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ROMA, 24 luglio 2020 - Con questa prima
intervista iniziamo anche a trattare i sodalizi
militarmente organizzati e quelli militari. Lo
facciamo con il Gruppo Sportivo Fiamme Rosse,
nato nel 2015, e coordinato dal Prof. Fabrizio
Santangelo che, in questo dialogo, ci farà
conoscere meglio questa struttura che ha tra le
sue fila numerosi atleti di spicco anche di
altre discipline sportive. A presiedere il
sodalizio è l’Ing. Fabio Dattilo, ma è al Prof.
Santangelo che ci rivolgiamo chiedendo di
illustrarci i programmi che le Fiamme Rosse
stavano predisponendo prima del lockdown: “Nel
mese di dicembre 2019 hanno preso servizio le
atlete azzurre Giorgia Pelacchi e Arianna Noseda,
per cui eravamo fortemente impegnati nel
processo di integrazione con le altre due atlete
già in servizio dal 2016, Eleonora Trivella e
Paola Piazzolla, per costituire nuovi armi più
competitivi. Il lockdown ha, ovviamente,
rinviato i programmi del tecnico Alessandro
Simoncini come avvenuto per l’intero mondo
sportivo”.
Siamo, seppur con fatica, tornati alla
normalità, peraltro meritata dopo i lunghi mesi
di quarantena, ma come hanno vissuto questi
periodi i suoi tesserati? “Le atlete hanno
reagito molto bene alla temporanea sospensione
delle attività outdoor ed hanno proseguito, come
dimostrato anche nei video pubblicati sul sito
dei Vigili del Fuoco, gli allenamenti in casa.
Hanno cercato di minimizzare l’handicap
ricevuto, in costante contatto con il tecnico
societario e con quelli federali. Visto che la
lotta al coronavirus è stata paragonata ad una
guerra, mi passi il termine, la ripresa delle
uscite in acqua è stata vissuta come una vera e
propria 'liberazione' ”.
Professore, lei ha ragione, poiché essere
privati della libertà personale a causa di un
nemico invisibile è stato un dramma. In ogni
modo, continuando con la nostra chiacchierata,
lei ritiene di poter ripristinare i programmi
iniziali e di svilupparli ulteriormente?
“L’attività presso la base operativa di Pisa è
ripresa a pieno ritmo. In ogni modo, visti i
buoni rapporti che ci legano alla SC Lario,
società di provenienza di Giorgia Pelacchi e
Arianna Noseda, le due atlete alternano gli
allenamenti in Toscana con quelli sul lago di
Como. Mi permetto di dire che questa variazione
di location può essere stimolante perché,
soprattutto in uno sport ciclico come il
canottaggio, non induce alla noia”.
Come valuta le gare virtuali organizzate dalla
Federazione durante il lockdown? “È stata
un’ottima iniziativa che ha consentito anche la
graduale ripresa dell’attività agonistica ‘in
vivo’. Le nostre atlete, ma anche gli iscritti
ai Gruppi Sportivi dei Vigili del Fuoco
territoriali, hanno risposto positivamente sia
in termini di partecipazione che di risultati,
vincendo anche molte gare”. In che modo intende
affrontare l'ultima parte della stagione remiera
programmata da settembre a dicembre? “Tutto è
ovviamente subordinato al calendario nazionale e
internazionale. Le nostre atlete sono pronte sia
a rispondere alle chiamate dello staff tecnico
federale che a quelle societario, anche perché
almeno due atlete nutrono sogni olimpici e
stanno lavorando per concretizzare questo
sogno”.
Le Fiamme Rosse, come sodalizio sportivo,
mancavano nel panorama delle società
militarmente organizzate. Ci può spiegare come è
articolato il suo sodalizio e dove si trova la
sede centrale? “Le Fiamme Rosse sono il Gruppo
Sportivo del Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco e prevedono l’accesso, al loro interno,
per concorso pubblico per titoli, alla stessa
stregua degli altri Gruppi Sportivi Militari e
dei Corpi dello Stato. La sede legale è a Roma,
mentre la sede nautica è a Pisa. La Società è
incardinata nell’Ufficio per le attività
sportive, che dipende direttamente dal Capo del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ing. Fabio
Dattilo, che ne riveste anche la carica di
Presidente”.
Senta professore, quante sono le Sezioni dei
Gruppi Sportivi dei Vigili del Fuoco sparse
lungo lo stivale, e da chi sono dirette? “La
nascita delle Fiamme Rosse nel 2015 non ha
cancellato la tradizione sportiva dei Vigili del
Fuoco che continua a basarsi, nel vero senso
della parola, sui Gruppi Sportivi territoriali,
attivi dagli anni ’60, presso i Comandi
Provinciali Vigili del Fuoco che sono i centri
di avviamento sportivo in cui far crescere
atleti che, si spera, arrivino ad acquisire
quantomeno la qualifica di interesse nazionale,
requisito minimo per partecipare ai concorsi di
cui
dicevo prima. Degli attuali 19 atleti del Gruppo
Sportivo Vigili del Fuoco Fiamme Rosse, ben 8
provengono dal nostro ‘vivaio’. I Gruppi
Sportivi territoriali dipendono dal rispettivo
Comandante provinciale e sono coordinati
dall’Ufficio per le attività sportive. Nello
schema è possibile vedere dove sono ubicati,
oltre ad altre informazioni:
Prof. Santangelo, nel concludere, ha un sogno o
un obiettivo da raggiungere con i colori delle
Fiamme Rosse? “Intanto vi ringrazio per questa
opportunità che mi ha permesso di parlare del
mio sodalizio sportivo. Dopo aver lavorato alla
nascita delle Fiamme Rosse, il mio
sogno/obiettivo è vedere nuovamente un atleta
Vigile del Fuoco partecipare alle Olimpiadi, da
cui manchiamo dal 2004. Allora fu il canottiere
anconetano Alessandro Corona, chissà che non sia
stavolta il turno di una donna Vigile del Fuoco!
Infine, anche se non un canottiere, un doveroso
ricordo del nostro Fabio Lombini, il nuotatore
delle Fiamme Rosse tragicamente perito
all’inizio di giugno in un incidente di volo.
Ciao Fabio!”.
Speciale "Focus sulle Società Remiere"
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