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A lição de remo

domenica 7 Agosto 2016

A lição de remo

RIO DE JANEIRO, 07 agosto 2016 – Quando scatto una foto mi emoziono sempre, perché da sempre è stato il mio linguaggio preferito. La luce, quella a cui mi ha dato Clelia, quella che mi ha regalato mia mamma, Lei mi invitava ad osservare, più che guardare. A fermare lo sguardo senza perdere l’attimo. Accompagnando l’invito con la sua tipica espressione: “fai presto, che bellezza”. A prendere in fretta quella luce, che disegnava, in quel momento, quella scena. E solo in quel momento.

Questa mattina, in una Rio de Janeiro troppo ventosa per consentire ai canottieri di competere sotto l’egida dei cinque cerchi, mi sono emozionato ancora una volta e ancora di più perché quella scena l’ho vissuta dieci, cento, mille volte.
Adiacente al campo di gara nella vasca voga del Club Flamenco del Remo alcuni istruttori della società invitavano alla prova chiunque ne mostrava curiosità. “Che bellezza” trasmettere la gioia di remare di insegnare a manovrare quei remi che daranno vita al movimento della barca su cui sei seduto e che vorrai fare andare più veloce per essere più forte per salire più in alto.

Citius, Altius Fortius.
È il motto Olimpico a cui ogni atleta si ispira.
Mi sono incantato, e scattavo con incanto mentre notavo con piacere immenso la delicatezza di quel maestro, durante la sua piccola “lição de remo”. Gli sguardi dolci del bambino, i suoi sorrisi felici, la concentrazione operosa, l’intesa che poi rende complici di un percorso di vita, l’attenzione che pone il maestro alle mani, sì quelle mani che dicono tutto. È da lì che parte tutto … e con gioia! Via le mani…

mimmo perna