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Il Quattro con LTAMix: pronto ad affrontare Rio de Janeiro per la  sfida a Cinque Cerchi

mercoledì 7 Settembre 2016

Il Quattro con LTAMix: pronto ad affrontare Rio de Janeiro per la  sfida a Cinque Cerchi

ROMA, 07 settembre 2016 – Dopo aver conosciuto diverse problematiche a causa di imprevisti che hanno reso indisponibili alcuni membri dell’equipaggio, il quattro con LTA Mix sembra alla fine aver ritrovato il giusto assetto, forte di inserimenti di valore. E quindi Luca Lunghi (CUS Ferrara), Valentina Grassi (CC Roma), Florinda Trombetta (SC Milano), Tommaso Schettino (CC Aniene), Giuseppe “Peppiniello” Di Capua, insieme al tecnico Giovanni Santaniello, possono guardare con positività alle imminenti Paralimpiadi di Rio De Janeiro. Ma conosciamoli meglio questo sei protagonisti dell’ammiraglia delle specialità del Para-Rowing partendo da Florinda Trombetta che dice: “Mi sono ritrovata in un contesto così importante un po’ all’improvviso. Sicuramente partecipare ad una Paralimiade è un’occasione straordinaria, un traguardo già di per sé in una carriera agonistica. Personalmente ho già un’esperienza in tal senso, infatti presi parte anche alle competizioni di Londra 2012, quindi Rio per me è un po’ una seconda occasione che vivo come un altro capitolo della mia vita. Ma esattamente come fu a Londra ho tutta l’intenzione di mettermi in gioco al massimo delle mie possibilità per onorare questa importante occasione che mi è stata data.

Poi mi ha fatto molto piacere trovare un bel gruppo con cui lavorare. A volte ci sono dei momenti di difficoltà ma penso che anche quelli siano importanti perché è proprio nelle difficoltà che si ha l’occasione di conoscersi e si impara a relazionarsi e ad interagire”. Dopo Florinda è la volta del “veterano” di questa imbarcazione, Tommaso Schettino, che afferma: “L’equipaggio è relativamente nuovo poiché è stato costituito quest’anno. Devo dire, però, che abbiamo trovato subito un bell’assieme. Tutti noi, infatti, abbiamo lavorato con convinzione secondo le direttive tecniche con il comune obiettivo di far crescere questo quattro con. Sappiamo che la sfida è molto dura soprattutto perché il livello in questa specialità è cresciuto in maniera esponenziale in questi anni, sia a livello qualitativo che quantitativo. Anche il quattro con ha fatto notevoli progressi. Ci siamo allenati duramente e con costanza, senza mai risparmiarci: personalmente non ho rimpianti in questo senso. E proprio il grande lavoro che abbiamo fatto mi dà la serenità giusta per poter affrontare l’importante impegno di Rio al meglio delle possibilità. Poi, lo sappiamo, è impossibile pensare di prevedere ciò che sarà. Noi in barca siamo come anelli di una stessa catena, dobbiamo tirare al massimo e più noi saremo forti, più questa catena reggerà. Mi permetto di aggiungere che non vedo anelli deboli in questa catena”.

Dopo Tommaso è la volta di un’altro controbarca, Luca Lunghi, che dall’alto della sua importante stazza ci dice: “Io sono tornato al canottaggio nel 2013, su proposta di Dario Naccari, con l’obiettivo di Rio. Raduno dopo raduno, allenamento dopo allenamento, sono riuscito a conquistarmi un posto in barca e, assieme alle mie compagne e ai miei compagni, a conquistare il pass per le Paralimpiadi. A volte, ripensando agli albori di questo percorso, tutto questo sembra quasi incredibile. Inizialmente avevo una preparazione da triathlon quindi fisiologicamente ero a posto. Dovevo solo recuperare il gesto tecnico e riprendere confidenza con le sensazioni in barca. Feci la riserva sia a Chungju che ad Amsterdam. Nel 2015, ad Aiguebelette, assieme a Paola, Lucilla, Tommaso e Peppiniello siamo riusciti a qualificare la barca. Da settembre siamo ripartiti col pass in tasca. L’equipaggio è stato rimaneggiato a causa di alcune vicissitudini, ma fortunatamente siamo riusciti ad avvalerci di atlete del calibro di Florinda e Valentina e stiamo portando avanti una buona preparazione. Diciamo che ora le sensazioni in barca sono positive. Per molti versi ritrovo quelle stesse sensazioni che avevo quando gareggiavo da Juniores e under 23. Anche a livello mentale l’equipaggio mi sembra molto motivato, quindi posso guardare positivamente all’impegno che ci aspetta”.

