Clicca
per stampare
questa news
ROMA, 01 agosto 2020 - Torniamo a parlare
di canottaggio nei Vigili del Fuoco e lo
facciamo, dopo aver trattato il Gruppo Sportivo
Vigili del Fuoco Fiamme Rosse, dialogando con
Alessandro Simoncini, Responsabile del Settore
Canottaggio del Gruppo Sportivo M. Billi-S.Masi
VV.F. di Pisa. Uno dei Gruppi Sportivi
territoriali che dipendono dal rispettivo
Comandante Provinciale e sono coordinati
dall’Ufficio per le attività sportive. La
sezione, nata nel 1999, è molto attiva a livello
nazionale e, quindi, ad Alessandro Simoncini
chiediamo subito di farci conoscere il suo punto
di vista sul futuro del canottaggio nel suo
territorio:
"Il Canottaggio nelle nostre zone vive un
momento non proprio all'altezza della tradizione
remiera toscana. Le Società sono in affanno,
mentre la gestione è diventata molto più
complessa di una volta, anche se oggi la ritengo
sicuramente più corretta ed efficace, ma
richiede la presenza di molte figure e, in un
momento dove il volontariato sportivo è un po’
carente, si va inevitabilmente in difficoltà.
Però continuiamo a lavorare con fiducia poiché
le nostre Società si stanno impegnando tanto per
darsi un'organizzazione diversa, più
professionale e dinamica, e in tempi brevi
riusciranno a riportare il canottaggio toscano
nella posizione che merita, anche perché ci sono
figure giovani che stanno lavorando bene e con
entusiasmo".
Una domanda viene spontanea, la Sezione è
intitolata a Marino Billi e Saverio Masi, ci
racconta la storia di questi due uomini?
"Assolutamente sì. Marino Billi e Saverio Masi
sono stati due Vigili del Fuoco: Marino è
scomparso per un bombardamento durante la
seconda guerra mondiale, mentre portava soccorso
alla popolazione, Saverio invece è un ragazzo
speciale che porto sempre nel cuore: lui ci ha
lasciato per un incidente stradale mentre si
dirigeva in soccorso per incendio. Entrambi
questi uomini sono la nostra forza e per
onorarli al meglio molte volte facciamo anche
più dell’ultimo sforzo che ci viene chiesto".
Simoncini, nel continuare con il nostro
colloquio, ci può illustrare a quali programmi
stava lavorando lo staff tecnico remiero del suo
Gruppo Sportivo prima del lockdown? "La Billi-Masi,
come la chiamiamo noi, da qualche anno è
impegnata, dopo l’inaugurazione della nuova sede
per riavviare il Settore Giovanile, con
iniziative nelle scuole per promuovere il
canottaggio e il nostro lavoro, in modo da dare
più visibilità possibile alla Billi-Masi ed alla
disciplina remiera. Avevamo finito da pochissimo di
proporre nelle scuole il progetto 'Remare a
Scuola', naturalmente continuando a lavorare con
tutti i ragazzi che già fanno attività da tempo
in preparazione delle gare che erano in
programma in tutte le categorie, poi è arrivato
il lockdown e tutto si è fermato. Noi comunque
non ci siamo persi d’animo e abbiamo lavorato al
nuovo sito ed a tutti i collegamenti necessari
per essere ben visibili appena saremmo potuti
ripartire".
La normalità nel canottaggio è tornata con le
uscite in barche multiple, ma come hanno vissuto
il periodo di quarantena i suoi tesserati? "Ci
siamo attivati con i colleghi allenatori,
Eleonora ed Emanuele, per far sì che il disagio
per i nostri ragazzi si riducesse il più
possibile. Devo dire che è stata dura perché di
fatto lo era anche per noi. Con il lavoro on
line, però, i ragazzi si sono impegnati tutti da
casa mantenendo un buon livello di preparazione
grazie ai remergometri ed ai vari circuiti
proposti. Ora rivedo in loro un po' di serenità
e voglia di allenarsi, specialmente in
barca". Come valuta le gare virtuali organizzate
dalla Federazione durante il lockdown? "Le gare
virtuali sono state determinanti e sono servite
nel tenere viva l’attenzione, anzi credo che
abbiamo potuto fare un'esperienza nuova usando
metodi ed attrezzature che allenatori più
datati, come me, non avrebbero mai pensato di
poter utilizzare. Credo che questo sistema vada
perfezionato ed utilizzato anche in futuro".
Da più parti si sente affermare che la nostra
vita e i nostri comportamenti non saranno più
gli stessi di prima della pandemia, lei ritiene
che anche nel canottaggio questo sia vero, ma
soprattutto lei ritiene che andiamo verso un
cambiamento delle nostre abitudini? "I
cambiamenti non ci devono spaventare. Le
generazioni che ci hanno preceduto sono cambiate
con il mondo ed anche in momenti peggiori del
nostro riuscendo a sconfiggere malattie e
guerre. Noi torneremo alle nostre gare, magari
con qualche accorgimento in più, ma sicuramente
ancora con la nostra passione". Il calendario
remiero è stato riprogrammato da Settembre, in
che modo affronterà l'ultima parte di questa
funestata stagione remiera? "Affronteremo
l’ultima parte della stagione agonistica
riprogrammata dalla Federazione, come sempre con
la voglia di far bene valutando ogni volta i
risultati e considerando anche quello che i
nostri ragazzi hanno passato. Il canottaggio, e
i canottieri, si sono scoperti molto resilienti
e quindi siamo pronti".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"