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La dichiarazione del Coordinatore della Nazionale, Francesco  Cattaneo, al termine delle regate di qualificazione olimpica

mercoledì 25 Maggio 2016

La dichiarazione del Coordinatore della Nazionale, Francesco  Cattaneo, al termine delle regate di qualificazione olimpica

LUCERNA, 25 maggio 2016 A conclusione del lungo percorso di preparazione, culminato con le regate di Qualificazione Olimpica svoltesi a Lucerna, il Coordinatore della Squadra Nazionale Francesco Cattaneo ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Tutto il gruppo di atleti, e tutto lo staff tecnico e non tecnico che li ha affiancati, si è sempre fortemente impegnato senza risparmio e in ogni momento della preparazione e delle gare. Per quanto riguarda, invece, le singole barche, inizio subito dal due senza femminile il quale ha dimostrato grande maturità e forza di carattere per aver centrato pienamente il suo obiettivo. Alle due atlete, e al tecnico Paolo Dinardo, va un plauso particolare con l’auspicio che il percorso che le porterà a Rio sia sempre ai massimi livelli. Agli altri equipaggi, invece, va comunque un forte plauso per essersi impegnati al massimo in ogni momento della preparazione come l’otto, che è rimasto fuori per quattro decimi dopo aver preso anche un embardée negli ultimi dieci colpi. Un po’ di sfortuna che a questi livelli è stata fatale. Il doppio pesi leggeri femminile è una barca con la quale, nonostante abbiamo lavorato molto per cercare il miglioramento della parte iniziale del percorso, non siamo riusciti a migliorare ulteriormente. Questo ci ha negato la possibilità, con questa specialità, di partecipare alle Olimpiadi.

Le ragazze del doppio femminile senior, dopo la splendida batteria, hanno preso fiducia nelle proprie potenzialità e ieri generosamente hanno dato fondo a tutte le loro energie per tentare di agganciare la qualificazione. Se avessimo potuto lavorare con questa formazione per tutto l’inverno ieri, probabilmente, avremmo raggiunto la qualificazione. Per quanto riguarda il singolo maschile, da Paolo Perino mi aspettavo un risultato migliore che, a mio avviso, era nelle sue potenzialità. Spero che Paolo da questa esperienza venga fuori ancora più rafforzato per dare una svolta alla sua carriera di vogatore che ritengo sia nelle sue corde. A Valentina Rodini faccio i complimenti per quello che ha saputo far vedere sia durante le selezioni, per prendersi il posto da titolare nel singolo senior, e sia durante le qualificazioni dove ha lottato pur essendo peso leggero alla pari delle colleghe più pesanti. Per il quattro di coppia prendo atto, con un forte rammarico personale, che per la prima volta nella storia del canottaggio italiano questa imbarcazione non sarà presente alle Olimpiadi. Posso affermare con certezza che per questa specialità è stato fatto tutto il possibile, durante tutto il quadriennio, per riportarla ai fasti del passato anche se, nell’ultimo periodo, abbiamo scontato l’impossibilità, dal Memorial d’Aloja e per circa venti giorni dal termine della Coppa del Mondo di Varese, di mettere in acqua la formazione titolare che ha gareggiato a Lucerna e questo per il ripetersi di malanni di alcuni vogatori che la compongono. In ogni modo per la mancata qualificazione del quattro di coppia, come Capo Settore, mi assumo tutta la responsabilità.

Alla luce dei fatti, e a fronte di un livello particolarmente cresciuto negli ultimi anni, sarà necessario effettuare un’approfondita analisi nella specifica specialità del quadruplo poiché il panorama internazionale è cambiato notevolmente e le nazioni che prima si dedicavano quasi esclusivamente alle specialità della vogata di punta, ora mirano anche a quelle di coppia e, in particolare, al quattro di coppia. Nel concludere, e senza voler accampare giustificazioni, peraltro inutili e che non sono nel mio modo di essere, come Coordinatore della Squadra Nazionale mi preme ricordare al canottaggio italiano, e a tutti i nostri tifosi, che rispetto a Londra 2012 le regole di qualificazione sono diventate più stringenti. Le stesse, in futuro, saranno ancor più stringenti tant’è che con le posizioni raggiunte durante il mondiale di Aiguebelette 2015, se nulla fosse cambiato, l’Italia avrebbe qualificato sia l’otto che il quattro di coppia e ad oggi avremmo raggiunto la qualificazione in otto barche. Ma questa è storia, i fatti sono che il canottaggio va alle Olimpiadi di Rio con sei imbarcazioni. Concludo ringraziando, a nome personale e del Direttore Tecnico, tutte le persone, in particolare la dirigenza federale, lo staff medico e il personale di Piediluco, che ci sono state vicine nel raggiungimento di questo appuntamento”.