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ROMA, 17 agosto 2020 - Stamane torniamo a
Palermo per incontrare, ovviamente in maniera
virtuale, Giorgio Matracia, Presidente del Club
Canottieri Roggero di Lauria, società
ultracentenaria attiva nel canottaggio ma anche
in altri sport. Anche per questa società diamo
un breve cenno storico per far conoscere che il
sodalizio venne fondato nel 1899 col nome di
Club Nautico Palermo, ma nel 1901 cambiò la
denominazione in Regio Rowing Club Palermo e,
ancora, nel 1902 in Real Club Nautico Roggero di
Loria, ma non Lauria come il nome attuale che
arrivò nel 1906 con la nuova denominazione
sociale che divenne Reale Società Canottieri
Roggero di Lauria intitolata al "Gran Capitano"
che combatté con gli aragonesi per liberare la
Sicilia dai francesi. Una Società pregna di
storia, quindi, che può vantare una stupenda
club house ed un'altrettanta bella sede
nautica affacciata sul golfo di Mondello.
Il sodalizio del Presidente Matracia è molto
attivo nel canottaggio: oltre ad aver sfornato
negli anni numerosi atleti che hanno vestito la
maglia azzurra, è impegnato anche nel pararowing
e, più volte, anche con l'organizzazione di
regate come, da ultimo, il Campionato Italiano
in tipo Regolamentare del 2015 che ha avuto
enorme successo per la splendida cornice nella
quale si è svolto. Ma entriamo nel vivo del
dialogo col Presidente Giorgio Matracia al quale
chiediamo il suo punto di vista sul futuro
del canottaggio nel suo territorio? "Il
canottaggio è uno sport in forte ascesa,
quest'anno come mai in passato, i nostri corsi
estivi hanno segnato un alto numero di
adesioni. Certamente per implementare l'attività
è necessario investire sugli impianti dedicati
al canottaggio che in Sicilia registrano al
momento qualche difficoltà".
Presidente, ci può illustrare a quali
programmi stava lavorando lo staff tecnico
remiero della sua Società prima del lockdown?
"Il nostro staff è suddiviso in due settori,
quello agonistico con una folta rappresentanza
di bambini di appena 10 anni, e quello dei master che
di recente ha avuto il piacere di tesserare tra
gli atleti anche il direttore del Teatro Biondo
di Palermo, Pamela Villoresi. Prima del lockdown,
ma devo dire anche durante seppure in forme
diverse, i nostri tecnici stavano preparando gli
appuntamenti regionali e nazionali più
importanti. Anche a distanza il rapporto tra
tecnici ed atleti, coordinati dal delegato al
settore, Avv. Giuseppe Minà, e gli allenamenti
quantomeno atletici e con i remoergometri non
si sono mai interrotti e così siamo riusciti a
tenere insieme tutto il settore".
La normalità è tornata con le uscite in
barche multiple, ma come hanno vissuto il
periodo di quarantena i suoi tesserati?
"Ribadisco che io ed il delegato al
settore abbiamo inteso proseguire, sebbene a
distanza, l'attività per non disperdere il
patrimonio umano e sportivo frutto di un
quadriennio di lavoro attraverso gli allenamenti
in conference call con i tecnici che seguivano gli esercizi degli atleti. Questo lavoro è stato
svolto con cadenza settimanale per più giorni
alla settimana". In questo caso è arrivata la
Federazione in aiuto, come è giusto che sia, per
cui come valuta le gare virtuali che ha
organizzato durante il lockdown? "E' stata un'ottima
iniziativa che ben si è conciliata con
l'attività di allenamento a distanza che stavamo
effettuando".
Presidente Matracia, da più parti si sente
affermare che la nostra vita ed i nostri
comportamenti non saranno più gli stessi di
prima della pandemia, lei ritiene che anche nel
canottaggio questo sia vero, ma soprattutto lei
ritiene che andiamo verso un cambiamento delle
nostre abitudini? "Fino a quando non ci sarà
un vaccino la nostra vita sarà inevitabilmente
condizionata dalla necessaria adozione di
precauzioni e comportamenti più attenti al
rispetto di sé stessi e degli altri; i ragazzi
indubbiamente, anche nella pratica di questo
sport, devono adottare della cautele prima non
necessarie, ma, almeno per i nostri atleti, ho
potuto constatare grande rispetto delle norme
messe in campo dalla FIC e dal nostro sodalizio
per il contrasto della diffusione del Covid19".
Il calendario remiero è stato
riprogrammato da settembre, in che modo
affronterà l'ultima parte di questa funestata
stagione remiera? "Con il massimo
dell'impegno, tornando a disputare le poche gare
in programma rimaste in calendario, per dare un
senso alla stagione ed ai tanti allenamenti
comunque svolti e per consentire ai ragazzi di
tornare a respirare l'aria dell'agonismo e della
competizione. Tutti elementi che ritengo
necessari per non disperdere il patrimonio
umano costituito da tutti gli atleti di questa
disciplina".
Presidente, per concludere, secondo lei qual è
la soluzione per continuare a far crescere il
canottaggio nelle società? "Ritengo che per
fare crescere il canottaggio sia necessario che
tutte le associazioni, nessuna esclusa,
ripensino i fondi che, tempo per tempo, vengono
destinati a questo sport. E' necessario a mio
avviso implementare il capitolo di bilancio di
questo sport che, notoriamente, grazie al grande
impegno della Federazione conquista importanti
medaglie mondiali ed olimpiche. Sarebbe opportuna
anche una maggiore sinergia sviluppata tra
Federazione e Club".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"