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Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Esperia-Torino

venerdì 31 Luglio 2020

Focus sulle Società Remiere: la Società Canottieri Esperia-Torino


ROMA, 31 luglio 2020 – Oggi parliamo con il Presidente di una delle cinque Società torinesi che, nel 1888, contribuì alla fondazione della Federazione Italiana Canottaggio con il nome di Rowing Club Italiano. La Società è la Canottieri Esperia che nasce il 30 maggio 1886 mentre, più o meno negli stessi anni, viene fondata anche la Società Canottieri Torino, nata come appendice remiera della Società Ginnastica Torino, la più antica società sportiva italiana. Nel 1926 avvenne la fusione dei due sodalizi e, con il patrocinio di Gabriele D’Annunzio, sorse così la Società Canottieri Esperia&Torino. Da trentasette anni l’Esperia-Torino organizza la regata internazionale “d’Inverno sul Po” divenuta, nel tempi, una classica invernale del canottaggio nazionale e internazionale. Dopo questa breve sintesi storica iniziamo a dialogare con il Presidente del sodalizio Luca Tommaso Calabrò, grande appassionato di canottaggio e, tra l’altro, anche atleta master.


Presidente Calabrò, ci può illustrare i programmi che stava predisponendo con la sua società prima del lockdown? “La situazione antecedente al lockdown era per la nostra società particolarmente intensa e proficua. Accanto infatti alla ‘normale’ attività di preparazione agonistica degli atleti, si stava sviluppando un progetto riguardante il settore pararowing e molte erano le iniziative anche legate al mondo del canottaggio master e allievi cadetti. Accanto alla vera e propria attività sportiva era peraltro in atto il programma di ristrutturazione societaria, con importanti interventi che, gioco forza, sono stati rimandati”.


Una situazione di disagio e chiusura che, oramai, pare alle spalle, tutto sta tornando lentamente alla normalità e da tempo ci si può allenare anche con le barche multiple. Presidente, ci racconta come hanno vissuto questo periodo di quarantena i suoi tesserati? “Per quanto riguarda i nostri tesserati, il periodo di quarantena è stato sicuramente duro, ma è altrettanto possibile affermare che il sodalizio è stato una società ‘viva’ per l’intero periodo. Abbiamo sempre tenuto i contatti con atleti, soci e tecnici e organizzato quasi con cadenza giornaliera allenamenti mediante connessione da remoto. Le attività sono state molto apprezzate al punto che la partecipazione è stata altissima e ciò ha contribuito a rendere meno difficile il periodo, sia sotto un profilo di tenuta fisica sia sotto un profilo psicologico.


I nostri atleti hanno avuto la possibilità di allenarsi con i remoergometri presso le loro abitazioni, avendo così la possibilità di mantenere la forma fisica per il rientro agli allenamenti in società. Sono stati seguiti giornalmente dai nostri allenatori. Purtroppo abbiamo dovuto attendere un tempo infinito prima di poter far uscire le barche multiple. È stata una decisione a tratti incomprensibile e in contrasto con il contesto generale che andava nella direzione opposta. Basti pensare al fatto che prima delle barche multiple hanno consentito, almeno in Piemonte, la riapertura di discoteche e sale da ballo, certamente a maggior rischio di contagio”.


Lei ritiene, con il suo sodalizio, di poter ripristinare i programmi iniziali e di svilupparli ulteriormente? “Al momento, dopo una pausa, i nostri programmi e progetti stanno lentamente ripartendo. La voglia e l’entusiasmo sono quelli di prima e così, pian piano, abbiamo ripreso gli allenamenti, con precedenza agli agonisti. Gradualmente abbiamo ripreso anche le altre attività e, con grande dispendio di energia, siamo riusciti anche in tempi strettissimi ad organizzare i centri estivi. Non sono mancate ovviamente le difficoltà, ma siamo riusciti a garantire la sicurezza in ogni momento, grazie ad un’accurata formazione dei nostri collaboratori. La sanificazione quotidiana dei locali, delle barche e di ogni altra struttura ha da un lato permesso il prosieguo dell’attività e dall’altro ha comportato un esborso, sia in termini economici che di energia, molto importante”.


In tempo di quarantena neanche la Federazione si è fermata e, quindi, ha iniziato ad organizzare gare virtuali. Qual è la sua valutazione in merito?“Certamente le gare organizzate dalla Federazione hanno contribuito in maniera elevata a rendere meno difficile il periodo sotto un profilo psicologico e sportivo per tutti gli atleti. Le gare sono state, senza ombra di dubbio, di stimolo e hanno avuto un grande impatto emotivo su tutti gli atleti, non solo dell’Esperia. Si tratta di un’iniziativa assolutamente apprezzabile e condivisibile”.


Ci stiamo avviando a grandi passi verso la parte finale del calendario remiero, ovvero quello che si è potuto riorganizzare da settembre a fine anno. La sua società vi prenderà parte e se sì in che modo? “L’ultima parte della stagione remiera sarà improntata ad allenamenti specifici, con l’obiettivo di recuperare lo stato di forma per tutti gli atleti al fine di arrivare pronti agli impegni agonistici prossimi. Oltre alla squadra agonistica, come detto, abbiamo dato vita ai centri estivi, per permettere a chi ancora non lo faccia di praticare il nostro amato sport”.


Presidente Calabrò, nel concludere, come se ne esce dal questo periodo che sarà, comunque, ricordato con le accezioni più negative? “La situazione di emergenza sanitaria ha ancora una volta fatto capire quanto sia solidale e unito il mondo del canottaggio; la società ha fatto cordone e ha organizzato, in collaborazione con la Federazione, importanti gare virtuali che, come detto, hanno consentito una minor sofferenza nel periodo di chiusura delle strutture. In un clima di solidarietà, l’unica nota negativa è la totale assenza da parte delle istituzioni. Siamo consapevoli del momento difficile, a qualsiasi livello, ma dialogo e collaborazione non devono mai essere persi di vista. Tirando le somme, e volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, la nostra Società ha retto all’urto e riparte con progetti ambiziosi. Anche la Federazione ha dimostrato grande organizzazione e solidità”.

Speciale “Focus sulle Società Remiere”