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ROMA, 21 agosto 2020 -
Dalla Toscana per questo ennesimo appuntamento
con la rubrica “Focus sulle Società Remiere”, ci
spostiamo nel Lazio, sulla costa Tirrenica, per
incontrare a Civitavecchia Mauro Guglielmi,
Presidente del Circolo Canottieri Azzurra. Il
sodalizio, nato nel 1999, è sempre presente sia
nelle regate regionali e sia nazionali. Il
Presidente Guglielmi in particolare, molto
attivo anche come atleta master, ha fatto si che
la sua società in poco più di venti anni
crescesse come numero di atleti, ma anche come
logistica, con una sede iniziale molto piccola
che è stata allargata dieci anni fa, nel 2009, ed ora
è diventata più accogliente con
palestra e bagni. Insomma un Circolo che fa di
Civitavecchia anche un luogo dove poter
praticare il canottaggio.
Ma ora, senza indugio, chiediamo a Mauro
Guglielmi se il lockdown ha lasciato strascichi
nella sua società: “Come in tutte le società c’è
stato il fermo dovuto alla pandemia da Covid-19
e probabilmente, essendo la mia una
società piccola, i disagi si sono sentiti meno che nelle
società di maggior spessore. Ci siamo difesi
nonostante tutto perché la maggior parte dei
miei affiliati sono dotati di remoergometro, e
di mini palestrina personale, quindi attraverso
e-mail o whatsapp ci siamo scambiati gli
allenamenti o mediante Zoom ci siamo collegati
per effettuare allenamenti insieme”. Senta
Presidente, il canottaggio è tornato alla
normalità e, anche se a fatica, si continua a
lavorare e ad allenarsi attenendosi ai vari
protocolli attualmente in vigore. Lei ritiene
che il cambiamento in atto possa sedimentarsi
nello sport in genere e nel canottaggio in
particolare?
“Personalmente ritengo che i protocolli in
vigore vanno rigorosamente rispettati, in special
modo sentendo le ultime notizie di una
sostanziale ripresa dei contagi dovuti al
ritorno ad usi e costumi pre-covid. Tutto questo
come se nulla fosse accaduto ed invece non è
così perché si continua ad essere contagiati ed
anche a
morire di Covid-19. Lo sport, in ogni modo, sarà
in grado di lasciarsi tutto alle spalle e
ritrovare la via vincente”. Con la sua società
ritiene di poter ripristinare i programmi
iniziali, bloccati dalla pandemia, e svilupparli
ulteriormente? “Assolutamente sì. Oltre che
Presidente sono anche allenatore ed atleta
Master e la mia società è prevalentemente
composta da atleti Master. Tutti insieme abbiamo
stabilito le varie regate da effettuare durante
l’arco dell’anno e, in qualità di Presidente,
avendo a disposizione i programmi di allenamento
emanati dalla Federazione, ne faccio tesoro per i
miei atleti e, quindi, ritengo di poter portare
la mia società fuori da questo periodo davvero
difficile”.
Intende partecipare all'ultima parte della
stagione remiera programmata da settembre a
dicembre e se sì in quali regate? “Sì, noi
parteciperemo ai Campionati Italiani Master di
Ravenna e ai Campionati Italiani di Coastal
Rowing e Beach Sprint di Lignano. Prenderemo
parte anche alle due regate regionali che, dalle
ultime notizie, dovrebbero essere organizzate a
Piediluco. Per consentire tutto questo metteremo
in atto tutte le iniziative per portare nel
miglior modo possibile al termine la stagione
agonistica iniziata con l’Inverno sul Po a
Torino nel febbraio scorso”. Guglielmi, secondo
lei come si potrebbero aumentare i tesserati nei
vari sodalizi e, conseguentemente, anche nella
Federazione? “Io parlo ovviamente per me, ma la
situazione non è facile, in special modo per il
fatto di avere una società che, pur essendo di
Civitavecchia, di fatto per motivi logistici è
inserita nel territorio di Tarquinia col fiume
Mignone, quindi mancanza di conoscenze locali e
lontananza da Civitavecchia rendono difficile
l’acquisizione di atleti nuovi. Vedremo comunque
come poter sopperire a questo problema”.
