News

Doppio Europeo, doppia medaglia. Le emozioni di Crosio, Mignemi, Martinelli, Torre e Noseda

venerdì 6 Novembre 2020

Doppio Europeo, doppia medaglia. Le emozioni di Crosio, Mignemi, Martinelli, Torre e Noseda


ROMA, 06 novembre 2020 – Senza indugiare oltre, e considerato che siamo ripiombati nuovamente nel bel mezzo di questa seconda ondata pandemica, iniziamo a conoscere meglio le nostre atlete e i nostri atleti che, nonostante tutto, sono riusciti in questo scorcio di stagione Continentale ad essere protagonisti e portare sul podio l’Italia del canottaggio. Per incominciare ci siamo chiesti se si può partecipare agli unici due appuntamenti internazionali di questo travagliato 2020 remiero, e salire sul podio in entrambe le occasioni. La risposta è sì, è possibile perché ci sono riuscite, ad esempio, Silvia Crosio (SC Amici del Fiume) e Giulia Mignemi (CT Aetna), che prima a Duisburg hanno conquistato il titolo europeo Under 23 nel doppio Pesi Leggeri femminile, poi un mese dopo a Poznan hanno vinto il titolo assoluto, questa volta nel quattro di coppia pielle femminile. Una doppietta sensazionale, anche se per Silvia era di per sé importante anche solamente il riprendere a gareggiare: “E’ stato bello tornare in gara, anche perché dopo l’annullamento dei Mondiali, si temeva che non saremmo più tornate in acqua in maglia azzurra. Però ci siamo riuscite, ed è stato davvero emozionante raccogliere i frutti degli allenamenti fatti a casa durante il lockdown, ma soprattutto è stato bello tornare in barca assieme alle mie compagne dell’anno scorso. Poi sono arrivate anche due medaglie d’oro su due gare disponibili, quindi meglio così”.


Giulia, anch’essa protagonista della doppietta dorata, ripercorre invece le due gare in cui è stata protagonista: “Ogni gara è sempre una nuova emozione, e devo dire che quella in doppio a Duisburg, avendo fatto solo la gara delle acque prima, era molto incerta, anche perché non sai come l’hanno affrontata le altre. Poi abbiamo gareggiato contro le nostre storiche avversarie irlandesi, incontrate quando abbiamo fatto il doppio Junior ai Mondiali di Trakai del 2017, in cui ero a capovoga, dunque la percepivo come una sfida speciale. Detto ciò, vincere due ori continentali nella stessa stagione è stato bellissimo, anche perché per me sono i primi europei vinti, come è accaduto l’anno scorso in occasione dei due Mondiali. Inoltre eravamo le stesse ragazze a comporre l’equipaggio a Poznan, e ormai abbiamo un bellissimo legame. La duplice vittoria ha anche un sapore diverso, vista la situazione attuale e la forte possibilità che c’era quest’anno di non gareggiare proprio. Invece almeno due gare in azzurro le abbiamo fatte, e le abbiamo stravinte. Dominare la gara è fantastico, ti dà una carica tale, quasi da non farti sentire la stanchezza durante lo sforzo. L’adrenalina è tanta e spingi più che puoi, fino alla fine ma sempre prestando molta attenzione a mantenere la concentrazione perché si può sempre sbagliare. Devi mantenere la testa in barca e pensare solo al tuo gesto, senza distrazioni esterne e senza farsi prendere da troppe emozioni”.


