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Scalzone e Di Mare: il due senza PL con l’argento iridato al collo

venerdì 22 Dicembre 2017

Scalzone e Di Mare: il due senza PL con l’argento iridato al collo


ROMA, 22 dicembre 2017 – Saranno pure giovani e imberbi, ma di certo non sono privi della voglia di stupire e battagliare. Alfonso Scalzone e Giuseppe Di Mare (RYC Savoia) sono stati assoluti dominatori della stagione nel due senza Pesi Leggeri maschile, specialità nella quale hanno contribuito a mantenere viva la tradizione dell’Italia – che tanti successi di prestigio vi ha colto – e dove sono saliti sul podio a più livelli in tutte le manifestazioni: bronzo europeo assoluto a Racice, titolo mondiale Under 23 a Plovdiv e infine argento iridato assoluto a Sarasota. Tre medaglie che da sole farebbero già la gioia di una carriera per molti canottieri, e che i due scugnizzi hanno conquistato giovanissimi, ad appena 21 anni Alfonso e 20 Giuseppe.


Se però Giuseppe nonostante la giovanissima età è nel canottaggio da anni, Alfonso ha bruciato letteralmente le tappe, avendo preso i remi in mano per la prima volta solo nel 2015 e arrivando l’anno successivo già sul podio dei Mondiali Under 23 con il terzo posto conquistato nel quattro di coppia pielle. Un predestinato, che forse avrebbe potuto cogliere risultati ancor più importanti, se solo avesse iniziato prima. Un pensiero però questo che non assilla Scalzone: “Non rimpiango di aver iniziato tardi con il canottaggio, anzi sono contento delle scelte fatte sin qui perché ho fatto le giuste esperienze sia nella vita quotidiana che nello sport, va bene così”.


Predestinato ambivalente Alfonso Scalzone, già in medaglia ai Mondiali sia di coppia che di punta. Chi però crede che, magari ruffianamente, preferisca la coppia perché specialità olimpica tra i Pesi Leggeri, si sbaglia di grosso: “Spiazzo se dico che preferisco la punta? E’ così, anche se non è più tra le specialità olimpiche, la preferisco, mi viene più naturale remare!”.


Giuseppe Di Mare invece come già detto è nel canottaggio da più tempo del compagno di barca, e al primo anno tra i grandi ha conquistato subito un oro, un argento e un bronzo nelle tre principali manifestazioni alle quali ha preso parte. Fino a questo momento, Giuseppe si è contraddistinto come uno specialista della vogata di punta, nella quale ha brillato anche da Junior, ma non esclude di poter passare nel corso del quadriennio alla vogata di coppia. Anche in questo caso però, un pensiero che non lo tormenta: “I miei risultati quest’anno sono arrivati dopo tanti anni passati a remare di punta.


Ovviamente so benissimo che per puntare al sogno Olimpiade adesso è la coppia l’unica possibilità per un peso leggero, e da qui alla fine del quadriennio ho già intenzione di cimentarmi ogni tanto nella coppia. Giusto per provare ad ottenere qualche chance contro avversari fortissimi quali sono i miei compagni di Nazionale. Di certo non lascerò la vogata di punta giusto solo per fare qualche esperienza in più. Ovviamente come pe rogni atleta il sogno sono i cinque cerchi, ma sono giovanissimo e dunque lavoro con tranquillità, guardando oltre il 2020”.