Clicca
per stampare
questa news
ROMA, 11 luglio 2020 - Quando si parla
di storia del canottaggio non si può non parlare
della Società Canottieri Limite che di fatto,
essendo nata nel 1861, è la Società più antica
d'Italia ed è quella che può vantare di aver
fatto sentire i primi vagiti nello stesso anno
durante il quale si è conseguita l'Unità
d'Italia. Un sodalizio che, nell'arco dei tre
secoli, ha contribuito a fare grande l'Italia
del canottaggio. Per conoscere meglio la SC
Limite, che il prossimo anno celebrerà i primi
160 anni di storia remiera, abbiamo parlato con
il Presidente Filippo Busoni al quale chiediamo, come
consuetudine, di illustrare agli appassionati
del remo i programmi che la sua società stava
predisponendo prima del lockdown:
"I nostri atleti, come tutti quelli delle altre
società del nostro meraviglioso sport, stavano
seguendo i loro durissimi allenamenti per
partecipare alle gare del programma federale. La
Società, il cui scopo non è altro che quello di
trovare le risorse ed i mezzi per mettere in
barca i suoi ragazzi, stava portando avanti la
sua consueta attività, programmando peraltro i
festeggiamenti per il 160° compleanno che verrà
festeggiato il prossimo anno".
La Canottieri Limite è nel cuore degli
appassionati di canottaggio e le celebrazioni
dei 160 anni saranno un evento molto sentito e
atteso. Mentre tutto sta tornando alla
normalità, ci rivela come hanno vissuto il
periodo di quarantena i suoi tesserati? "La
Canottieri ha chiuso la palestra ai suoi 700
soci una decina di giorni prima del lockdown. Di
li a poco sono stati interrotti anche gli
allenamenti. Ai membri della squadra agonistica
sono stati consegnati a casa i remoergometri e
Renzo Borsini, il nostro allenatore, li ha
seguiti giornalmente tenendosi in contatto con
loro tramite i social network. E’ stato un
periodo molto faticoso e il ritorno alla
normalità, e soprattutto la possibilità di
scendere di nuovo in barca, è stato salutato dai
ragazzi con grande entusiasmo".
Presidente, quali altri programmi intende
promuovere e sviluppare ulteriormente?
"Cercheremo di fare ciò che è possibile. Molte
attività della tradizione limitese, ma
realizzate dalla Canottieri, come il 'palio' o
la 'nave' che collega le due sponde dell’Arno,
sono saltate e, quindi, si dovrà aspettare per
rivederne lo svolgimento. Le entrate economiche
sono state bloccate per mesi e adesso stanno
iniziando gradatamente a riprendere. 'Ad impossibilia nemo tenetur'
". Senza poter uscire
in acqua, o frequentare la palestra le uniche
vie per cosi dire di fuga per gli atleti erano
le gare virtuali organizzate dalla Federazione
durante il lockdown, qual è la sua valutazione?
"E’ stato sicuramente uno strumento valido per
far divertire i giovani atleti e tener vivo lo
spirito competitivo. Una sorta di esercizio per
mantenere vivo anche il senso di appartenenza
alla community remiera nazionale".
Ora è tutto o quasi rientrato nella normalità,
anche se gli effetti della pandemia da Covid-19 si fanno ancora
sentire. La sua società in che modo affronterà
l'ultima parte della stagione remiera 2020? "I
campionati ad ottobre richiedono, soprattutto ai
più giovani, un grande sforzo. Dopo mesi chiusi
in casa, la voglia di andare a divertirsi è
molta e chiedergli di rinunciare a gran parte
delle vacanze per restare in società ad
allenarsi non è facile. Ma i canottieri, e
intendo tutti coloro che praticano questa
bellissima disciplina, sono dei grandi che tante
volte ci hanno stupito con il loro coraggio e la
loro determinazione. Sono certo, quindi, che la
Canottieri Limite sarà presente nelle gare cui i
tecnici proporranno di partecipare".
Speciale "Focus sulle Società Remiere"
![]() |
Entry by event |
![]() |
Entry by Nation |