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Trieste ovvero…Italia del Canottaggio””

venerdì 14 Aprile 2017

Trieste ovvero…Italia del Canottaggio””


TRIESTE, 14 aprile 2017 – Uno scroscio di applausi salutava mercoledì sera l’entrata, nella sala conferenze della libreria Minerva, in via San Nicolò a Trieste, di Giuseppe Abbagnale, icona dello sport mondiale, uno degli atleti più medagliati di sempre, oggi Presidente della Federcanottaggio Nazionale. L’occasione imperdibile di avere il Numero Uno della FIC in città, è stata favorita dalla presentazione del libro “Italia del Canottaggio”, pubblicato da quelli di Antilia, prodotto a due mani da Gabriele Crozzoli, apprezzato fotoreporter, e Claudio Tranquilli, Capo Ufficio Stampa nazionale, rispettivamente autori delle fotografie e dei testi. Sala gremita di appassionati di canottaggio, in una città che vanta tradizioni centenarie in ben 5 dei sodalizi remieri, con Abbagnale che esordiva con i ringraziamenti alle persone coinvolte nella stesura del libro il cui lavoro è iniziato nel 2013 e concluso nel 2016, un titolo che ha già avuto notevoli consensi in libreria come un buon esito di vendite attraverso Amazon. “Si tratta di un’opera – proseguiva il Presidente – che ogni appassionato dovrebbe avere nella propria libreria. Non posso che rallegrarmi con chi è stato propositivo e che ha portato l’idea di questo libro in Consiglio Federale, Dario Crozzoli, ma anche chi, come Gabriele Crozzoli, non proviene dal mondo del canottaggio, ma è riuscito da subito identificarsi in esso.


“Ho desiderato aprire una finestra a godimento di chi non conosce il canottaggio – commentava Dario Crozzoli – per attivare un’attenzione esterna”. e proseguiva Gabriele Crozzoli: “E’ stato un eccellente lavoro di squadra anche grazie a Fabio Brussi di Antilia, Francesso Granbassi di Studio Mark, e di Mila Campisi per la revisione dei testi, ed all’apporto tecnico fondamentale di Spartaco Barbo”. Si susseguivano quindi gli interventi dei due autori. Claudio Tranquilli: “Barbo, capo allenatore degli under 23, rappresenta la mente ed il motore di giovani campioni, ed è stato un pilastro fondamentale in questo lavoro. L’Italia del Remo è un libro fotografico e non storico di tre secoli di canottaggio dal 1861 ad oggi. Gabriele Crozzoli per un anno e mezzo non mi ha fatto vedere le fotografie, ma a ragione perchè sono giunte incontaminate nel momento di decidere come utilizzarle. Non si tratta di foto storiche ma di bellezza grafica soprattutto per chi non conosce il canottaggio”. Interveniva Gabriele Crozzoli: “Emotivamente, attraverso la lettura di storie ed atmosfere, osservavo prima di fotografare. Gli allenatori, concentrati sui loro atleti e sulle regate erano senza pregiudizi e si aprivano in uno sport dove non è solo forza fisica, ma prima di tutto la mente a fare da padrone. Le gare mondiali, come la vita nei Circoli di canottaggio mi hanno aperto ad una nuova realtà, ed adesso che il lavoro è concluso, mi manca”.


Proseguiva Tranquilli: “Il libro è bello. A Monopoli è stato presentato ad una scolaresca di 300 ragazzini dalla V alla seconda media, che inaspettatamente si è rivelata entusiasta di quanto andavamo a raccontare loro”. Era la volta quindi di Francesco Granbassi di Studio Mark: “Da ragazzino ho praticato il canottaggio, ed ho avuto soddisfazione per il risultato che si è rivelato questo libro, stampato in maniera esemplare. Una bella avventura alla quale ho avuto il piacere di partecipare”. Asseriva Tranquilli: “E’ stato un lavoro portato avanti con umiltà, dal quale sono emersi fatti importanti e nomi nuovi, dalla fondazione della società di Limite sull’Arno nel 1861 ai giorni nostri: passaggi fondamentali su società e persone che rappresentano la carta d’identità del canottaggio, in uno sport fatto da grandi personaggi che hanno costruito la storia d’Italia prima di quella del nostro sport. Proseguiremo la nostra visita alle realtà più rappresentative dello Stivale, e dopo Trieste saremo a Venezia e poi in Lombardia, per presentare questo libro in tutta la sua interezza, ad iniziare dalla copertina che simbolicamente riproduce una barca in legno anni ’50 con un paio di scarpette moderne lameè”.


Era quindi Crozzoli a parlare: “La copertina mi è rimasta nel cuore ed in questo mi ha aiutato Francesco (Granbassi, ndr). Ho presentato una serie di fotografie anche se in cuor mio speravo fosse scelta questa come poi è successo”. Era la volta quindi dell’editore Fabio Brussi (Antilia): “Ho fatto meno di tutti, avendo seguito soltanto alcuni aspetti della stampa e la diffusione del libro, ma sono in egual misura orgoglioso di aver preso parte a questa avventura”. La parola passava a Massimiliano d’Ambrosi, Presidente della Federcanottaggio del Friuli Venezia Giulia: “A tutti un benvenuto nella nostra città e nella nostra disciplina sportiva. Mi ha fatto piacere che tante immagini siano riferite alle società triestine che tanto hanno dato al nostro sport, in una Trieste che ha fatto la storia del canottaggio. Concludeva quindi la presentazione del libro Giuseppe Abbagnale: “Il nostro canottaggio è sempre stato etichettato come uno sport di fatica che si pratica alle 5 del mattino, quando invece si può fare durante l’arco di tutta la giornata, e varia a seconda se lo si voglia svolgere in modo ludico o competitivo. Io non conosco una disciplina sportiva nella quale, per ottenere dei grandissimi risultati non siano richiesti impegno e sacrificio ed il canottaggio non si esime da questo”.

Maurizio Ustolin