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Focus sulle Società Remiere: il CUS Torino

sabato 4 Luglio 2020

Focus sulle Società Remiere: il CUS Torino


ROMA, 04 luglio 2020 – Il viaggio virtuale in tempo di post-lockdown inizia ad essere avvincente poiché, attraverso la rubrica “Focus sulle Società Remiere” si toccano diverse località solo con l’uso della tecnologia. Dopo essere stati nel Nord Est d’Italia, con l’intervista di oggi ci spostiamo nel Nord Ovest per parlare con il Presidente del CUS Torino Riccardo D’Elicio. Un dirigente eletto anche nel Consiglio nazionale del Centro Universitario Sportivo Italiano (CUSI). Il dialogo con D’Elicio inizia, come consuetudine, dal momento della chiusura per l’infezione pandemica da Covid-19. A D’Elicio chiediamo, quindi, di illustrarci i programmi che il CUS Torino stava predisponendo prima del lockdown:


“La società che ho l’onore di presiedere, il Centro Universitario Sportivo torinese, era nel pieno dell’attività sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. I nostri allenatori stavano preparando la stagione agonistica sia degli atleti/e normodotati che pararowing in vista delle gare nazionali e internazionali e soprattutto di Tokyo 2020. Erano nel pieno, inoltre, i progetti di promozione del canottaggio dedicati al sistema universitario torinese e al mondo scolastico, che avevano raggiunto risultati numerici molto importanti. Infine stavamo organizzando i CNU (Campionati Nazionali Universitari), che avrebbero dovuto svolgersi nel mese di maggio proprio a Torino. Abbiamo numeri importanti: oltre 1000 tesserati alla FIC, sei atleti di interesse nazionale di cui quattro ragazze under 23 e due del settore maschile che fanno parte del Progetto Agon. Inoltre siamo molto orgogliosi delle qualifiche olimpiche di Kiri Tontodonati, in forza alle Fiamme Oro, e di Veronica Silvia Biglia nella paracanoa, speriamo ancora possa raggiungere la qualifica anche Anila Hohxa nel pararowing.


Come hanno vissuto il periodo di quarantena i suoi tesserati? In Piemonte sono state autorizzate le uscite in barche multiple? “Nel periodo di quarantena la nostra sezione si è organizzata con attività dedicate ai più giovani, in forma telematica, con interscambio di preparazione fisica con gli altri sport del CUS Torino. Per quanto riguarda gli atleti agonistici siamo riusciti a fornire un remoergometro che ha permesso loro di continuare la preparazione seguendo il programma federale. Ad oggi, purtroppo, in Piemonte non sono state autorizzate le uscite multiple e questo sta demotivando gli atleti e gli allenatori stessi”.


Pensa di poter ripristinare i programmi iniziali e di svilupparli ulteriormente? “Per poter riproporre i progetti iniziali e svilupparne di nuovi abbiamo bisogno che l’attività sportiva riprenda a tutti gli effetti. Sono tantissime le difficoltà, soprattutto quelle legate all’agonismo. Sto aspettando di capire che cosa farà la nostra Federazione in aiuto delle società; in particolare nei confronti del CUS Torino che in questi anni è cresciuto ed ha investito molto denaro nella sezione canottaggio, sviluppando numerosi progetti, uno su tutti il Progetto Agon che porta ogni anno nella nostra città atleti universitari, grazie all’assegnazione di borse di studio del valore complessivo di oltre 15mila euro (tasse universitarie, vitto, alloggio, attività sportiva e visite mediche). Inoltre abbiamo acquistato barche e materiale specifico per l’attività agonistica e adattata. La struttura tecnica e dirigenziale è molto qualificata e in questi anni è crescita molto richiedendo notevole impegno economico e organizzativo, pertanto a settembre il direttivo cussino deciderà se continuare con le stesse motivazioni e la passione che ci ha contraddistinto in questi anni”.


Come valuta le gare virtuali organizzate dalla Federazione durante il lockdown? “I tempi cambiano e siamo stati costretti ad adattarci. Ma ritengo che il canottaggio sia uno sport da vivere sul campo di gara, uno sport vero ed altamente formativo. Trasformare tutto questo in gare virtuali  è stato uno stravolgimento di questo splendido sport che mi auguro non si debba ripetere”. In che modo affronterà l’ultima parte della stagione remiera? “L’ultima parte della stagione sarà dedicata alla riorganizzazione dell’attività promozionale e scolastica, lasciando a pochi atleti la possibilità di gareggiare a livello agonistico”.


Presidente D’Elicio, nel concludere questa intervista, alla luce di questa comunque ripartenza, ci lascia una sua considerazione sul futuro? “Ho un grande rispetto per l’attività federale nazionale, guidata da un simbolo di questo sport come Giuseppe Abbagnale. È però importante che i Comitati Regionali stiano vicino alle società, proteggano il loro operato e le tutelino nei numerosi sforzi che annualmente fanno. I presidenti vanno motivati, altrimenti perché continuare a finanziare l’attività agonistica? Viste le difficoltà a cui si va incontro quotidianamente, meglio organizzare l’attività promozionale e ricreativa e lasciare ai comitati regionali quella agonistica e la politica sportiva. Viva il canottaggio!”. 

Speciale “Focus sulle Società Remiere”