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Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (prima parte)

mercoledì 25 Marzo 2020

Tokyo 2020 si, ma nel 2021. La voce dei protagonisti (prima parte)


ROMA, 25 marzo 2020 – E’ ufficiale: il CIO ha rinviato al 2021 i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo, previsti rispettivamente – per quanto riguarda le gare di canottaggio – a fine agosto e ai primi di settembre. Una notizia che aleggiava da tempo, a causa della difficile gestione su scala globale della pandemia da Covid-19, e che non ha colto impreparato il Gruppo Olimpico italiano, da giorni ormai in allenamento ciascuno a casa sua. Abbiamo chiesto all’Italremo a cinque cerchi – tra qualificati e chi invece cercava ancora il pass – un primo commento a caldo sulla notizia del rinvio di Tokyo 2020 al prossimo anno, a partire dal gruppo Senior maschile di coppia. Da loro inizia il racconto dei pensieri di qualificati e aspiranti qualificati riguardo allo slittamento di un anno dei Giochi Olimpici.


Simone Martini (SC Padova, singolo)

“La notizia del rinvio per me è stata davvero pessima. Sia per quello che riguarda la preparazione, che stavamo svolgendo molto bene a Sabaudia, sia perché prolungare l’attività agonistica nel mio caso non è così semplice. Non appartengo a nessun gruppo sportivo militare e perciò non sono un professionista. Fino ad oggi mi sono autofinanziato l’attività di alto livello con i soldi che mi arrivavano dalla borsa di studio di dottorato, che si conclude quest’anno, e alcuni piccoli finanziamenti esterni. Prolungare l’attività dunque non sarà così semplice. Resto comunque fiducioso di riuscire a trovare una soluzione per arrivare alle Olimpiadi, poiché sarebbe la realizzazione di un sogno che ho da quando ho cominciato a remare nel 2004! Quindi non sarà un anno in più a spaventarmi anzi, se avrò la possibilità, mi allenerò con ancora più grinta da qui in avanti per arrivare ad uno stato di forma sempre più competitivo”.


Giacomo Gentili (Fiamme Gialle/SC Bissolati, quattro di coppia)

“Credo che la decisione presa dal CIO sia giusta, perché preparare un’Olimpiade a casa sarebbe stato molto difficile. Inoltre, viviamo una situazione in cui ci sono in ballo molte vite umane, il clima non è affatto dei migliori dunque va bene così, anche se mi dispiace tanto e ancora devo digerire la notizia. Mi spiace ancora di più che quest’anno eravamo veramente partiti bene, e stavamo trovando un giusto equilibrio con i miei compagni per affrontare al meglio questo 2020 e con esso il suo appuntamento più importante. Sarà indubbiamente molto impegnativo affrontare un altro periodo invernale di caratura olimpica, però cosa dobbiamo fare?! Siamo tutti sulla stessa barca! E non parlo del mio sport, ma di tutti gli sport. Tutti saremo di nuovo nelle stesse condizioni, dovremo affrontare nuovamente periodi che pensavamo fossero alle spalle, ma siamo pronti a farlo. Nel rinvio dei Giochi dal punto di vista sportivo un lato positivo c’è: noi siamo una barca giovane, e vedendo il salto di qualità che stavamo facendo quest’anno sono solo fiducioso di migliorare ancora. Adesso non resta che aspettare che passi questo momento di emergenza sanitaria, e che il CIO comunichi le date esatte di Tokyo 2021”.


Luca Rambaldi (Fiamme Gialle, quattro di coppia)

“La prima reazione alla notizia del rinvio dei Giochi è quella di fastidio, però so che è la soluzione più giusta. Mentre in Asia stanno iniziando a vedere la luce solo ora dopo che il virus si era diffuso già a dicembre, il resto del mondo sta iniziando adesso a accorgersi davvero del problema quindi ci vorrà molto tempo prima che tutto passi. Credo non fosse possibile organizzarle nell’autunno di quest’anno come ipotizzato, quindi con un semplice ritardo, per motivi sanitari e di atleti non ancora qualificati. Con questa pandemia anche le condizioni fra atleti non erano eque, perché la preparazione di uno che per allenarsi lo deve fare da solo in casa non poteva essere uguale a quella di altri che hanno modo di allenarsi normalmente in altri Paesi. Oltre a ciò, era da tenere presente il rischio doping: la WADA, a causa di questa situazione, penso abbia nettamente diminuito se non azzerato i controlli antidoping negli ultimi mesi, quindi il rischio di non gareggiare tutti ad armi pari era molto elevato anche per questa ragione a mio modo di giudicare l’intero contesto di queste settimane. Spero dunque che l’Olimpiade del 2021 verranno ricordate per essere le più pulite, e quelle della rinascita. Non ho mai avuto l’onore e la gioia di parteciparvi, ma ho sempre visto i Giochgi come la festa dello sport unito, la massima espressione dell’uomo e non solo dell’atleta. A fine luglio queste caratteristiche sarebbero venute meno, in queste condizioni gli atleti non possono prepararsi al meglio, dunque va bene il rinvio e appuntamento al 2021”.


Andrea Panizza (Fiamme Gialle/Moto Guzzi, quattro di coppia)

“Mi dispiace siano state rimandate, perché ci tenevo a farle quest’anno. Stavo facendo una buona preparazione e iniziavo a sentirmi fisicamente bene, dunque mi dispiace attendere un altro anno. Un aspetto positivo però c’è: spero che con un anno in più di tempo il nostro Filippo Mondelli riesca a completare il ciclo di cure e recuperare l’allenamento per tornare in barca con noi. E’ difficile, lo sappiamo. Ma sappiamo anche quanto Pippo sia forte, dunque non è impossibile che ciò accada, speriamo possa tornare a sognare con noi”.


Filippo Mondelli (Fiamme Gialle/Moltrasio, quattro di coppia)

“Domani mi operano, e poi ho altri quattro cicli di chemioterapia. Con questo calendario per me ovviamente l’Olimpiade del 2020 era già finita nel cassetto e avevo metabolizzato ormai la delusione. Con la notizia del rinvio al 2021 mi si è aperto un altro scenario, e ci dovrò provare con tutto me stesso. Già venerdì dopo l’intervento spero possano mettermi in piedi per provare a camminare, saranno i primi veri passi verso il ritorno ai remi. Sarà molto dura, perché il mio sogno è sempre stato quello di partecipare ai Giochi e giuro che ci proverò. Sono felice per me, ma dispiace per i ragazzi che devono rinunciare per un anno al sogno olimpico e ripensare tutta la preparazione, ma sapranno prepararsi al meglio per il prossimo anno”.