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Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (terza parte)

venerdì 27 Marzo 2020

Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (terza parte)


ROMA, 27 marzo 2020 – Proseguiamo la serie di servizi ai protagonisti con le impressioni a caldo degli azzurri del Gruppo Olimpico e Paralimpico relativamente al posticipo al 2021 di Tokyo 2020. Di seguito riportiamo quanto hanno dichiarato i vogatori del Quattro con PR3 misto:


Lorenzo Bernard (SC Armida):
“Per me c’è sia un lato positivo che negativo. Il negativo è che con la mente ero già proiettato verso quella che per me è la realizzazione di un sogno, ossia partecipare al massimo evento sportivo in assoluto. D’altro canto avremo più tempo per allenarci e prepararci al meglio per l’impegno del prossimo anno. Siamo un equipaggio giovane e c’è tutto l’entusiasmo per continuare a lavorare con impegno”.


Greta Elizabeth Muti (SC Olona 1894):
“La decisione di posticipare le Paralimpiadi è sicuramente la scelta più giusta, considerando la situazione a livello mondiale. Chiaramente prima di tutto deve essere tutelata la salute dei partecipanti. Adesso ci vuole testa e pazienza: dobbiamo infatti prepararci ad affrontare un anno in più di stress pre-olimpico, ma è proprio nelle avversità che si vedono i veri atleti. C’e chi ci affoga dentro e chi riemerge più forte di prima. Personalmente resto positiva e sono sicura che andremo avanti con ancora più grinta”.


Alessandro Brancato (RYCC Savoia):
“Riguardo il rinvio dei Giochi, da un lato c’è tantissimo dispiacere poiché è tutta la stagione che aspettiamo con ansia il giorno della partenza e sapere che sono stati aggiunti altri 365 giorni a quel momento ovviamente dispiace. Dall’altro lato condivido a pieno la decisione del CIO e del Governo giapponese di spostare le Paralimpiadi poiché con questa decisione hanno salvaguardato la salute di noi atleti e di tutte le persone che girano intorno al mondo paralimpico. Inoltre hanno dato la possibilità di far partecipare tutte le nazioni con la stessa preparazione sia fisica che mentale”.


Cristina Scazzosi (SC Lago d’Orta):
“Guardando la situazione drammatica mondiale di questi mesi sicuramente la decisione presa e stata quella giusta, anche perché non c’è modo di sapere come evolverà questa pandemia. Nel mio caso specifico sto cercando di metabolizzare la notizia. Purtroppo ho ‘scoperto’ tardi lo sport agonistico paralimpico e l’età anagrafica non è un elemento da sottovalutare. Fisicamente credo di essere ancora molto in forma: non mollo un allenamento, do sempre tutto e mi difendo ancora bene contro atleti più giovani. Sicuramente, però, un anno in più influirà su tante decisioni sia mie che dei tecnici. Certo, l’idea che un’altra Paralimpiade possa sfumarmi sotto gli occhi mi mette un po’ giù di morale, ma in questi giorni difficili il primo pensiero è stare vicino a chi ne ha bisogno, ai nostri cari, a cominciare da mia mamma, anche lei non sta molto bene, e pregare per le vittime. Speriamo che questa situazione si risolva al più presto per riprendere la nostra vita serenamente”.


Lorena Fuina (SC Rumon):
“Che dire, la salute prima di tutto! Un ulteriore anno ha i suoi vantaggi e svantaggi, io voglio pensare solo ai vantaggi e cioè avere più tempo per poter migliorare a livello fisiologico e tecnico in quanto la nostra è una barca giovane, alla prima esperienza Paralimpica e con grandissimi margini di miglioramento. Dobbiamo sfruttare al massimo ogni singolo giorno pur essendo lontani. #DistantiMaUniti, sempre, per rafforzare l’affiatamento e la voglia di ‘spaccare’ quando finalmente tutto questo sarà passato”.