Clicca
per stampare
questa news
ROMA, 12 agosto 2020 - Dalla città di
Virgilio, Mantova appunto, ci spostiamo nel
nostro peregrinare virtuale nuovamente nel Nord
Est per trattare il Gruppo Sportivo Vigili del
Fuoco “F.Ravalico” di Trieste. Prima di farlo,
parlando con Ezio Rojc, Segretario della sezione
canottaggio, è necessario inquadrare, come
consuetudine, il Gruppo Sportivo. Nel 1941,
quando vennero istituiti i Gruppi Sportivi dei
Vigili del Fuoco, il canottaggio era già
praticato in maniera capillare su quasi tutto il
territorio nazionale attraverso i Comandi
provinciali. Inizialmente l’attività venne
svolta prevalentemente a carattere
tecnico-professionale, finalizzata al
miglioramento della preparazione fisica e
atletica del personale dei Vigili del Fuoco.
Successivamente, nel 1960, con la creazione
delle Sezioni giovanili e l’affiliazione dei
Gruppi Sportivi VVF alla Federazione del 1962,
si verificò un notevole sviluppo dell’agonismo.
A distinguersi fu subito il Gruppo Sportivo
Vigili del Fuoco Ravalico di Trieste il quale,
già attivo dal 1934, iniziò il suo periodo d’oro
nel 1964 quando, grazie al Maresciallo Paolo
Martini, si gemellò con la Società Nautica
Pullino, raccogliendo nella sede di allenamento
di Punto Franco Vecchio i migliori vogatori
istriani. Negli anni tanti sono stati gli atleti
che, grazie al loro periodo e permanenza nella “Ravalico”,
hanno vestito la maglia azzurra, come Andrea e
Giovanni Sergi, Giovanni Miccoli, Ennio Fermo,
Innocenzo Sansone, Mario Specia, Riccardo Dei
Rossi e Luca Vascotto. Entrando, invece, nel
dialogo con Ezio Rojc gli chiediamo, in
considerazione che il GS VVF "Ravalico" è tra le
sezioni con più anzianità dei Vigili del Fuoco
attive a livello nazionale, se può
illustrarci la visione sul futuro del
canottaggio nel suo territorio:
“Il Gruppo Sportivo VV.F. Ravalico è affiliato
alla Federazione Italiana Canottaggio dal 1962
e, in effetti, è uno dei più longevi tra i
Gruppi Sportivi dei Vigili del Fuoco poiché, da
recenti ricerche storiche, è emerso che il primo
statuto del Gruppo Sportivo risale addirittura
al luglio del 1922. Da questo spunto storico
rispondo alla domanda. La città di Trieste
vanta, infatti, un ricco e prestigioso passato,
oltre che un florido presente, nell’ambito del
canottaggio. Molti sono i sodalizi
ultracentenari che operano nell’area giuliana e,
come sopra accennato, tra due anni anche il
nostro Gruppo Sportivo potrà fregiarsi di questo
ambito primato. Ed è proprio con questo stimolo
che l’attuale Consiglio Direttivo, presieduto
dal Comandante Provinciale Arch. Mauro Luongo,
sta lavorando per rilanciare l’attività
agonistica a livello senior e junior della
nostra squadra”.
Segretario, la Sezione è intitolata a
Francesco Ravalico, ci racconta qualcosa di
questo Vigile del Fuoco? “Francesco Ravalico
era un Vice Brigadiere, di quello che allora
risultava essere l’87° Corpo dei Vigili del
Fuoco, e oltre ad essere un valente “pompiere”
Ravalico fu anche un ottimo sportivo. Il 1°
aprile del 1945, intervenuto assieme alla sua
squadra per estinguere l’incendio di un grande
magazzino posto nel cuore della città, rimase
coinvolto in uno scontro a fuoco tra le forze
partigiane e le truppe tedesche di occupazione.
In quell’occasione perse la vita e, quindi, per
ricordare la sua figura, la Sezione gli venne
intitolata.
Ci può illustrare a quali programmi stava
lavorando lo staff tecnico remiero del suo
Gruppo Sportivo prima del lockdown? “Come
accennato in precedenza, proprio
nell’approssimarsi della ricorrenza del
centenario della fondazione, lo staff tecnico
già nel gennaio di quest’anno stava lavorando
con una decina di atleti della categoria senior,
nell’ottica di rilanciare l’attività agonistica
in quella categoria. Negli ultimi anni infatti
ci sono stati dei buoni risultati, anche a
livello internazionale, ma limitatamente alla
categoria Master. La storia ed il prestigio del
nostro sodalizio ci chiede ben altro e, non più
da atleti ma da dirigenti e tecnici sportivi, ci
impegneremo per riportare in auge il Gruppo
Sportivo Ravalico”.
