati Italiani di Ravenna.
Una manifestazione tricolore alla quale,
solitamente, partecipavamo con tre atleti e
quest'anno abbiamo vinto due gare. Ritengo anche
che il prossimo anno aumenteranno ancora gli
atleti master perché è una categoria in crescita
che permette ai ragazzi, cresciuti nelle nostre
società, di continuare a farne parte e di
praticare lo sport di cui sono appassionati. Il
loro livello, in cui l’allenamento richiesto è
più facilmente conciliabile con i diversi
impegni personali lavorativi e familiari
rispetto a una categoria senior, gli consente di
divertirsi gareggiando. Potrebbe essere d’aiuto
per lo sviluppo della categoria prevedere una
qualche forma di punteggio come già avviene per
le altre categorie".
Ci troviamo alle ultime battute di un anno
davvero da dimenticare, quale auspicio per il
prossimo anno considerando tutto quello che è
accaduto in questo funestato 2020? "E' un
anno sicuramente da dimenticare per tutto ciò
che è successo, e continua a succedere nel
mondo, ma per un certo verso da custodire e
ricordare per gli insegnamenti che ci ha dato.
La faccio facile, dato che abbiamo avuto la
fortuna di non vedere nessun ragazzo smettere
durante il periodo di lockdown, e quindi penso a
come quei momenti di condivisione oltre che di
allenamento siano stati preziosi, sentiti,
partecipati e come i nostri ragazzi abbiano
imparato a non mollare. L’auspicio per il futuro
è quello di tornare alla normalità il prima
possibile e di affrontare gli eventuali
imprevisti della vita con pragmatismo sapendo di
essere stati temprati da questo periodo".
Presidente, vedo che lei è un uomo estremamente
positivo, le chiedo quindi cosa significhi oggi,
e con le normative attuali, essere al vertice di
un sodalizio sportivo e, nella fattispecie, di
una società remiera? "E' un immenso piacere
che, come rovescio della medaglia, vede
l'assunzione anche una grande responsabilità
nell’ordinaria amministrazione. Questo è ancora
più evidente in questo periodo dove vanno fatte
conciliare norme e possibilità in continuo
mutamento con le esigenze e le domande dei soci
che, almeno in quello che è tradizionalmente un
porto sicuro e un momento di evasione e relax,
vorrebbero cogliere un po’ di stabilità e
normalità".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"