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Il canottaggio con Gioia

sabato 20 Giugno 2020

Il canottaggio con Gioia


TRIESTE, 20 giugno 2020 – Rappresenta una delle figure più carismatiche del canottaggio regionale nel FVG, Stefano Gioia, classe ’74, uno dei pochi tecnici di IV livello, Coordinatore Tecnico Regionale, tecnico responsabile del settore giovanile del Saturnia, più volte facente parte del pool tecnico in Coupe de la Jeunesse, da esperto timoniere, più volte campione del mondo nel coastal rowing, ci racconta come il canottaggio regionale si è rimesso in moto dopo il Covid-19, quali i prossimi obiettivi, e quale la situazione attuale del remo nostrano”.


Come hai vissuto questo periodo di lockdown e come è stata la ripresa? Come molti, dopo un primissimo momento di sfasamento, ho reagito con relativa serenità e voglia di fare e studiare aspetti che magari in altri momenti non si riesce ad approfondire al meglio. In particolare ho continuato ad approfondire il ragionamento sulla mobilità come presupposto alla prestazione, proponendo agli atleti durante gli allenamenti on-line un tipo di attività parzialmente innovativa e molto stimolante. Fondamentale è stato per me il supporto e la fiducia che la società (i Canottieri Saturnia con in testa il Presidente Verrone) ha dimostrato in tutti i sensi verso il nostro staff tecnico. La ripresa poi, grazie all’attentissima e puntuale organizzazione della società, è partita bene con un entusiasmo decisamente positivo da parte di tutti, atleti grandi e piccoli in prima fila”.


Hai tenuto i contatti con atleti e tecnici delle altre società, nel tuo ruolo di Coordinatore Regionale? “Mi sono interrogato su un possibile ruolo dell’attività tecnica regionale e sono giunto alla conclusione che in un periodo così particolare il ruolo in assoluto più importante e delicato è stato quello dei singoli tecnici che hanno mantenuto il contatto personale con i loro atleti, in un fondamentale rapporto di fiducia che ha permesso alle ragazze e ragazzi, soprattutto i più giovani, di mantenere una sorta di normalità nei loro rapporti e nella loro attività sportiva tra compagni e tecnici della propria cerchia. Nella parte finale del periodo abbiamo comunque preparato e tenuto un allenamento collegiale/ritrovo on-line con tutti gli atleti regionali giovanili, con l’attiva collaborazione dei loro rispettivi tecnici, in modo da suggerire l’entusiasmo della ripartenza. In quell’occasione abbiamo anche proposto un modello di attività utile al riavvio dell’attività effettiva”.


Illustraci quali sono i primi passi ed i primi obiettivi verso i primi eventi della stagione”. L’eccezionalità della situazione fa sì che quest’anno abbiamo l’opportunità di traguardare a degli obbiettivi piuttosto in là nel tempo, settembre ed ottobre, perciò in questa prima fase l’importante è che tutti rientrino in una buona routine di condizionamento e si riprenda con decisione il lavoro positivo sulla crescita tecnica; successivamente, ci sarà una fase di informazione sulla condizione dei ragazzi, probabilmente anche attraverso alcuni test in allenamento, e quindi un appuntamento a fine agosto per la selezione e formazione della rappresentativa regionale molto probabilmente a S.Giorgio di Nogaro”.


Come sono i valori tecnici e fisiologici degli under 14, categoria della quale sei particolarmente esperto e che rappresenta comunque il futuro del canottaggio? “Da quanto si è potuto vedere nella primissima fase pre-sospensione quest’anno la compagine under 14 presenta un valore medio molto interessante, leggermente più elevato di altri anni. Colpa anche di un inverno con un meteo poco favorevole per la formazione specifica in barca, il quadro tecnico ha un buon margine di miglioramento, e questa sarà una sfida importante; voglio ricordare che quest’inverno siamo riusciti, per quanto in un allenamento collegiale regionale, a varare per la prima, storica volta, un otto tutto femminile, dando quindi il via ad un progetto molto ambizioso; vedremo nei prossimi mesi cosa si potrà proporre…


Si parla tanto di canottaggio al femminile. Come vedi questo settore in regione ed in Italia? “Direi che negli ultimi due, tre anni (ma le cose nello sport non succedono all’improvviso e per caso) la nostra regione si stia proponendo come un polo decisamente importante per il settore femminile; alcune società si stanno avvicinando o stabilizzando verso la parità numerica tra maschi e femmine, soprattutto nei settori più giovani. Guardando al vertice invece è evidente l’ottimo momento con un nome tra tutti quello di Stefania Buttignon della Timavo in ottima compagnia con un nutrito gruppo di ragazze e juniores (dal Saturnia, Pullino, Timavo, Lignano) che anche quest’anno si pongono in prima linea per dire la loro a livello nazionale ed internazionale. In sintesi il movimento femminile in Italia è decisamente in crescita numerica e qualitativa, ed il nostro movimento regionale in questo contesto è tra i più dinamici e prolifici, evidentemente grazie all’ottimo lavoro dei tecnici”.

Da esperto di coastal rowing, come vedi il futuro per questa specialità? “Sappiamo che è oramai ufficiale che il coastal rowing si appresta ad entrare nel novero delle discipline olimpiche; se da una parte questo fatto rappresenta una serie di opportunità inedite, dall’altra bisognerà che la Federazione ed i tecnici gestiscano con grande attenzione questa transizione; per quanto sia una disciplina relativamente nuova, prevedo che in chiave olimpica vi sarà a livello globale una drastica accelerazione nella specializzazione che porterà a fare scelte strategiche ben definite sull’indirizzo da dare alla preparazione degli atleti. Non da meno bisognerà affrontare a livello tecnico uno studio approfondito ed aggiornare i tecnici su un tipo di competizione con degli aspetti molto diversi dal canottaggio tradizionale”. Un tuo messaggio a chi si è rimesso ad allenarsi ed a recuperare il tempo perduto… “Come sempre nella vita a seguito di difficoltà improvvise si possono scoprire forze ed opportunità inaspettate; chi più degli sportivi dev’essere in grado di coglierle?”

Maurizio Ustolin