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La seconda vita di Lorenzo Bernard: dal canottaggio al sogno Paralimpico

domenica 24 Febbraio 2019

La seconda vita di Lorenzo Bernard: dal canottaggio al sogno Paralimpico


ROMA, 24 febbraio 2019 – Due ragazzi di sedici anni Lorenzo e Nicolas. Per loro soltanto la voglia di guadagnare qualche soldo durante gli anni della scuola. L’idea era quella di dissodare un terreno per poi coltivarci le patate. In mezzo però quel maledetto ordigno bellico, una Breda 35 della Seconda Guerra Mondiale (una bomba a mano di tipo offensivo, costituita da un corpo bomba di alluminio di forma cilindrica con le due estremità tronco-coniche, verniciato di rosso, e caricato con 63 grammi di tritolo-binitronaftalina che al momento dell’esplosione proietta schegge in un raggio di 10 metri). Poi la deflagrazione e nulla è stato più come prima. Ma Lorenzo non si è arreso e ha deciso di rispondere al dramma offrendo a se stesso la possibilità del riscatto:


“Iniziare a praticare sport è stato per me un modo per dirmi che quell’incidente non doveva rappresentare una fine bensì un nuovo inizio. E proprio grazie allo sport sono riuscito a venire fuori dai momenti più difficili. L’intenzione era quella di abbracciare una disciplina che mi consentisse di poter esprimere al meglio le mie possibilità. All’inizio mi sono orientato sullo sci alpino, arrivando anche a gareggiare a livello agonistico. Sentivo tuttavia che non poteva essere la mia strada. Successivamente mi sono informato su canoa e canottaggio e grazie alla Canottieri Armida ho potuto provare sia l’una che l’altro. Alla fine la scelta è ricaduta sul canottaggio”.


E proprio all’Armida, l’oggi ventunenne atleta piemontese ha iniziato il percorso nel Canottaggio: “La Canottieri Armida mi ha accolto benissimo. Sin da subito i tecnici hanno creato le condizioni perché io potessi inserirmi ed allenarmi al meglio. Devo dire che incontrare loro è stata una grande fortuna. In Canottieri mi sento come se fossi stato accolto in una grande famiglia. Con l’allenatore Filippo Cardellino, in particolare, si è creato un buon feeling e questo è di fondamentale importanza per affrontare gli allenamenti nella maniera più funzionale”.


E i risultati si sono visti dal momento che agli Europei di indoor-rowing di Copenaghen, Lorenzo ha stabilito il nuovo record italiano della sua categoria, PR3 ID Visually Impaired, grazie al tempo di 6:31.1, piazzandosi al 18° posto nella categoria Under 23: “Il canottaggio mi da una straordinaria sensazione di libertà. La sensazione di scivolare sull’acqua, della mia energia che diviene movimento e della natura intorno a me sono qualcosa di straordinario. Quando sono sulla barca penso soltanto a remare e a dare il massimo, cercando di superarmi di volta in volta. Non solo, in canottieri ho conosciuto anche uno straordinario gruppo di atleti che oggi posso chiamare amici e con loro mi fa piacere condividere le splendide sensazioni che mi regala questo sport. Inoltre i risultati ottenuti fin ora sono per me una ulteriore spinta ad andare avanti”.


Lorenzo ha già saggiato i raduni con il gruppo Paralimpico seguito dal Capo Allenatore Giovanni Santaniello e l’esperienza è stata positiva: “Fino ad oggi abbiamo fatto dei raduni con il gruppo azzurro finalizzati alla costruzione, in futuro, della squadra che poi andrà verso Tokyo 2020. Anche nel raduno azzurro mi sono trovato molto bene. E’ sicuramente un ambiente stimolante che invoglia a dare il massimo. Ovviamente il sogno sarebbe quello di poter prendere parte alla Paralimpiade. Da parte mia comunque c’è tutta l’intenzione di dare il massimo giorno dopo giorno, lavorando con umiltà e ponendomi, di volta in volta, obiettivi a breve termine”.