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Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (seconda parte)

giovedì 26 Marzo 2020

Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (seconda parte)


ROMA, 26 marzo 2020 – Il secondo appuntamento con le impressioni a caldo degli azzurri del Gruppo Olimpico relativamente al posticipo al 2021 di Tokyo 2020 vede protagonisti due senza e quattro senza maschili, le due barche di punta uomini sin qui qualificate e con le quali si completa il quadro del gruppo Senior maschile.


Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle, due senza)

“Due mesi fa nessuno se lo aspettava, eravamo tutti in preparazione, concentrati in raduno, per preparare al meglio le gare nazionali e internazionali, a partire da Sabaudia e Varese. Poi il virus ha contagiato tutto il mondo e adesso ne stiamo pagando, tutti, le conseguenze. Fortunatamente hanno avuto la coscienza di rinviare Tokyo di un anno, così l’intero Pianeta ha il tempo di organizzarsi per vincere questa guerra invisibile. E’ bene pensare prima alla salute e poi ai Giochi. Lo dice la parola stessa, l’Olimpiade è sempre un gioco, anche se noi lo prendiamo molto seriamente. La vita però è un’altra cosa, quindi bene che Tokyo 2020 sia stata posticipata”.


Matteo Lodo (Fiamme Gialle, due senza)

“Deve essere stata una scelta difficile, però costretta, perché vedendo la situazione critica nella quale ci troviamo, non solo in Italia ma ormai in tutto il mondo, non era pensabile disputare l’Olimpiade. La salute infatti viene prima di tutto, i Giochi sono un qualcosa di stupendo, però vanno affrontati nel migliore dei modi, e dato che non ci sono i presupposti perché questo accada, è giusti che li abbiano rinviati. E’ difficile da accettare, eravamo in piena preparazione con l’obiettivo di andare a Tokyo 2020, però ora l’importante è liberarsi da questo virus che ha colpito tutti, poi il prossimo anno, in qualunque momento della stagione decideranno di inserire l’Olimpiade, noi ci faremo trovare pronti”.


Matteo Castaldo (Fiamme Oro/RYCC Savoia, quattro senza)

“Dal punto di vista della preparazione è sicuramente un problema. Abbiamo fatto tutto il carico invernale senza avere la possibilità di disputare neppure una gara, e ora viene il momento più brutto perché chissà quando tempo passerà prima di scendere nuovamente in acqua a gareggiare. Però rinviare Tokyo al prossimo anno è stata la scelta migliore, per la salute di tutti e anche dal punto di vista atletico. Personalmente preferisco avere un anno in più per prepararmi che non dover rivoluzionare tutti i programmi per gareggiare appena un mese dopo o al limite a ottobre”.


Bruno Rosetti (CC Aniene, quattro senza)

“Aspetteremo ancora un anno e saremo più pronti, più preparati, più forti. Dispiace non disputare l’Olimpiade quest’anno, però per come siamo costretti ad allenarci adesso, in una condizione di arrangiamento che chissà per quanto ancora dovrà perdurare, è bene che tutto sia rimandato al prossimo anno. Lo ripeto, saremo più forti perché avremo un anno di allenamento in più”.


Giovanni Abagnale (Marina Militare, quattro senza)

“Devo ammettere che non andare a Tokyo questa estate non mi fa piacere, stavamo preparando l’appuntamento da quattro anni, non è solo il lavoro di questa stagione che non viene messo a frutto. La salute però viene prima di tutto, quindi c’è poco da dire, ci alleniamo e continuiamo a inseguire questo sogno, ritenendoci fortunati per poterlo ancora rincorrere. Penso a chi non è riuscito a disputare l’Olimpiade della sua epoca a causa delle guerre (Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944, uniche edizioni dei Giochi Olimpici annullate e mai più recuperate, ndr) e mi ritengo un privilegiato ad avere una chance per recuperare la mia. Nell’attesa di tornare alla normalità, dobbiamo fare ciò che ci dicono, stare a casa e vedere meno persone possibili. Più stiamo attenti, e prima ne usciamo. Il ritorno alla quotidianità non sarà comunque semplice, se hanno rimandato l’evento dell’anno, anzi dei quattro anni, come Tokyo 2020, tutto il resto dal punto di vista sportivo passa in secondo piano, dunque mi sa che quest’anno salterà l’intera stagione. Adesso pensiamo però a uscire dall’emergenza, poi ripartiremo con tutto il resto”.


Marco Di Costanzo (Fiamme Oro, quattro senza)

“In un momento come questo il mio primo pensiero non va all’Olimpiade, ma a chi è in difficoltà, chi sta lottando per continuare a vivere, perché siamo coinvolti in una realtà ben diversa dalla nostra normale vita, dunque a loro va il mio abbraccio, invitando tutti a seguire scrupolosamente le regole che ci vengono imposte in questo momento. Prima battiamo questo virus e prima torniamo alle nostre vite. Venendo al rinvio dell’Olimpiade, la notizia era nell’aria, me l’aspettavo da un momento all’altro. Addirittura ero pronto ad accogliere persino un rinvio al 2022, perché siamo in una situazione drammatica, in cui è giusto che lo sport passi in secondo piano. Per rispetto di chi ci ha già lasciato, di chi sta lottando per guarire e di tutti quelli che sono ancora in prima linea nonostante l’emergenza, è giusto così. Si fosse disputata ugualmente, non sarebbe stata l’Olimpiade come tutti la conosciamo. L’Olimpiade è fatta di atleti che sorridono, della comunità del villaggio olimpico, si mangia insieme, ci si muove insieme, e a me personalmente l’idea di trovarmi a vivere i Giochi Olimpici come la quotidianità di oggi, a distanza, senza stare a contatto con altri atleti, vestendo la mascherina e adottando tutte le precauzioni che ci vengono giustamente imposte in queste settimane, non mi faceva piacere, semplicemente perché non sarebbe stata un’Olimpiade. Penso quindi che sia stato giusto rimandare Tokyo 2020, è normale che per tutti ci sia un po’ di amarezza a sapere di doverci lavorare ancora per un anno, ma è stata la scelta migliore che il CIO potesse fare. Speriamo nel 2021 di vivere l’Olimpiade che tutti conosciamo”.