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Intervista a Manola Marinai, Presidente di Giuria a Lignano

lunedì 24 Agosto 2020

Intervista a Manola Marinai, Presidente di Giuria a Lignano


TRIESTE, 24 agosto 2020 – Uno storytelling del Coastal Rowing in Italia come all’estero, impreziosito dalle impressioni di Manola Marinai, giudice arbitro internazionale, uno degli Umpires più esperti in questa disciplina, e Presidente di Giuria al Campionato Italiano di Lignano. Sono passati 15 anni, da quando nel 2005 a Noli, si disputò il FISA World Rowing Coastal Challenge che vedeva sul Golfo di Savona, 52 equipaggi, 168 vogatori di 10 nazioni, una delle prime apparizioni agonistiche di questa disciplina in Italia. Facevi parte della giuria designata dalla Federazione Internazionale, e nella stessa occasione, fosti partecipante ad uno stage di formazione per giudici arbitri, tenuto dai giudici francesi. La manifestazione, rappresentava una sorta di test event, e anticipava di due anni, sarà il 2007, i primi Campionati del Mondo riconosciuti dalla FISA.


Che ricordi hai di Noli? “Noli è stato il mio primo impatto con questa nuova disciplina, e fu un amore a prima vista, che mi incuriosì subito. E la pittoresca località di Noli fu il giusto scenario”. Prima di proseguire, una domanda personale, da ex vogatrice, se negli anni ’70 fosse esistito, lo avresti praticato? “Sicuramente ci avrei provato, perché è un canottaggio diverso, dove si va ‘liberi’ senza porsi il problema delle onde e del vento”. Nel 2006, a Sanremo, il primo Campionato Italiano di Coastal Rowing, e dando a Cesare quel che è di Cesare, dobbiamo affermare che uno degli antesignani di questa specialità in Italia, è stato Renato Alberti, con il suo entusiasmo, la sua ospitalità sanremese, con l’idea di far costruire le barche da Coastal che in Italia non esistevano, grazie al contributo di una nota banca ligure, rappresentando un punto di riferimento sempre prodigo di consigli, per chi volesse iniziare l’attività di canottaggio costiero.


Paragonare quei tempi ad oggi…
“Fu una bella manifestazione, chiaramente oggi saremmo stati tutti più preparati per affrontare un evento del genere. Anche il nostro collegio arbitrale ormai conosce questa disciplina, perchè ci sono state varie manifestazioni importanti anche in Italia, e la nostra CDA ha pensato bene di fare corsi di aggiornamento, inglobando ogni volta sempre più arbitri che magari ancora non si erano trovati ad arbitrare in questo nuovo tipo di canottaggio. Non dimentico neanche quelle traversate che ogni anno il carissimo Luigi Matteoli organizzava in Toscana, da Piombino a Porto Azzurro!! Quanta passione c’era già, lo si poteva vedere quando arrivava con il suo furgone da Torino portandosi dietro barche di Coastal prese dalle poche società che ne avevano due o tre. Non c’erano molti partecipanti, ma non era importante quanti, ma che ci fosse qualcuno già interessato. Erano gli inizi”.


Un altro impulso alla diffusione del Coastal sono state le prime gare, in particolare la Sanremo-Montecarlo e il Challenge Prince Albert nel Principato di Monaco, sempre disputato quest’ultimo, almeno agli inizi, nel mese di febbraio. Sta quindi anche agli amici monegaschi, ed alla loro splendida ospitalità, della quale hanno usufruito diverse società italiane, la presa di coscienza del popolo dei rematori da Coastal nostrani. Come vedi il canottaggio, specialmente il Coastal, nel Principato di Monaco e nelle nazioni a noi più vicine? “Ormai a Montecarlo mi sento ‘in famiglia’, vuoi per essere sempre stata invitata a gare di Coastal fin dall’inizio, vuoi perché mi piace parlare in francese e quindi si è instaurato subito un rapporto amichevole con i giudici francesi. Non dimentichiamoci la splendida location inoltre. Nel 2006 ebbi subito la fortuna di essere convocata come arbitro FISA al mondiale di Mandelieu e per me fu la prima grande occasione di conoscere il Coastal sotto tutte le sue sfaccettature; mi ricordo benissimo la sospensione delle gare del sabato perché ci fu una bella tempesta”. 


Un altro personaggio che ha creduto fin dall’inizio nel Coastal Rowing, è stato Spartaco Barbo del Saturnia, che da bel principio, ogni anno, ha mandato una rappresentativa societaria sul campo di gara monegasco, dapprima per provare, poi per vincere. Agli inizi erano le piccole società sul mare, che si avvicinavano al Coastal, poi un po’ alla volta anche i grandi sodalizi remieri italiani. Come interpreti questo avvicinamento?  “Quando penso al Coastal mi viene subito in associazione la Canottieri Saturnia, sempre presente fin dalle prime garette. Addirittura fui Presidente di Giuria in Sardegna, alla traversata Porto Cervo -Isola di Caprera, organizzata dal mitico Galeazzi, dove non riuscimmo ad arrivare alla meta prevista, in quanto ci fu un fortissimo vento ed onde durante la traversata e un timoniere rischiò l’assideramento; fu quindi interrotta ma fu un bellissimo week-end sotto molti aspetti. naturalmente il Saturnia c’era”.


