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Il canottaggio chiama, il territorio risponde: intervista a tutto campo a Leonardo Latini, Sindaco di Terni

martedì 21 Luglio 2020

Il canottaggio chiama, il territorio risponde: intervista a tutto campo a Leonardo Latini, Sindaco di Terni


ROMA, 21 luglio 2020 – Con qualche giorno di ritardo, con Terni chiudiamo le interviste ai Sindaci delle Città nel cui comprensorio ricadono bacini remieri che ospitano eventi internazionali. Un ritardo dovuto, purtroppo, alla tragedia di cui sono stati vittime due adolescenti ternani, deceduti in seguito ad un malore dopo una serata trascorsa insieme, ed al conseguente lutto cittadino che il Sindaco Latini ha proclamato per consentire alla città di stringersi intorno alle famiglie di questi sfortunati ragazzi. Ma torniamo alla nostra intervista e poniamo al primo cittadino di Terni, Leonardo Latini, alcune domande.


Sindaco, se la pandemia non avesse bloccato tutto, Terni come consuetudine avrebbe potuto organizzare per il 34° anno la gara Internazionale Memorial Paolo d’Aloja. Una regata che, nel tempo, è divenuta appuntamento fisso per il territorio ternano e per il Lago di Piediluco. Quanto è mancata questa consuetudine organizzativa? “La pandemia, a Terni come in tutto il mondo, sta creando problemi enormi all’organizzazione di eventi. È un danno di carattere sociale prima ancora che economico, specie se riguarda appuntamenti consolidati nel tempo, come il Memorial Paolo d’Aloja, occasione di confronto sportivo, ma soprattutto d’incontro tra tanti atleti, di vera e propria festa per Piediluco e il nostro territorio. Perciò sì, ci sono mancati molto il d’Aloja, il suo clima, la sua festa di sport …”.


Il Lago di Piediluco, nel secolo scorso, è stato lo scenario in cui si sono svolti anche eventi iridati come il Campionato del Mondo junior del 1982 e, quindi, con un riconoscimento internazionale di alto livello. Nel tempo questa centralità che Piediluco aveva acquisito, via via l’ha persa. Lei ritiene che in futuro si possa tornare a organizzare, su questo specchio d’acqua, un evento più importante dell’Internazionale Memorial d’Aloja? “Penso che Piediluco e il territorio dell’Umbria meridionale abbiano tutte le caratteristiche per recuperare la centralità che hanno avuto in passato e ospitare eventi internazionali legati agli sport d’acqua, a cominciare dal canottaggio che vanta qui una solida tradizione che gioca a nostro favore, insieme ad alcuni altri elementi. Il primo è che siamo al centro dell’Italia in una zona pregiata dal punto di vista naturalistico, ma prossima all’area metropolitana di Roma. Le infrastrutture viarie e ferroviarie sono poi in miglioramento e mi auguro che nei prossimi anni il ternano sia ancor più facilmente raggiungibile”.


In diverse località Italiane sono stati fatti investimenti sul canottaggio riuscendo anche a far girare l’economia locale e l’indotto che genera il turismo sportivo. Lei nei progetti della sua Amministrazione in che punto colloca il turismo sportivo e, quindi, gli investimenti anche nel turismo remiero? “La nostra amministrazione punta forte sul turismo sportivo, e non a parole. Siamo consapevoli che il nostro territorio offre moltissimo per gli sport outdoor: come dice qualcuno del settore, i nostri monti, i boschi, i nostri corsi d’acqua e il lago, sono una sorta di grande parco giochi naturale per chi pratica sport e anche per i semplici appassionati. Stiamo lavorando su progetti e infrastrutture, la più importante delle quali – e qui siamo nell’ambito dell’indoor – è il nuovo grande PalaTerni, un palasport polifunzionale al centro della città, con un investimento complessivo pubblico-privato di oltre 18 milioni di euro.


