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Il commento del Caposettore Universitario Paolo Dinardo al termine  del Mondiale Universitario

domenica 4 Settembre 2016

Il commento del Caposettore Universitario Paolo Dinardo al termine  del Mondiale Universitario

POZNAN, 04 settembre 2016 – Il settore universitario in questo quadriennio ha iniziato a prendere forma poiché, in maniera costante, abbiamo partecipato con una squadra nutrita a due Universiadi e altrettanti Mondiali. In questo modo si sono create le giuste aspettative nei confronti degli atleti che, pur continuando con profitto la loro formazione universitaria, hanno mantenuto l’attività agonistica sia per entrare nelle varie squadre e sia per essere presi in considerazione per la formazione della compagine universitaria. In questo lavoro ho avuto sempre il costante appoggio della Direzione Tecnica che non ha mai fatto mancare il sostegno alle iniziative dello sport universitario che ora anche in Italia ha pari dignità come in altri Paesi che da molti anni, e molto prima di noi, curano questo settore. Per questo mi sento di dover ringraziare il Direttore Tecnico Giuseppe La Mura, e il Coordinatore Franco Cattaneo, per i consigli e le attenzioni che hanno riservato all’attività di cui ho la responsabilità.

Per quanto riguarda la partecipazione a questo mondiale, ritengo che aver raggiunto le finali con 11 equipaggi sui 13 presentato significa che il canottaggio universitario, come ho detto prima, è in buona salute e soprattutto gli atleti sanno di potersi confrontare con nazioni leader del canottaggio di alto livello. Sono stati tutti bravi, anche i due equipaggi che non hanno raggiunto la finale perché hanno lottato senza mai mollare dimostrando attaccamento alla maglia azzurra che indossano con onore. Seguo il settore universitario azzurro dal 2002, e in questi anni, con l’appoggio delle varie direzioni tecniche, ho sempre cercato di creare gruppi che fossero il giusto mix di atleti esperti e alle prime armi, proprio per permettere a tutti di crescere grazie al continuo confronto a tutti i livelli. I risultati di oggi – tre medaglie d’oro, tre d’argento, tre quarti posti di cui uno per soli 4 centesimi oltre alle altre ottime prestazioni offerte dalla squadra – altro non sono che la riprova di quanto positivo, seppur lungo, sia stato il lavoro dietro alle varie manifestazioni che hanno visto sempre protagonista, e in costante crescita, la squadra universitaria azzurra.

Nel concludere ringrazio in primis Simone Martini, che con questa gara saluta per motivi anagrafici e lavorativi la Nazionale Universitaria della quale in questi ultimi anni è stato Capitano e valido esempio per tutti. Ringrazio, inoltre, tutti gli infaticabili collaboratori Vittorio Scrocchi, la persona che mi ha sempre seguito e con il quale in questo settore abbiamo fatto grandi cose, Luigi Arrigoni, sempre generoso e pronto a collaborare per far migliorare gli equipaggi azzurri, Mauro Tontodonati, collaborativo in ogni situazione e pronto a mettere a disposizione della squadra il suo bagaglio tecnico, oltre a Mariano Esposito, assente in questa occasione ma valido supporto per tutto l’arco del quadriennio. Grazie a loro, così come un grazie va al Consigliere Mario Italiano che in questi quattro anni è sempre stato attaccato alla squadra universitaria con il ruolo di Team Manager, e infine grazie a tutta la struttura di Piediluco che mi ha supportato logisticamente in ogni momento. Sono stati quattro anni di grande agonismo universitario con la nazionale che ha avuto la stessa attenzione di tutte le altre compagini azzurre.