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Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Casale

martedì 6 Ottobre 2020

Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Casale


ROMA, 06 ottobre 2020 – Rimaniamo ancora in Piemonte, ma ci spostiamo sulle rive del Po, a Casale Monferrato, città situata ai piedi delle colline del Monferrato e sede, dal 1886, della Società Canottieri Casale nata grazie ad appassionati del fiume Po che diedero vita a un gruppo sportivo che praticasse il canottaggio. Il sodalizio, presieduto da Giuliano Cecchini, sfoggia da sempre i colori giallorossi e fa risalire la sua prima affiliazione all’allora Reale Federazione Italiana Canottaggio nel 1924 e lo stesso anno, l’8 settembre, vinse la disfida con i Battellieri Colombo di Pavia, suggellata da una medaglia al merito sportivo concessa dalla RFIC. Situata nel cuore della città, sulla suggestiva sponda del fiume Po, è un’autentica oasi circondata da giardini meravigliosi ed è da sempre un punto di riferimento cittadino grazie alle sue attività sportive e sociali.


La sua storia è densa di eventi straordinari, ma anche drammatici come le alluvioni del 1994 e del 2000 e il terribile incendio doloso del 2004. Tornando all’attività sportiva con la Presidenza di Giuliano Cecchini i successi sportivi si susseguono in tutte le discipline praticate dal sodalizio e, quindi, anche nel canottaggio. Insomma stiamo parlando di una società in piena attività quando viene sorpresa, come tutte del resto, dalla pandemia da Covid-19 ed è per questo che anche al Presidente Cecchini chiediamo se il lockdown ha lasciato strascichi nella sua società: “Mi piace ricordare innanzitutto come l’ultima rassegna di canottaggio si sia celebrata a Casale, nel nostro campo coperto da tennis.


Era il 23 febbraio, una domenica ed era in corso l’interregionale d’indoor rowing, il giorno dopo la nostra vita è cambiata. Dopo la riapertura, i soci hanno potuto riapprezzare le nostre strutture, seppur con tanti accorgimenti del caso. Abbiamo inoltre avviato una profonda digitalizzazione dei servizi di prenotazione, al fine di garantire la massima sicurezza per la salute di tutti i soci e frequentatori. La app Canottieri è stata usata per prenotare il lettino solare durante l’estate o per l’utilizzo dell’attrezzistica in palestra. Uno sforzo è stato fatto da tutto il nostro staff per poter riaprire il primo giorno utile, a fine maggio”. Lei ritiene, quindi, che la pandemia da Covid-19 abbia generato un certo cambiamento nelle nostre abitudini, in genere, e nei canottieri in particolare? “Il mondo è cambiato. Le nostre abitudini sono variate. Il canottaggio è un’attività che si pratica all’aperto ed è certamente avvantaggiata come disciplina per il rispetto della normativa anticovid.


Distanziamento e sanificazione sono all’ordine del giorno. I nostri ragazzi provvedono a pulire remi e barca. La sanificazione degli ambienti e delle strutture sportive comporta anche costi. Una via obbligata per una tranquilla frequentazione dei soci”. La sua società prima della pandemia aveva dei progetti da sviluppare, ora ritiene di poterli ripristinare e/o svilupparli ulteriormente? “Certamente! L’intenzione è di proseguire con ogni progetto e in ogni settore. Agiremo semplicemente in maniera più cauta e con tempi probabilmente più lunghi vista la situazione che stiamo vivendo. Con riferimento al settore del canottaggio, la Società vuole continuare a investire per raggiungere nuovi ed ambiziosi obiettivi, puntando soprattutto sulla collaborazione con gli Istituti Scolastici cittadini e non, poiché l’obiettivo è far crescere il settore agonistico puntando sui giovani.


Dopo le dichiarazioni dei mesi scorsi, è intenzione della Società organizzare, nel prossimo futuro, delle regate sprint in acqua, oltre a proporre la formula da diversi anni collaudata dell’indoor rowing Interregionale, molto apprezzato dalle Società remiere piemontesi e liguri”. Presidente Cecchini, quest’ultima parte della stagione remiera, ricuperata in corsa, si sta concludendo, ma come la sta affrontando con la sua squadra? “La squadra ha risposto molto bene all’emergenza, pur con tutte le difficoltà date prima dal doversi allenare da casa, poi con le uscite unicamente in singolo e solo ultimamente riprendendo con i normali allenamenti. Ci tengo a sottolineare che l’attività remiera non si è mai fermata: gli allenatori hanno sempre, in video-call, programmato e seguito gli allenamenti dei ragazzi a casa. Ad alcuni atleti agonisti e master, inoltre, la Società ha messo a disposizione dei remoergometri per potersi allenare nelle proprie abitazioni”.


