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Nuova impresa di Sandro Lulli in memoria delle vittime del Moby Prince

mercoledì 12 Aprile 2017

Nuova impresa di Sandro Lulli in memoria delle vittime del Moby Prince


PISA, 12 aprile 2017 – Undici ore ai remi per tenere la luce accesa sulla tragedia della Moby Prince, dove 26 anni fa persero la vita, bruciate, 140 persone dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo. Sandro Lulli, sessantaquattrenne giornalista con la passione per il canottaggio (nel 2014 a Pesaro conquistò per la UC Livornesi il titolo italiano nel singolo Coastal Rowing tra i Master nella categoria Over 54), ha realizzato l’impresa sabato 8 mattina, alba dall’isola di Capraia _ distante da Livorno 36 miglia, circa 67 chilometri _ per sbarcare al porto, Andana degli Anelli, dinanzi alla lapida per le vittime della Moby, attorno alle 17.53, dopo oltre 11 ore di traversata. Lulli ha realizzato la propria impresa a bordo di una iole di 6 metri, larga 75 centimetri, che ha chiamato “Fuocoammare” (come il titolo del docu-film di Gianfranco Rosi). Il giornalista-canottiere si è cimentato in questa traversata chiamata “Rotta sulla Verità” anche in ricordo di un giovane diciassettenne livornese, Jacopo Pieri, ucciso da un pirata della strada (indagini in corso, ancora non è stato individuato il colpevole) e per solidarietà nei confronti della SVS che al porto avrà uno stand per raccogliere fondi dalla cittadinanza.


Ad accompagnarlo sulla barca appoggio il figlio Vito, 32 anni, avvocato, e la sua compagna Michela nonché il medico Andrea Ciangherotti. In mare anche un gommone della SVS (dotato di defribillatore) e un altro mezzo veloce condotto dallo skipper Beppe Fissore di Assonautica. La traversata, grazie a SVS, è stata seguita su uno schermo al porto, essendo la barca di Lulli collegata a un GPS. Sandro Lulli, che l’anno scorso per identici scopi compì la traversata da Gorgona (18 miglia) e circumnavigò Lampedusa, ha tenuto a ringraziare il sindaco di Capraia Gaetano Guarente e il comandante della Capitaneria, ammiraglio Vincenzo Di Marco. Poi appena arrivato, ha abbracciato come un fratello il due volte medaglia olimpica nel canottaggio Luca Agamennoni e ha consegnato a Loris Rispoli, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Moby Prince, “140”, la lista di nomi dei 140 deceduti nel disastro del 10 aprile 1991, più quello del giovanissimo Jacopo Pieri.

Niccolò Bagnoli – Ufficio Stampa Comitato FIC Toscana –