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Matteo Lodo: il bronzo olimpico di Rio 2016 forse poco social”, ma molto pragmatico”

venerdì 19 Maggio 2017

Matteo Lodo: il bronzo olimpico di Rio 2016 forse poco social”, ma molto pragmatico”


ROMA, 19 maggio 2017 – Neanche 24 anni e già un palmares di tutto rispetto alle spalle: un titolo mondiale in quattro senza senior, uno in due senza Under 23, due titoli iridati in otto Junior, due nella stessa specialità e categoria ma a livello europeo oltre a diversi piazzamenti interessanti nelle prove di Coppa del Mondo. Ovviamente il pezzo più pregiato della ricca bacheca del finanziere Matteo Lodo è sicuramente la medaglia di bronzo conquistata a Rio de Janeiro, al suo esordio olimpico, in quattro senza assieme a Giuseppe Vicino, Domenico Montrone (Fiamme Gialle) e Matteo Castaldo (RYC Savoia): “Il bronzo olimpico per me è stato qualcosa di eccezionale, un’emozione unica – spiega il vogatore delle Fiamme Gialle – La speranza è che quel podio sia stato soltanto l’inizio per me.


Da parte mia sono consapevole di poter dare ancora di più per questo ho scelto di rimanere con i piedi per terra e pensare soprattutto agli allenamenti. Voglio continuare a crescere e migliorare”. Determinazione, lucidità e tanta voglia di mettersi in gioco, queste le caratteristiche che emergono ascoltando Matteo il quale però si riconosce una mancanza che probabilmente non è sfuggita ai più: tra i medagliati olimpici di Rio, è forse l’atleta meno “social”: “Parto dal presupposto che probabilmente sbaglio ma fino ad ora ho pensato che la rete sia un mondo pieno di chiacchiere che ti possono caricare di illusioni inutili perché alla fine di tutto quando vai in barca non contano i selfie che ti sei fatto, ma quanto ti sei allenato.


D’altra parte però questa mia distanza dalla visibilità la vedo anche come un mio punto debole e sento che dare qualcosa in più anche a livello social potrebbe essere utile non tanto a me personalmente, ma al nostro sport. Potrebbe, in altre parole, essere un’occasione per far conoscere di più il canottaggio”. Tornando al canottaggio, Matteo ha già testato la sua condizione in diverse occasioni e i risultati ottenuti fin ora non hanno deluso: “Sicuramente le prime gare fatte ci hanno dato dei riscontri positivi. I primi meeting sono andati bene. Il due senza, in particolare, è una barca che ho già fatto con Giuseppe, col quale tra due senza e quattro senza, remo insieme da ormai quattro anni. Ora stiamo lavorando in prospettiva europea, un primo importante test internazionale dove ci presenteremo proprio in due senza”.