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ROMA, 15 novembre 2020 - Con un volo
virtuale dalla Lombardia atterriamo nuovamente
in Sicilia, ad Augusta in provincia di Siracusa,
per incontrare il Presidente della Canottieri
Club Nuoto Augusta Domenico Di Mare. Un
sodalizio, nato nel 1965, attivo sia nella canoa
che nel canottaggio. Dal 2013 svolge gli
allenamenti all’interno delle strutture del
Centro Sportivo Polivalente di Marisicilia e,
grazie ai suoi tecnici, può vantare un ottimo
palmares sportivo con 28 titoli Italiani, vinti
quasi tutti con la canoa. Tre atleti, cresciuti
nella CC Nuoto Augusta, hanno rappresentato
l’Italia in quattro Olimpiadi vincendo un bronzo
Olimpico a Pechino 2008 (Antonio Scaduto). Nel
canottaggio il successo arriva, invece, nel 2017
grazie a Sebastiano Galofaro che vinse il titolo
di Campione del Mondo Under 23 pesi leggeri in
quattro senza a Plovdiv (Bulgaria). Un oro
iridato che Sebastiano aveva anticipato con il
titolo italiano conquistato in due senza negli
under 23.
Alla luce dell’attività sempre costante e in
crescita del suo sodalizio, al Presidente Di
Mare chiediamo quali programmi è riuscito a
sviluppare nonostante la crisi pandemica che
ancora ci attanaglia? “I nostri progetti,
negli ultimi anni, sono sempre orientati al
mantenimento della nostra attività continuando a
far fare del buon canottaggio ai nostri ragazzi.
La Società tende a partecipare a tutta
l’attività regionale e a quella nazionale
giovanile. Se qualche atleta, durante l'anno
agonistico, si distingue particolarmente, e
ottiene discreti risultati, cerchiamo in tutti i
modi di consentirgli di confrontarsi a livello
nazionale fino alla partecipazione ai Campionati
Italiani”. Insomma, Presidente, lei cerca di
mantenere sempre a buon livello l’attività
remiera, ma come avete vissuto quest'esperienza
negativa dovuta all’infezione da Covid-19? “Durante
la quarantena abbiamo mantenuto i contatti con
gli atleti che non hanno voluto mollare gli
allenamenti seguendoli nell'attività da remoto.
In realtà, considerato che la nostra attività si
svolge prevalentemente all’aperto, grazie alle
autorizzazioni Asp e Marina Militare abbiamo
ripreso a metà maggio gli allenamenti con sette
atleti in barche singole, mentre a giugno siamo
riusciti a mettere in barca undici atleti che
hanno ripreso l’attività agonistica con molto
entusiasmo e voglia di fare sport. Ad agosto,
infine, con solo cinque canottieri – prima del
lockdown la squadra era formata da quindici
elementi - abbiamo affrontato con fiducia
l’attività agonistica”. In
sostanza la sua società dovrà rimpolpare le fila
per continuare a svolgere attività, sempreché la
morsa della pandemia non lo impedisca, ma come è
riuscito ad affrontare l’ultima parte dell’anno? “Con
molta attenzione ad ogni dettaglio abbiamo
superato la quarantena ed abbiamo continuato la
nostra preparazione variando gli allenamenti.
Alla completa riapertura abbiamo ripreso la
preparazione seguendo la programmazione iniziale
e partecipando ad alcune gare non annullate”.
Presidente come ha valutato le gare virtuali
svolte durante la quarantena? “Il
canottaggio si fa in barca. Sono state un
surrogato, ma ritengo siano state un po’ confuse
e rese macchinose per renderle fruibili a
tutti”. Nel concludere, con la sua società
avete partecipato alle ultime regate in
calendario? “Certamente. La mia squadra,
assemblata con gli atleti rimasti, ha affrontato
l’ultima parte della stagione, fra annullamenti
e rinvii, gareggiando nella regata doppia di
Poma e alla Nazionale giovanile di Sabaudia
dove, con un nostro cadetto, abbiamo regatato
molto bene vincendo due medaglie d’oro.
Risultati che ci ripagano per questi mesi resi
incerti da questa infezione pandemica che sta
tornando prepotentemente a condizionare le
nostre vite. Speriamo in un 2021 migliore o per
lo meno che ci porti verso la fine di questo
incubo”.
Speciale "Focus sulle Società Remiere"