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Focus sulle Società Remiere: il Gruppo Volontari del Garda Sezione Sportiva

martedì 8 Settembre 2020

Focus sulle Società Remiere: il Gruppo Volontari del Garda Sezione Sportiva


ROMA, 08 settembre 2020 – Rimaniamo in Lombardia, ma per questa occasione ci spostiamo sul Lago di Garda per conoscere il Gruppo Volontari del Garda Sezione Sportiva, nato nel 1997 con lo scopo di ridare impulso al canottaggio, attività sportiva e realtà culturale legata alla vita gardesana e alla storia di Salò. Oltre agli altri suoi vari servizi, anche attraverso il canottaggio, il sodalizio attualmente presieduto da Massimo Armeni offre ai giovani una sana alternativa per crescere in un contesto naturale e suggestivo come il lago di Garda. La squadra agonistica è formata da varie categorie, prevalentemente giovanili oltreché master, e partecipa con eccellenti risultati a gare di livello regionale, nazionale e internazionale.


Ma iniziamo, senza indugiare oltre, a dialogare con il Presidente Armeni al quale, come consuetudine di questa rubrica, chiediamo se il lockdown ha lasciato strascichi anche nella sua società: “Il Circolo di canottaggio Volontari del Garda fa parte di un gruppo con profonde radici nella solidarietà, nella assistenza sanitaria ed emergenziale nell’ambito della protezione civile locale e nazionale. Pertanto i comportamenti tenuti nel corso del lockdown sono stati seri e scrupolosi delle indicazioni normative, consapevoli di avere tutti i mezzi necessari ad affrontare le avversità, oltre ad una buona dose di spirito! Il Circolo è dedicato esclusivamente alla pratica del canottaggio, a tutto tondo, e la solidarietà sportiva ha consentito di riprendere con la dovuta progressione e serenità le attività agonistiche e amatoriali.


Nel complesso lascerà certamente una ferita in ognuno di noi, una privazione di libertà fisica alla quale noi canottieri siamo particolarmente affezionati, ma contiamo che facendo squadra si possa guardare a nuovi traguardi. Oramai si è tornati alla normalità e, anche se a fatica, si continua a lavorare e ad allenarsi attenendosi ai vari protocolli in vigore”. Presidente, lei ritiene che il cambiamento in atto possa sedimentarsi nello sport in genere e nel canottaggio in particolare? “Mi auguro di no. Se la prospettiva fosse quella di abituarsi ad una situazione simile saremmo al capolinea. Gli attuali protocolli dovranno essere concepiti come mutevoli ed adattabili al progresso della ricerca e della scienza. Non dobbiamo cedere alla tentazione di ‘sederci sugli allori’. Dobbiamo desiderare un futuro migliore, anche nello sport.


Il fatto poi che possa essere differente dalle condizioni attuali non deve spaventare, fa parte del progresso dal quale anche lo sport non può sottrarsi. In tal senso il contatto stretto tra Società e Federazione potrà certamente dare dei contributi”. Lei ritiene di poter ripristinare i programmi iniziali, bloccati dalla pandemia, e svilupparli ulteriormente? “Attualmente i programmi sportivi ed economici sono sviluppati su un arco di tempo più stretto. Ora si punta a chiudere l’attività agonistica programmata sino a dicembre, scegliendo le regate con cura e attenzione. Programmando al meglio logistica e costi. Immagino che le attività legate alle trasferte saranno limitate anche per il primo periodo del 2021, staremo a vedere. La priorità, di qui a breve, è garantire l’attuale standard ai nostri associati: consentire la pratica del canottaggio in sicurezza, mantenere vivo lo spirito agonistico nella squadra e avvicinare nuove leve ad uno sport che può essere praticato nel rispetto dei protocolli vigenti”.


Presidente Armeni, durante il lockdown sono state organizzate dalla Federazione alcune gare virtuali. Lei come valuta questo nuovo modo di fare canottaggio? “Hanno rappresentato un ottimo diversivo all’attività solitaria dei nostri atleti. Iniziativa lodevole. Seppur consapevoli che il contatto fisico abbia una importanza primaria, almeno per le generazioni ‘non più giovanissime’, è certamente da tenere in considerazione per una corretta programmazione dei tempi e dei costi anche in futuro. Razionalizzare trasferte, conferenze nazionali, test etc. avrebbe un enorme peso sulla programmazione economica delle società medio-piccole”.


La sua Società, In che maniera intende affrontare l’ultima parte della stagione remiera programmata da settembre a dicembre? “Parteciperemo alle regate regionali in Lombardia ed ai campionati italiani di categoria”. Secondo lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella Federazione? “Facendo della promozione che evidenzi le straordinarie peculiarità del canottaggio. In primis la pratica in un ambiente naturale, salutare e tutelato. Secondo aspetto, che riteniamo sia fondamentale, è non discriminare tra le diverse tipologie di canottaggio, ma portare in evidenza le bellezze di ognuna: canottaggio olimpico, regolamentare, GIG, Coastal, Indoor, etc. Ognuno di noi ha le proprie preferenze, ma ritenere oggigiorno che una prevalga sull’altra allontana il pubblico e gli sponsor.


Se si vogliono i grandi numeri bisogna allargare le maglie. Terzo: pubblicizzare al meglio le opportunità scolastiche per i ragazzi, nazionali ed internazionali. Su quest’ultimo aspetto sono stati fatti enormi passi in avanti negli anni, adesso le opportunità vanno pubblicizzate”. Si parla sempre più insistentemente del coastal rowing da inserire nel programma olimpico e quindi di un suo sviluppo, lei ritiene che questo possa essere un volano per promuovere ulteriormente il canottaggio lungo lo Stivale? “Certamente sì. E l’Italia dovrà essere in prima fila. Le opportunità sono molteplici, si considerino anche i laghi interni frequentati da un turismo votato al connubio viaggio/sport”.


Presidente Armeni, come vede il futuro del canottaggio nel suo sodalizio? “Il circolo di canottaggio dei Volontari del Garda si avvicina a compiere i suo primi 25 anni, l’impegno ed i risultati sono stati un crescendo ben augurante per il futuro. Il ricordo dei 18 titoli conquistati, tra master e universitari, dai nostri atleti ci stimola a migliorarci e a competere per traguardi diversi in altre categorie. La squadra agonistica sta lavorando per questo con grande impegno, consapevoli che il lavoro ci metterà nelle condizioni di giocarci le nostre possibilità”.


Speciale “Focus sulle Società Remiere”