Tra le categorie che vanno a formare i tesserati
della Federazione, lei ritiene che la categoria
master sia in continua crescita e se si
perché? “Nel 2000, quando ho ripreso le gare, gli
atleti Master si contavano sul pugno di una
mano, Nel frattempo ho partecipato, oltre a
regate Master, anche a gare Senior vincendo due
bronzi in manifestazioni nazionali a Piediluco
nel quattro con e nell’otto e vincendo, nel
doppio, il Campionato Italiano Senior di Coastal
Rowing a San Remo nel 2007. Attualmente siamo
arrivati al punto che è difficile anche entrare
nelle grandi finali dei Campionati Italiani
Master con atleti validi e motivati. Tutto ciò è
stato possibile grazie al lavoro che la
Federazione ha portato avanti e all’istituzione
del titolo di Campione Italiano che ha dato
dignità ad atleti che non hanno nulla da
invidiare ad altri se non per l’età anagrafica”.
A Civitavecchia praticare il Coastal Rowing è
più facile,
oppure è indifferente e quindi è possibile anche
fare canottaggio olimpico? “Come già detto
sopra, noi siamo inseriti nel territorio di
Tarquinia poiché a Civitavecchia, per via del
porto che ha un’attività crocieristica e
commerciale di prim’ordine, non è possibile
praticare canottaggio liberamente. Nel
territorio in cui opero, con l’aiuto di Renato
Alberti, sono comunque riuscito a portare il Coastal Rowing organizzando, per alcuni anni, la
regata nazionale ‘Etruscan Coastal Rowing’.
Attualmente, anche grazie alle nostre
meravigliose coste, la maggior fonte di
attrazione remiera è il canottaggio costiero, ma
il fascino dell’attività olimpica, nel
meraviglioso fiume Mignone, riesce ad
equilibrare le attività di canottaggio costiero
e canottaggio olimpico”.
Ha una ricetta da
suggerire per un canottaggio moderno e al passo
con i tempi? “Ritengo che i dirigenti della
Federazione, unitamente ai loro tecnici, siano
dei leader nel loro campo quindi sarebbe
difficile suggerire loro qualcosa. Una cosa però
vorrei dirla comunque, anche a costo di rendermi
impopolare, ed è che, in considerazione che la
mia società, ma non solo la mia, vive di Master,
sarebbe opportuno pensare una formula per
istituire un punteggio di Coppa Montù in maniera
da acquisire anche importanza dal punto di vista
elettivo”.
Presidente, nel concludere le chiediamo un suo
parere sui fondi stanziati dalla Federazione
come aiuto alla ripartenza post quarantena:
“Prima di tutto voglio affermare che
occorrerebbe che la Federazione i contributi li
dia per l’acquisto d’imbarcazioni e questo, in special modo, alle piccole società come la mia.
Senza aiuti a lungo andare sia il CC Azzurra, ma
anche le realtà piccole come la mia, saranno
tagliate fuori da qualsiasi iniziativa visto
l’alto costo delle imbarcazioni. Faccio un
esempio solo per chiarire quanto affermo: per
quanto riguarda l’ultima iniziativa federale,
peraltro molto valida e relativa al contributo
per l’acquisto di attrezzature sportive, la mia
società non ha potuto usufruirne per il fatto di
non aver acquisito un punteggio valido in coppa Montù. Per questo motivo ritengo utile
consentire agli atleti della categoria Master di
acquisire un punteggio che possa consentire alle
rispettive società di poter di avere pari
dignità con gli altri sodalizi tesserati”.
Speciale "Focus sulle Società Remiere"