Il Coastal Rowing ha schizzato l’occhio negli anni anche ad atleti che finora avevano praticato il canottaggio tradizionale, in alcuni casi anche con prestazioni interessanti, pensiamo soltanto a Simone Martini, che lo scorso anno ha qualificato il singolo ai Giochi Olimpici di Tokio, è stato oro ai mondiali di coastal 2017, argento 2013 e 2014, e bronzo 2018 e 2019. Secondo te, il canottaggio tradizionale ed il Coastal Rowing possono convivere? “Io penso sia possibile perché vedo e sento molti nostri atleti anche di vertice, interessarsi a questa disciplina: nuove esperienze, ci si rimette in gioco con nuovo modo di vogare e nuove regole. Ho visto Simone ai suoi primi Coastal e mi sembra che gli abbia portato fortuna riuscendo anche nell’olimpico in seguito!!!”. Una disciplina che ha contribuito a creare dei personaggi, uno tra tutti, Stefano Gioia, il timoniere più medagliato al mondo, oggi Direttore di Gara a Lignano, considerato a ragione uno dei migliori ‘strateghi’ della specialità, oltre che Coordinatore Tecnico Regionale e allenatore giovanile al Saturnia.  Uno sport, una disciplina, che crea personaggi, potrebbe avere una marcia in più? “Mitico Stefano! Sono felice che sia lui il Direttore di Gara a Lignano, serietà ed esperienza sul campo. Anche le regole sul Coastal, sono state sempre un work in progress, d’altra parte anno dopo anno si vedono piccole cose da affinare. In base alle manifestazioni che si sono susseguite, la FISA è sempre stata attenta a migliorare i regolamenti affinchè, sia gli atleti, che gli addetti ai lavori possano lavorare meglio in qualità e sicurezza. Penso che molti tecnici piano piano si appassioneranno al Coastal, anche se qualcuno non lo vede ‘vero canottaggio’, e penso che andrà ancor più alla grande in futuro. E’ più divertente sotto l’aspetto di spettacolarità, specialmente per il pubblico”.


Il Coastal ha rappresentato anche un confronto tra cantieri costruttori degli scafi particolari. Prima per avere delle barche veloci si andava a comprarle in Francia, oggi in Italia nascono le migliori barche di questa disciplina. Ritieni importante non si tratti più di un monopolio in uno sport comunque di nicchia? “E’ evidente che i cantieri si sono sempre più impegnati nel migliorare il rendimento di una barca, studiando e provando nuove specializzazioni; anche per il Coastal lo sarà sempre di più si è capito che ormai esiste un altro canottaggio e tanti si stanno appassionando. L’Italia è circondata dal mare, da lunghissime e bellissime coste, quindi anche il Costal Rowing calza a pennello!!!”. Ad oggi, il Coastal Rowing ha lasciato le spiagge francesi ed italiane che lo avevano visto nascere, per spostarsi un po’ in tutta Europa: da Plymouth in Gran Bretagna ad Istanbul in Turchia, per poi tornare in Italia a Bari, spostarsi a nord ad Helsingborg in Svezia, virare la boa e tornare a sud a Salonicco in Grecia, prima di spiccare il balzo oltreoceano ed approdare a Lima in Perù, poi altri due anni in Europa con Montecarlo nel Principato di Monaco e Thonon in Francia, e poi ancora via dall’altra parte del mondo a Victoria in Canada ed Hong Kong. Un percorso emozionante, nel corso del quale, ha fatto numerosi proseliti, tanto da allargare il numero dei praticanti anche in nazioni o in realtà poco dedite al canottaggio per l’impraticabilità delle coste, come era nell’obiettivo della FISA. Come vedi il Coastal Rowing internazionale oggi, dopo aver partecipato a diverse edizioni del mondiale? “Io sono sincera, mi piace proprio molto questo Coastal! Anche alla FISA piace, ed è bello vederne la partecipazione anche di nazioni che magari possono avere più difficoltà ad iniziare con l’olimpico, iniziando più semplicemente con gare Coastal, chissà un giorno….”.


Sempre più insistenti le voci che lo vogliono ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Che cosa ne pensi, e come potrebbe cambiare in questo caso il Coastal Rowing in Italia?
“Questa voce circola ormai da qualche tempo e le società italiane hanno iniziato a vedere nuove opportunità di possibile partecipazione alle Olimpiadi del 2024, quindi io penso si stiano già impegnando in questo senso”. E per finire, il Beach Sprint, l’ultima specialità a remi, nata in questi ultimi anni, dopo Pescara 2015 e Patrasso 2019, con i Mediterranean Beach Games, appare quest’anno per la prima volta anche in un Campionato Italiano. Ritieni una disciplina che possa avere un futuro nel panorama nazionale ed internazionale? “Sicuramente, perché come ci divertiamo di più noi giudici arbitri, vedo un divertimento e coinvolgimento anche degli atleti e dei tecnici. E non dimentichiamoci del pubblico, che può assistere a tutta la breve ma intensa gara, dalla partenza, ai giri di boa fino all’arrivo. Mi sono sempre piaciuti gli arrivi sulla spiaggia (qualche volta viene usato anche nel coastal sulla lunga distanza) perchè si può vedere la corsa di un componente dell’equipaggio, scendere a corsa dalla barca e correre quei pochi ma intensi metri sulla spiaggia, a volte tuffandosi al traguardo”. E per concludere ancora una tua personale impressione. Il più bel mondiale? La gara di Coastal più bella che io abbia arbitrato, fino ad oggi, è stato il mondiale di Lima. Un evento tutto speciale, per il club che l’ha organizzato e per la bellezza del Perù”.

Maurizio Ustolin

Speciale Campionati Italiani Coastal Rowing e Beach Sprint – Lignano