Ma stiamo soprattutto cercando di ricucire i collegamenti ciclabili e di trekking tra la città e il suo territorio, la Valnerina, la Cascata delle Marmore e Piediluco. Alla Cascata in particolare, dove abbiamo 400mila visitatori l’anno, verifichiamo nuovi collegamenti tra il belvedere inferiore e quello superiore, pensiamo a nuove attività per Piediluco che diventerà di nuovo centrale nell’ambito del turismo sportivo del territorio, per il trekking, i cammini religiosi, l’ebike, la canoa, e di tutto questo potrà giovarsi il canottaggio che è l’attività sportiva più radicata, sulla quale continueremo a investire in accordo con la Regione e cercando di attirare altri investitori”.


Nel suo territorio, e quindi nel comprensorio di Piediluco, è situato il Centro di Preparazione Olimpica e Paralimpica. Nel passato era considerato un fiore all’occhiello sia della Federazione Italiana Canottaggio che della sua Regione. Ora dopo molti anni si stanno ultimando i lavori di riqualificazione. Le chiedo, quindi, quanto è importante per lei, e il territorio ternano, poter avere questo Centro Federale di eccellenza? “È fondamentale, perché ritengo che le infrastrutture, la loro qualità e la capacità di stare al passo con le nuove esigenze dei rispettivi sport, facciano la differenza. Per questo, a Piediluco non basta avere il Centro Federale, ma occorre che le sue strutture siano all’avanguardia per sostenere le ambizioni sportive del nostro lago in questa disciplina e ospitare tecnici e manifestazioni di livello internazionale”.


Gli abitanti di Piediluco amano questo sport e il canottaggio è di casa, lei ritiene che questo disciplina sportiva possa essere una risorsa per Piediluco e il suo comprensorio? “Il canottaggio è stato una risorsa e uno stimolo per Piediluco e per Terni, lo è tuttora e continuerà ad esserlo, in una logica più ampia con i progetti e le prospettive non solo del borgo lacustre, ma dell’intera città che, come dicevo, per la prima volta, punta molto sull’integrazione col proprio territorio. Vogliamo perciò che il canottaggio sia di casa non solo a Piediluco, ma anche a Terni, per far sì che la nostra città, vicinissima al lago, possa essere vissuta pienamente dagli atleti, dai loro accompagnatori e dai sostenitori. Terni è l’antica Interamna, la città tra le acque, e auspichiamo che proprio le acque, anche quelle dei campi regata di Piediluco, contribuiscano alla sua ripresa. D’altronde sappiamo benissimo che le gare, specie quelle internazionali, sono state e saranno un eccezionale veicolo di promozione del territorio”.


Quanto importante è stata la sinergia tra la Federazione Italiana Canottaggio e la sua Amministrazione per poter consentire la riqualificazione alla quale è stato sottoposto tutto il Centro? “Devo dire che dopo il mio insediamento come Sindaco, pur tra le mille difficoltà nelle quali ho ereditato l’Ente – che come sapete è un Comune in stato di dissesto – sul versante delle attività sportive e in particolare per quel che riguarda il canottaggio, ho avuto la fortuna di rapportarmi subito con tecnici e dirigenti seri e preparati, come il Presidente Giuseppe Abbagnale e il Direttore del Centro Federale Nunzio Sorrentino. Con loro c’è un buon feeling che è sempre l’elemento base per costruire grandi progetti”.


Sindaco, nel concludere, l’Italia del Canottaggio ha necessità di un campo di regata nel centro Italia e questo di Piediluco è ottimo, lei ritiene che, dopo il Centro Federale, possa essere riqualificato anche tutto il campo di gara? “Assolutamente sì. Anche in questo caso ci stiamo lavorando insieme alla Regione Umbria che, finalmente, è al nostro fianco nel sostenere i progetti seri e utili al territorio ternano, specie quelli che hanno un respiro ampio e che porteranno risorse e sviluppo a tutta la regione”.