Segretario Rojc, la normalità è tornata con
le uscite in barche multiple, ma come hanno
vissuto il periodo di quarantena i suoi
tesserati? “Le restrizioni legate alla
pandemia, che hanno coinvolto e modificato le
abitudini quotidiane di tutti quanti noi, hanno
imposto delle scelte drastiche anche nella
gestione del Gruppo Sportivo. L’accesso alle
palestre e alla sala barche, ubicate all’interno
di una sede di servizio del Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco, è stata necessariamente
interdetta per un lungo periodo. Ma sappiamo
bene che i canottieri, così come i pompieri,
sanno dare il meglio di sé proprio nei momenti
difficili. Ognuno ha avuto la capacità di
continuare ad allenarsi ‘a secco’ presso il
proprio domicilio, mantenendo comunque un
costante collegamento con lo staff tecnico e
direttivo”.
Come valuta le gare virtuali organizzate
dalla Federazione e dal Comitato Regionale
Friuli Venezia Giulia della FIC durante il
lockdown? “Credo che lo slancio dimostrato a
tutti i livelli, a partire dalla Federazione
Italiana Canottaggio passando per i Comitati
regionali e sino alle singole società affiliate,
meriti un sincero plauso; un momento difficile
come quello vissuto nei mesi scorsi meritava una
risposta altrettanto forte da parte del mondo
sportivo e credo che si sia raggiunto questo
importante obiettivo. Le gare virtuali al
remoergometro ne sono un chiaro esempio anche
se, lo sappiamo bene, il canottiere sogna una
barca, dei remi e tanta acqua calma davanti alla
propria prua!”.
Da più parti si sente affermare che la nostra
vita e i nostri comportamenti non saranno più
gli stessi di prima della pandemia, lei ritiene
che anche nel canottaggio questo sia vero, ma
soprattutto lei ritiene che andiamo verso un
cambiamento delle nostre abitudini?
“Necessariamente dovremo, e anzi lo abbiamo già
fatto, cambiare alcune delle nostre abitudini
quotidiane; non fa eccezione la pratica
sportiva. Ma che cos’è lo sport se non
disciplina, ossequio delle regole e rispetto per
il prossimo, unito ad un sano agonismo e tanto
divertimento? Ecco che anche in questo caso gli
sportivi partono già con il piede giusto”.
Il calendario remiero è stato riprogrammato
da Settembre, in che modo affronterà l'ultima
parte di questa funestata stagione remiera?
“Il nostro Gruppo Sportivo conta di ripartire
onorando gli impegni previsti nella nostra
Regione; su tutti i campionati italiani di
Coastal Rowing e Beach Sprint, recentemente
assegnati a Lignano Sabbiadoro (UD), e previsti
a metà settembre. A seguire parteciperemo ai
campionati regionali a San Giorgio di Nogaro
(UD), il 27 settembre e, sempre sul campo di
regata nella Bassa Friulana, ai campionati
italiani di fondo a fine novembre”.
Segretario, nel concludere questo dialogo,
lei ha da fare qualche ringraziamento
particolare in considerazione della passata
quarantena? “Assolutamente sì. Intendo
ringraziare il Presidente del Comitato Regionale
FVG della FIC, Massimiliano D'Ambrosi, poiché
mai come in questi mesi difficili la puntualità
nel divulgare informazioni e direttive è stata
apprezzata dal nostro sodalizio, così come da
tutte le altre realtà remiere del Friuli Venezia
Giulia. Il Presidente, assieme al suo staff, è
sempre stato un prezioso ed inesauribile punto
di riferimento con il garbo e la professionalità
che da sempre lo contraddistinguono; grazie
Presidente! Un ulteriore sentito ringraziamento
va all’Ufficio per le Attività Sportive del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, diretto
dal Prof. Fabrizio Santangelo, il quale non ha
mai fatto mancare il necessario supporto,
logistico e amministrativo, alla sezione
canottaggio del G.S. VV.F. Ravalico di Trieste”.
Speciale "Focus sulle Società Remiere"