Valentina Grassi: “Ho iniziato a remare nel settembre 2012, subito dopo Londra. All’inizio non pensavo assolutamente ad un percorso agonistico, né tantomeno paralimpico. Solo in un secondo tempo è venuta fuori l’opportunità di competere a livello internazionale. L’esordio, con Daniele Stefanoni in Corea, non fu dei migliori. Non fui, infatti, ammessa a gareggiare. La cosa comunque, anche se in quel momento mi aveva colpito molto, non mi fece desistere ed ho proseguito ad allenarmi. Un periodo sono stata costretta, se pur a malincuore, lontana dai raduni, sia per motivi fisici che personali. Comunque non mi sono mai fermata ed ho continuato a lavorare nell’ombra. Questa primavera in particolare ho ripreso una preparazione un po’ più intensa, ho praticato anche altri sport, in particolare l’atletica, prediligendo un approccio orientato al potenziamento della resistenza. Successivamente ho voluto affrontare i test per rientrare in raduno con la squadra. Dario mi ha offerto la possibilità e da quel momento ho veramente dato tutto per rimettermi in pari. Ci ho creduto e alla fine sono risalita in barca. Tra l’altro mi sono ritrovata, con grande sorpresa soprattutto mia, a fare test migliori di quelli del 2014 e questa è stata una bella soddisfazione. Quando sono rientrata ho trovato un gruppo veramente motivato e questo è stato per me un ulteriore stimolo. Devo dire che il pensiero della partecipazione ai Giochi di Rio è una grande emozione e da parte mia c’è l’intenzione di giocarmi tutte le mie carte per onorare quest’opportunità nella maniera migliore”.

Ultimo, ma non ultimo, a parlare è il mitico Giuseppe “Peppiniello” Di Capua: il timoniere più famoso del mondo, il piccolo grande uomo che riesce a caricare tutti come una molla e che al riguardo ha le idee chiare tanto da chiosare che: “Abbiamo incominciato un lungo percorso che prevedeva, come prima tappa fondamentale, la qualificazione ai Giochi Paralimpici. Siamo riusciti a staccare il pass per Rio nonostante le molte difficoltà che ci si sono presentate davanti. L’equipaggio è stato fortemente rimaneggiato ma questo non ci ha impedito di continuare a lavorare con grande determinazione. Sicuramente la coesione del gruppo stata fondamentale, siamo infatti riusciti a costruire un clima positivo nel quale c’è reciproco sostegno tra atleti e tecnici. Personalmente sto cercando di dare il mio contributo forte dell’esperienza che ho maturato negli anni di agonismo e proprio in base alla mia esperienza voglio sottolineare un’ultima cosa: gli azzurri che rappresenteranno l’Italia alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro sono atleti a tutti gli effetti, esattamente come lo sono i vogatori olimpici. Chiunque pensi di discriminare o sminuire il settore Para-Rowing probabilmente non sa di cosa parla”.

A chiudere è l’allenatore di riferimento Giovanni Santaniello che dice: “Io seguo il quattro con da due anni. Sono stato coinvolto in questo percorso dal Direttore Tecnico Giuseppe La Mura e da Dario Naccari con l’obiettivo di qualificare il quattro con, cosa che inizialmente sembrava molto difficile perché si veniva da cambiamenti importanti a livello di elementi in barca. Lo scorso anno siamo riusciti a staccare il pass per Rio e quindi abbiamo centrato il primo obiettivo. Da settembre, con la qualificazione in tasca, avevamo deciso di potenziare l’organico. E’ stato un percorso difficile ma abbiamo trovato validi elementi come Cristina Scazzosi. Ovviamente presentare alle Paralimpiadi un’atleta con un solo anno di esperienza alle spalle, è molto rischioso. Cristina tuttavia ha risposto bene e ci ha consentito di gareggiare a buoni livelli ed ha fatto molta esperienza. Nel contempo, a causa di imprevisti, non abbiamo potuto far più conto su alcuni elementi della barca e la cosa ci ha costretto a ripartire quasi da zero. La ricerca è quindi proseguita e siamo riusciti a trovare due validissime vogatrici, Valentina Grassi e Florinda Trombetta. Per come siamo messi oggi mi sento di dire che il nostro obiettivo è la finale, ma una volta raggiunta non staremo a guardare gli altri, anzi…”.

La scheda di Florinda Trombetta
La scheda di Luca Lunghi
La scheda di Tommaso Schettino
La scheda di Valentina Grassi
La scheda di Giuseppe “Peppiniello” Di Capua

Il quattro con LTA Mix per immagini (ph mimmo perna)

 
 
 
     
 
 
 
     
 
     
     
 
 
 
   

LEGENDA PARA-ROWING
LTA (LEGS–TRUNK–ARMS): l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.