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Focus sulle Società Remiere: il Circolo Canottieri La Pescara

sabato 8 Agosto 2020

Focus sulle Società Remiere: il Circolo Canottieri La Pescara


ROMA, 08 agosto 2020 – Al termine delle due tappe pugliesi, oggi risaliamo la Penisola per fermarci in Abruzzo per parlare con il Presidente del Circolo Canottieri La Pescara Luca Nicolaj. Prima però ci piace, come consuetudine, fornire alcuni cenni storici che identificano il sodalizio nel territorio: Il Circolo Canottieri La Pescara nasce il 24 giugno 1924 ed ebbe come prima sede una misera baracca di legno sulla banchina nord del fiume Aterno-Pescara. Negli anni appena dopo la costituzione del sodalizio vi fu un periodo di grande euforia con l’adesione di Gabriele D’Annunzio – Presidente ad honorem – il quale coniò anche il motto del CC La Pescara “Arranca sotto”. Dopo la distruzione avvenuta durante la seconda Guerra Mondiale, negli anni ‘50 la canottieri riprese vigore ed iniziò a farsi valere nei campi di regata italiani. Le attività del CC La Pescara negli anni si sono ampliate ma il canottaggio e il coastal rowing sono state le discipline che più di altre hanno caratterizzato la storia remiera del sodalizio pescarese.


Sul fronte dell’organizzazione di eventi remieri il CC La Pescara, grazie alla spinta di Umberto Di Bonaventura – oltreché dirigente del CC La Pescara anche Delegato FIC per l’Abruzzo – e la tenacia del tecnico sociale Luciana Reale, sono stati organizzati con successo, sulla spiaggia pescarese, i Campionati Italiani di Coastal e Beach Sprint 2019. Ma entriamo nel novero dell’intervista al Presidente Nicolaj, al quale chiediamo subito: Presidente, il CC La Pescara è una delle società quasi centenarie. Ci può illustrare come vede il futuro del canottaggio a Pescara? “ Il fatto di essere vecchi è un elemento spesso negativo, ma d’altra parte i ricordi degli eventi subiti possono infondere coraggio ed ottimismo nel pensare al futuro. La nostra presenza in campo nazionale non è mai mancata, nonostante nel 1944 abbiamo subito un bombardamento aereo con i nostri equipaggi in mare. Nel 1959, nel 1992 e infine nel 2013 abbiamo resistito a esondazioni del nostro fiume Pescara, che ci ha distrutto tutto il patrimonio nautico.


Quindi come possiamo non essere sereni con questi eventi subiti e superati? Siamo in attesa della ristrutturazione della nostra sede sociale, ma non attendiamo o condizioniamo i nostri programmi che ci vedono sempre più presenti nella parte più pregiata della cittadinanza pescarese nella cura ed attenzione per i giovani, dei quali la nostra allenatrice Luciana Reale è alla continua ricerca di elementi di spicco, e sicuramente arriveranno soddisfazioni giacché molto dedichiamo alla loro attività”. A quali programmi stava lavorando lo staff tecnico remiero della sua Società prima della chiusura per la crisi pandemica da Covid-19? “Lo staff tecnico era al lavoro su più fronti, quello degli atleti master, seguiti dal nostro Umberto Di Bonaventura, preparava la partecipazione ai campionati italiani sia in classe olimpica che di coastal rowing, mentre nelle categorie giovanili, la nostra Luciana Reale aveva evidenziato alcuni giovani canottieri pronti a partecipare al meeting nazionale giovanile a Sabaudia e poi a seguire le altre competizioni. Partecipazioni che sarebbero serviti a dare frutto agli allenamenti a cui i ragazzi si sottopongono quotidianamente, mentre i ragazzi del progetto ‘Remare a scuola’ seguiti da Cristina Vianale erano in fremente attesa di confrontarsi in una sfida all’ultimo remo sul nostro fiume Pescara”.


Presidente, la normalità è tornata con le uscite in barche multiple, ma come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? “Per il canottiere de La Pescara, che ha per motto il d’annunziano ‘arranca sotto’ dedicato al ‘vogatore della Pescara e alla Pescara dei vogatori’, il termine ‘normale’ non esiste. Con felicità siamo tornati a vogare, ma non vi è stata nessuna soluzione di continuità nel sentirsi sulla stessa barca. Nulla è accaduto nel nostro corpo sociale e nulla è cambiato; si è solo vissuto in maniera differente, nel rispetto delle regole e dei divieti imposti. La vicinanza dei nostri allenatori con gli atleti ha contribuito a mantenere alto lo spirito di gruppo che ci caratterizza, e mentre programmavano allenamenti on line e giochi di abilità, erano già al lavoro per non farsi cogliere impreparati alla ripresa delle attività”.


Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “Lo sportivo, in generale, e il canottiere, in particolare, per natura non vede ostacoli nelle limitazioni o nelle imposizioni di giusti cambiamenti. L’iniziativa delle gare virtuali proposte dalla Federazione, così come i circuiti di GBAD, sono stati proposti nel giusto momento, quando si iniziava ad appiattire la voglia del fare e la monotonia stava facendo da padrona, queste iniziative hanno ridato energia. Nei contatti telefonici, Luciana era entusiasta di come i ragazzi stavano partecipando a quanto proposto dalla Federazione”.


Presidente Nicolaj, da più parti si afferma che la nostra vita e i nostri comportamenti non saranno più gli stessi di prima della pandemia, lei ritiene che anche nel canottaggio questo sia vero, ma soprattutto lei ritiene che andiamo verso un cambiamento delle nostre abitudini? “Nulla è definitivo nella vita, col tempo tutto cambia, anche se spesso non ci accorgiamo di queste variazioni. Il nostro sport ha principi ferrei, quindi il canottiere rispetterà sicuramente tutte le nuove norme dettate dal “senso civico” e si adeguerà alle inevitabili nuove procedure post pandemia”.


Il calendario remiero è stato riprogrammato da Settembre, in che modo affronterà l’ultima parte di questa funestata stagione remiera? “Il calendario remiero riprogrammato nelle date non ha influenzato il nostro stile. La nostra attività remiera ha ripreso a pieno ritmo, tanti sono i nuovi iscritti al circolo, accolti con professionalità dai nostri tecnici, e saranno loro stessi che valuteranno a quali appuntamenti partecipare. Senza dubbio la squadra master cercherà di difendere i titoli italiani conquistati nel coastal rowing gli scorsi anni, e le categorie giovanili non hanno perso di vista gli obiettivi fissati prima del lockdown. Confido nel lavoro e nella professionalità di Umberto e di Luciana che, unitamente a Cristina e Luigi Bernabei, vivificano la nostra società”.


Presidente, nel concludere, lei ritiene che rispondere a queste domande sia il modo migliore per contribuire a promuovere la sua Società? “Assolutamente sì, e ne sono convinto al punto che mi auguro di aver soddisfatto l’obiettivo della Federazione con le risposte alle pregevoli domande e mi sento di aggiungere, con l’onore di essere Presidente dal 1991 del Circolo Canottieri La Pescara, che il canottaggio è all’apice dei valori sportivi e il canottiere, temprato dalla durezza del remo, possa contribuire con la sua determinazione ad una società migliore come se fossimo sulla stessa barca”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”