Campionessa d’Europa assoluta sul quadruplo leggero femminile in Polonia e prima ancora medaglia di bronzo in Germania nel singolo Under 23 Pesi Leggeri è stata invece Greta Martinelli (SC Tremezzina), poliedrica atleta capace in carriera di conquistare a livello internazionale medaglie mondiali ed europee in singolo, doppio, quattro di coppia e otto. Per lei il 2020 ha portato un doppio podio, che la rende orgogliosa di quanto compiuto: “Sono stata felice di aver fatto queste due barche e di essere riuscita a prendere la medaglia in entrambe le occasioni. Sono state due emozioni diverse. In singolo, ci tenevo particolarmente a fare bene, era una questione tra me e me stessa praticamente, da due anni non mi misuravo in questa specialità dopo l’argento agli Europei e il bronzo ai Mondiali Junior del 2018, e dunque ci tenevo particolarmente a fare bene. Il quattro di coppia di Poznan invece è stato un po’ un automatismo, già nel 2019 con la stessa formazione avevamo fatto doppietta ai Mondiali Under 23 e Assoluti, e quindi stavolta avevamo gli occhi addosso e c’era tanta voglia di confermarsi ed è stato importante farlo, perché si sa che se vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più.


Quarto tassello, e capovoga del quattro di coppia Pesi Leggeri femminile campione d’Europa assoluto, è Arianna Noseda (Fiamme Rosse-SC Lario). Per lei nessuna doppia medaglia, ma solo per ragioni anagrafiche, non essendo ovviamente più una Under 23. Però a Poznan ha guidato Silvia, Giulia e Greta al successo continentale, avendo anche lei occasione di assaporare il canottaggio internazionale in epoca Covid: “E’ stato tutto diverso dal solito. Non c’era il pubblico, tutti erano costretti ad indossare la mascherina e già queste sensazioni erano strane. Gareggiare a livello internazionale è stato comunque molto emozionante, anche se la cosa che più mi ha colpita è stata disputare una competizione di questo livello a porte chiuse. Nel canottaggio siamo abituate al silenzio per gran parte di una gara, fatta eccezione per i tecnici che seguono il tutto in bici dalla sponda urlando le proprie direttive, però poi quando arrivi agli ultimi 500 metri sai che troverai il pubblico a darti adrenalina e la spinta finale. Invece ovviamente a Poznan non è stato possibile tutto ciò, e questo mi ha impressionata particolarmente”.


Tornando agli azzurri capaci di salire sul podio sia in Germania che in Polonia, troviamo Niels Alexander Torre (SC Viareggio), che ha letteralmente annientato la concorrenza nel singolo Pesi Leggeri maschile Under 23 conquistando la vittoria in solitaria, per poi prendersi l’argento nella medesima specialità a livello assoluto. Anche Niels ripercorre la sua esperienza in questo 2020 che sta per finire agli archivi, nel bene e nel male: “Dopo le selezioni di agosto dove ero riuscito a vincere battendo Goretti, ho capito di avere buone possibilità di fare bene ad entrambi gli Europei, e anche che le aspettative su di me erano alte. All’Europeo Under 23 sono andato con l’obiettivo di vincere, consapevole che anche i miei avversari sarebbero venuti lì con il mio stesso obiettivo. Fortunatamente è andato tutto come previsto, anche se in finale è stato molto difficile riuscire a sorpassare il ceco che aveva dominato la gara fino ai 1500. Non sono stato contento della gara disputata in finale, ma devo ammettere che è stato molto bello concludere l’Europeo imbattuto, avendo vinto oltre alla finale anche la batteria e poi la semifinale.


Invece all’Europeo in Polonia ero andato con l’obiettivo di salire sul podio sapendo che però sarebbe stato molto difficile visto che era la mia prima esperienza in singolo a livello assoluto e che la maggior parte dei miei avversari aveva molta più esperienza di me. Dopo essere riuscito a vincere la batteria e la semifinale sapevo che in finale potevo dire la mia e giocarmi la vittoria con il norvegese, senza mai sottovalutare tutti gli altri avversari. Purtroppo il norvegese in finale è stato più bravo e per 36 centesimi mi ha battuto. Questo argento in parte mi soddisfa, visto che ad inizio Europeo speravo di riuscire a prendere una medaglia e ci sono riuscito, però mi brucia un po’ perché per poco ho perso un titolo europeo. In generale però questa esperienza, con tanto di rammarico, mi sarà da motivazione per allenarmi più forte e dare il massimo ogni volta a tutti gli allenamenti, per far sì che la prossima stagione vada ancora meglio”.