Secondo lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella Federazione? “L’aumento dei tesserati potrà avvenire continuando a valorizzare la formula già del progetto Remare a Scuola, oltre ad organizzare regate sprint sui 500 metri, certamente ‘vivaci’ per gli spettatori, oltre agli allenamenti ottimali forniti da tecnici federali qualificati”. Presidente, come vede il futuro del canottaggio nella sua Regione e a livello nazionale? “Il canottaggio piemontese negli ultimi anni è qualitativamente cresciuto molto. Questo grazie all’attento e costante impegno delle Società remiere piemontesi, nonostante i pochi bacini a disposizione per remare. La gran parte delle Società remiere sono ubicate, infatti, o a Torino (lungo le rive del fiume Po) o sul Lago Maggiore. Nonostante ciò, gli atleti piemontesi riescono sempre a ben figurare non solo a livello nazionale, ma bensì internazionale. Il nostro club polisportivo diventa, anno dopo anno, un importante polo di riferimento per il canottaggio del Piemonte Orientale”.


Tra le categorie che vanno a formare i tesserati della Federazione, lei ritiene che la categoria master sia in continua crescita e se sì perché? “Constatato che vi sia un costante aumento numerico e qualitativo, di atleti master, diventa difficile dare motivazioni, ma certamente l’aumento di giovani che si avvicinano al canottaggio fa s’ che anche qualche genitore inizi a praticare uno sport nobile come questo, senza stressare il fisico come in altri sport. La sensazione è che il canottaggio, grazie anche alle trasmissioni di grandi eventi su tutte le piattaforme digitali, si stia facendo notare, facendo avvicinare tante persone e appassionati”.


Tra gare virtuali e ritorno alla normalità il canottaggio pare essere uscito indenne dall’onda pandemica, ma la sua società è riuscita a mantenere le “vocazioni” remiere e continuare a fare corsi? “Come già evidenziato prima, l’interesse nei confronti del canottaggio è sempre vivo grazie al continuo e costante allenamento che anche durante il lockdown ha caratterizzato l’attività della Società, anche a distanza”. Senta Presidente, lei ha una ricetta da suggerire per un canottaggio moderno e al passo con i tempi? “Sicuramente la tecnologia e le gare ‘a distanza’ possono dare un nuovo impulso al canottaggio, consentendo inoltre la partecipazione degli atleti a manifestazioni che comporterebbero notevoli costi di trasferta, diversamente improponibili. Personalmente però ritengo che la gara ‘fisica’, sul campo, rimanga di un fascino immutato”.


Cosa significa oggi, e con le normative attuali, essere il Presidente di un sodalizio sportivo e, nella fattispecie, di una società remiera? “In questa fase così delicata, la società che rappresento giuridicamente si sta riscoprendo polisportiva. Il successo del club deve passare dall’offerta che si vuole dare a soci e sportivi, pur nella conformità dei protocolli dettati dalle varie federazioni a cui siamo affiliati”.


Presidente Cecchini, il suo sodalizio può vantare una storia centenaria lunga tre secoli, ma qual è il segreto della sua longevità e, soprattutto, in quale anno si può datare l’inizio del canottaggio moderno?
“Grazie della domanda, poiché mi consente di sottolineare che per la Società Canottieri, società con 134 anni di storia, poiché fondata nel lontano 1886, il canottaggio ‘moderno’ è iniziato solo nel 2009, con la formazione di una piccola squadra che ha iniziato a gareggiare prima nelle regate regionali piemontesi, poi crescendo man mano facendosi notare e conoscere non solo nell’ambito regionale, ma anche nazionale.


La partecipazione ai Campionati Europei di Indoor Rowing a Copenhagen, nel gennaio del 2019, ha fatto conoscere la nostra Società anche in ambito internazionale, dati gli ottimi risultati conseguiti. I 6 atleti partecipanti hanno conquistato una medaglia d’oro, un argento ed un bronzo. L’obiettivo ora è quello di conseguire gli stessi risultati anche in acqua. Dati confortanti che ci spingono, stagione dopo stagione, a fare sempre meglio. Siamo un club con le radici ben salde alla lunga storia e tradizione sportiva che ci contraddistinguono, ma che guarda con fiducia e ambizione al futuro, nella speranza che si possano raggiungere ulteriori traguardi e significativi obiettivi”. >


Speciale “Focus sulle Società Remiere”