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Ruta, Oppo, e 13 centesimi che valgono una comprovata superiorità

martedì 13 Ottobre 2020

Ruta, Oppo, e 13 centesimi che valgono una comprovata superiorità


ROMA, 13 ottobre 2020 – “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, il verso 139 del canto XXXIV dell’Inferno dantesco, calza a pennello per descrivere l’impresa europea di Pietro Willy Ruta (Fiamme Oro) e Stefano Oppo (Carabinieri), oro continentale nel doppio Pesi Leggeri maschile a Poznan domenica scorsa, davanti alla Germania (per soli 13 centesimi!) e al Belgio. Certo, forse l’affermazione è un po’ forte, perché all’inferno, Pietro e Stefano non ci sono realmente mai stati. Stiamo parlando infatti dell’equipaggio più costante di tutto il quadriennio in corso. Una certezza di risultati paragonabile solo a pochi armi azzurri che hanno fatto sognare gli appassionati dell’Italia del canottaggio negli anni ’80 e nei primi anni del 2000.


Però un po’ la citazione del Sommo Poeta fiorentino – un personaggio al quale Stefano Oppo, arrivato al grande canottaggio grazie ai risultati ottenuti con la triplice biancorossa della SC Firenze e a lungo studente a Ferrara, dove ha anche remato per i colori del CUS e città da cui discende la famiglia di Dante, è in qualche modo legato a doppio filo – inquadra bene la storia del doppio leggero italiano. Assemblato dopo i Giochi Olimpici di Rio 2016, dove Pietro e Stefano chiusero ai piedi del podio nell’ultima finale olimpica del quattro senza pielle, il doppio Pesi Leggeri di Ruta e Oppo non è mai sceso dal podio dal 2017 al 2019.


E per mai intendiamo mai: tre argenti ai Mondiali, un argento e due bronzi agli Europei, un oro e due argenti in Coppa del Mondo, un oro ai Giochi del Mediterraneo. A parte però i due exploit che possiamo definire impropriamente “minori” di Linz e Tarragona nel 2018, la vittoria iridata o continentale era sempre sfuggita. E sempre di poco. Due volte l’Irlanda e una volta la Francia ai Mondiali, una volta la Germania, una la Norvegia, una di nuovo la Francia agli Europei (con anche l’Irlanda in due occasioni ad intromettersi per l’argento). C’era sempre stato qualcuno più veloce di loro.


Non stavolta però, non a Poznan. Pietro e Stefano stavolta hanno bruciato tutti. 13 centesimi alla Germania e 97 al Belgio, distacchi minimi che però per diventare campioni d’Europa, bastano e avanzano. Ruta e Oppo sono sul tetto d’Europa, e chi segue seriamente lo sport del remo sa che quelle altitudini valgono quanto il tetto del mondo visto che nel quadriennio in corso, nelle gare iridate o di Coppa del Mondo alle quali ha preso parte il doppio pielle azzurro – salendo sempre sul podio, come abbiamo già detto e come ripetiamo senza stancarci – solo in due occasioni sono andate a medaglie nazioni extraeuropee: nel 2017 la Cina bronzo ai Mondiali di Sarasota e nel 2019 l’Australia sempre terza in Coppa del Mondo proprio a Poznan.


Adesso, come hanno ripetuto entrambi all’unisono nel post-gara in Polonia – Stefano quasi fresco come sempre, Pietro dopo aver ripreso fiato dopo 20 minuti abbondanti come sempre… – si pensa ai prossimi mesi di lavoro con una carica pazzesca in più data da questo risultato. Perché bastano 13 centesimi per guardare tutti, finalmente, dall’alto del piedistallo.

Speciale Campionati Europei Assoluti – Poznan