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L’approdo sociale della SC Mincio dedicato a Azelio Mondini

sabato 7 Aprile 2018

L’approdo sociale della SC Mincio dedicato a Azelio Mondini


MANTOVA, 07 aprile 2018 – La Canottieri Mincio dedica l’approdo sociale ad Azelio Mondini (1923 – 2005), grande padre del canottaggio Mantovano. Con una cerimonia schietta e toccante, autorità cittadine e sportive, ex atleti, famigliari e ben quattro past president della società, Gianni Mistrorigo, Diego Rossi, Augusto Manerba e Roberto Corradi, si sono riuniti per ricordare una persona che ha lasciato il segno nelle discipline del canottaggio e della canoa, tanto da essere considerato ancora oggi una figura mitica. A salutare i molti intervenuti l’attuale presidente della Mincio, Massimo Dal Forno, che ha poi dato la parola alle autorità sportive presenti.


“La nostra disciplina – ha commentato il Consigliere Federale Dario Crozzoli – è stata forgiata da persone che hanno sempre dato tanto, pur chiedendo pochissimo. Azelio Mondini è sicuramente tra queste. Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, ma la Federazione ha per lui un ricordo eterno, e mi fa piacere essere qui per onorarne la memoria”. “Ha dato dignità agli allenatori italiani delle due discipline – ha detto Luciano Buonfiglio, presidente della FICK, che ha conosciuto Mondini nella veste di tecnico federale – era una persona coriacea, che difficilmente andava d’accordo con i vertici federali, ma lo faceva per tutelare il movimento e per difendere il merito e la trasparenza. Fu lui a spingermi, negli anni 70, ad accettare la carica di consigliere federale. ‘Solo per due anni mi disse’, invece sono ancora qui”.


Per la Città di Mantova era presente l’assessore allo Sport, Paola Nobis, che ha portato i saluti di tutta l’amministrazione comunale. Ricordo molto vivido quello del delegato Coni di Mantova, Giuseppe Faugiana: “L’ho conosciuto appena trasferitomi qui da Mazara del Vallo. Mi accolse dicendomi che con il tempo avrei capito questo territorio e come interpretava lo sport. Era una persona gentile e serena, ma si trasformava quando era in veste di allenatore. Lo faceva per tirare fuori il meglio dai suoi atleti, e spesso ci è riuscito”. Tra i nomi da ricordare Renato Ongari, poi divenuto il grande protagonista del kayak, che nel 1946 era al timone del due con di Mondini e Carlo Santini. E con il canoista Ongari alle Olimpiadi di Roma c’era un’altra pagaiatrice mantovana, Alberta Zanardi. Nel canottaggio da ricordare Enzo Borgonovi (Olimpiadi Montreal 1976). Più tardi un esile ragazzino di Marmirolo (alle porte di Mantova) sarebbe divenuto l’azzurro Marco Penna, olimpionico ad Atlanta, Sydney e Atene.


Questi i nomi più eclatanti, ma sono centinaia gli atleti che devono ad Azelio la gioia di aver tagliato con onore i traguardi desiderati. Franco Fumagalli, giudice arbitro ed amico di Mondini, ne traccia anche l’alto profilo morale: “Azelio non fu solo un allenatore ma soprattutto un innovatore. Fu, infatti, promotore e uno dei fondatori della Associazione Allenatori della Federazione Italiana Canottaggio, – ANACC – Associazione nata il 29 agosto del 1971 a Firenze per contribuire a dare valore allo sport sia negli aspetti tecnici che nei conseguenti, fondamentali rapporti interpersonali. Fu Presidente dell’Associazione per 25 anni, e nel 1996 ne è stato nominato Presidente onorario. Profondo conoscitore dei regolamenti e delle finalità del Canottaggio non rifuggiva dal battersi per la più corretta interpretazione delle norme inserite nel Codice delle regate.


A lui non sfuggivano interpretazioni anomale o parziali. Non è quindi un caso che la sua vita di allenatore sia stata costellata di successi, avendo forgiato atleti di livello nazionale e internazionale. Nel Dicembre del 2005, l’amico Azelio ci ha lasciati ma i suoi valori e i suoi insegnamenti, improntati alla conoscenza e alla conseguente lealtà di comportamento, ancora sussistono tra chi l’ha conosciuto. La FIC ha voluto ricordare al mondo remiero le qualità tecniche e morali di Azelio Mondini istituendo un Premio, a suo nome, non legato a semplici valutazioni tecniche e non vincolato a risultati prestigiosi, bensì alle “qualità morali dei soggetti interessati, all’impegno ed alla dedizione profuse nell’ambito dell’insegnamento del Canottaggio, in pieno spirito “mondiniano”. Per non scordare come un allenatore di Canottaggio sia anche e soprattutto un educatore”.