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Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Ravenna

lunedì 6 Luglio 2020

Focus sulle Società Remiere: la Canottieri Ravenna


ROMA, 06 luglio 2020 – Scendiamo nuovamente lungo lo “Stivale” per fermarci a Ravenna, ovvero nelle adiacenze del parco di Mirabilandia e del bacino della Standiana per incontrare l’uomo che dirige, da diverso tempo, la SC Ravenna. Stiamo parlando di Marco Trevisan, presidente della Società che organizza, da sempre, eventi di portata nazionale. Un uomo che difficilmente, durante una gara sul bacino remiero, lo si vede sugli spalti o nelle vicinanze della torre di arrivo perché è sempre impegnato a coordinare i volontari, che fanno parte della staff organizzativo, in maniera che tutta la “macchina” giri senza intoppi. Lo abbiamo sentito al telefono mentre era impegnato nel lavoro “perché dobbiamo ripartire, siamo stati troppo fermi”, ci dice. E allora anche a lui chiediamo di farci conoscere cosa bolliva nel pentolone della canottieri prima del lockdown:


“Inizio subito con dire che, purtroppo, questa pandemia è intervenuta in un momento molto delicato per la Canottieri Ravenna che, tra le altre cose, sta cercando di risolvere una situazione debitoria presso l’Istituto di Credito Sportivo accesa anni or sono da precedenti gestioni. Per fronteggiare le difficoltà economiche che, comunque, credo affliggano la maggior parte delle società di dimensioni simili alle nostre, abbiamo da tempo impostato una campagna di marketing digitale, in collaborazione con una delle agenzie turistiche leader sul territorio romagnolo, che proprio quest’anno ci avrebbe dato il miglior risultato dal suo inizio. Da anni, infatti, le caratteristiche del Bacino della Standiana, e l’ospitalità d’avanguardia in quanto al rapporto prezzo/qualità offerta dalle strutture alberghiere locali, hanno facilitato l’arrivo di società e team nazionali stranieri (anche extraeuropei) durante la stagione invernale e primaverile. Proprio quest’anno le prenotazioni avevano raggiunto un picco mai eguagliato prima: le prenotazioni annullate a causa della pandemia da Covid-19, ci avrebbero garantito entrate tali da consentirci di fronteggiare con maggiore serenità gli impegni correnti”.


Quello che lei ha sottolineato è davvero comune a molte realtà. Siamo certi la SC Ravenna tornerà ancora più solida di prima. Come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati, mentre ora si sta registrando anche un certo ritorno alla normalità? “Devo riconoscere che tutti gli associati hanno accettato, e rispettato pur a malincuore ma con grande senso di responsabilità e disciplina, le misure restrittive connesse al Covid-19. Da qualche giorno abbiamo potuto riassaporare la soddisfazione, e il compiacimento generale, di rivivere gli allenamenti in barche multiple. Anche se i nostri atleti hanno sempre, nei limiti del possibile, partecipato alle uscite in singolo, sappiamo bene come per un canottiere sia ‘gioiosa nella fatica’ l’uscita in barche più lunghe”.


Pensa di poter ripristinare i programmi che prima ha evidenziato e svilupparli ulteriormente? “Purtroppo i programmi di cui parlavo prima non sono ripetibili se non nel 2021, almeno questa è la speranza. Per quanto riguarda, invece, l’attività agonistica tutto riprenderà come prima mentre per l’organizzazione di eventi siamo già al lavoro per onorare la fiducia che la Federazione ci ha dimostrato nell’assegnarci la prima gara post coronavirus: i Campionati Italiani Master del 5 e 6 settembre. Ce la stiamo mettendo tutta per ben figurare come è nella nostra tradizione. Stiamo sviluppando, inoltre, un programma di ampliamento-miglioramento del campo di gara grazie all’impegno del Comune di Ravenna, padrone di casa, che sta finanziando alcuni lavori resisi necessari non soltanto per mantenere lo standard di qualità del nostro impianto, ma soprattutto per migliorarne le caratteristiche e renderlo candidabile ad eventi internazionali. A lavori finiti inviteremo la Federazione a valutare queste aspettative”.


La Federazione durante il lockdown ha organizzato delle gare virtuali, lei come le ha valutate? “Ritengo che siano state un’ottima occasione per mantenere vivo non soltanto l’interesse e la preparazione dei nostri atleti ma anche, se non soprattutto, l’unione tra le Società e il senso di appartenenza al mondo remiero. Devo dare atto alla Federazione Italiana Canottaggio, e al suo Presidente Giuseppe Abbagnale, della continua presenza che non ci ha mai fatto sentire soli nell’affrontare le difficoltà e l’isolamento durante il brutto periodo che, ci auguriamo tutti, non debba più ripetersi”.


La SC Ravenna, sempre presente sui campi di regata, In che modo affronterà l’ultima parte della stagione remiera del 2020? “Il nostro primo impegno, come ho già sottolineato,  è l’organizzazione dei Campionati Italiani Master anche se, a complicare un po’ le cose, è appena arrivato il protocollo-gare il quale, per quanto assolutamente condivisibile per le misure preventive contemplate, dispone impegni nuovi e non di semplice attuazione. Saranno indispensabili ulteriori risorse umane e finanziarie per corrispondere a tutte le necessità alle quali veniamo chiamati in anteprima nazionale. Saremo i primi, infatti, a sperimentare queste disposizioni e contiamo molto su un concreto supporto da parte della Federazione per realizzarle. Abbiamo poi intenzione di organizzare una, se non due, regionali aperte mentre vorremmo essere presenti con i nostri atleti alla maggior parte delle regate in programma sugli altri campi. Del resto la nostra squadra agonistica ha già dimostrato di essere pronta distinguendosi con i suoi piazzamenti proprio in occasione delle gare virtuali appena disputate”.


Presidente nel concludere questa intervista, le chiediamo di farci una proiezione sul futuro del sodalizio che presiede: “La Società Canottieri Ravenna ha una particolarità tutta sua: credo sia l’unica società italiana di canottaggio che deve sostenere completamente il peso della manutenzione di un lago e di tutto ciò che vi è intorno pagando nel contempo un canone di concessione per il suo uso. Ciò incide fortemente nella gestione creando non poche criticità. L’interesse e l’impegno recentemente manifestati dal Comune di Ravenna ci fanno ben sperare per il futuro e ci auguriamo che la Federazione vorrà confermare l’apprezzamento già sin qui manifestato per questo bacino e saprà cogliere e sfruttare al meglio questa struttura una volta conclusi i lavori programmati. Dal 1873 la Canottieri Ravenna consente alla gioventù del territorio di praticare il canottaggio e noi ci auguriamo di poterglielo continuare a proporre ai massimi livelli possibili”.     

Speciale “Focus sulle Società Remiere”