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Il commento sul settore “non olimpico” di Francesco Cattaneo

sabato 27 Agosto 2016

Il commento sul settore “non olimpico” di Francesco Cattaneo

ROTTERDAM, 28 agosto 2016 – Al termine del mondiale il Coordinatore della Squadra Nazionale, presente a Rotterdam per seguire tutte le componenti che sono impegnate nel megamondiale, ha rilasciato il seguente commento relativamente alle “specialità non olimpiche”: “Parto subito col dire che per quanto riguarda il due senza pesi leggeri è stato un peccato non aver avuto la possibilità di preparare al meglio questo equipaggio in quanto Tuccinardi era a Rio de Janeiro, col ruolo di riserva accreditata, mentre Tedesco è rimasto a Piediluco per continuare la preparazione verso il mondiale olandese. Sarebbe stato ottimale far continuare la loro preparazione insieme a Rio, ma questo non ci è stato possibile poiché le regole del CIO non prevedono riserve non accreditate e Tedesco non poteva esserlo in quanto proprio il CIO ce ne aveva assegnate solo due e una doveva essere senior. Scontiamo anche il fatto che, non essendoci più l’otto pesi leggeri nel programma, il livello del due senza pesi leggeri si è notevolmente impennato, come anche quello delle altre specialità pesi leggeri. Questo campionato del mondo ‘accorpato’, inoltre, non ci ha permesso di utilizzare le nostre ‘risorse umane’ al meglio come invece potevamo fare fino allo scorso anno quando potevamo impiegare i nostri migliori Under 23 anche sulle barche non Olimpiche.

In ogni caso i due ragazzi hanno profuso ogni sforzo possibile per poter ben figurare in ogni gara che hanno affrontato, dando fondo a tutte le loro energie. Per il quattro di coppia ed il singolo pesi leggeri maschili, questi rappresentano i nostri migliori senior pesi leggeri che, esclusi gli atleti che hanno partecipato alle Olimpiadi e che non sono presenti a Rotterdam, il panorama nazionale attualmente può offrire. Tutti atleti messisi in luce durante la selezione svoltasi in luglio a Piediluco. Al termine della selezione Mulas aveva espresso il desiderio di cimentarsi nella difficile specialità del singolo. Come detto sopra anche qui scontiamo la cancellazione dell’otto e il non aver potuto utilizzare atleti Under 23 o della squadra Olimpica come invece hanno scelto di fare altre nazioni. Dal singolo pesi leggeri femminile di Giulia Pollini, dopo aver disputato una ottima stagione e partendo dal quinto posto del mondiale di Aiguebelette, ci aspettavamo posizioni migliori ma probabilmente c’è stato qualche problema motivazionale o fisico per i quali, insieme all’atleta, sarà necessario un approfondimento. Per quanto riguarda il due con, i ragazzi hanno interpretato magistralmente la gara poiché col vento di traverso-contro, e la riallocazione dei numeri d’acqua, non credo che si potesse ambire a posizioni migliori di quella ottenuta anche se ci è mancato pochissimo per agguantare l’argento.

Sono soddisfatto di questa medaglia di bronzo poiché, all’inizio del progetto per la costruzione del due con, sia Vincenzo che Mario hanno creduto, anche se con qualche remora, in questo disegno perché alla fine ha portato lustro alla loro carriera agonistica e alle rispettive società di appartenenza. Questi risultati ci confermano che, anche nel settore non Olimpico, il livello mondiale è in crescita esponenziale e che, per il futuro per poter rimanere in ‘zona medaglia’, sarà necessario effettuare un’ulteriore riflessione. Concludo questo commento col ringraziare, anche a nome del Direttore Tecnico, i Capi Settore Claudio Romagnoli, Spartaco Barbo e Antonio Colamonici per la splendida conduzione delle compagini affidate allo loro responsabilità. Con questo approfitto per ringraziare tutto lo staff dei preziosissimi collaboratori per la loro professionalità: Massimo, Agostino, Stefano, Benedetto, Daniele, Gaetano, Giancarlo, Giovanni, Leonardo, Luigi, Marco, Matteo, Vittorio S., Vittorio A. e Walter. Un grazie va a Nunzio, Marcella, Alda, Gabriela e Alessandro per aver portato in “porto”, ognuno per la loro responsabilità, una trasferta senza precedenti, difficile e complessa. Grazie anche a tutto lo staff medico, con a capo Antonio Spataro, Barbara Di Giacinto e Stefano Crisostomi, e a tutti i loro collaboratori sia qui a Rotterdam che a Piediluco per il grande sforzo profuso per mettere la squadra nazionale sempre nelle migliori condizioni di poter competere ad alto livello”.