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Dal Ticino a Pusiano. Diario di una mascotte

mercoledì 4 Maggio 2016

Dal Ticino a Pusiano. Diario di una mascotte

PAVIA, 05 maggio 2016 Sono cresciuta masticando canottaggio. Mio padre allenatore internazionale, per vent’anni allenatore azzurro, mia mamma anche. Hanno provato a farmi fare tutti gli sport, ma come potevo non innamorarmi del canottaggio? Mio padre, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90, ha dato vita a una scia di vittorie e a una serie di campioni, che non si è mai più ripetuta. L’otto pesi leggeri italiano all’epoca, ha portato a casa 7 ori consecutivi. Ma ciò che ha reso speciali queste vittorie, erano i componenti dell’equipaggio. Gran parte erano pavesi, o studenti dell’Università di Pavia, e sono stati campioni non solo vincendo quelle medaglie, ma sono da esempio tutt’ora di una tempra, gioia e amore per lo sport che è difficile trovare. La cosa divertente è io in quegli anni nascevo, 1987, ed ero la mascotte della squadra azzurra, presente a tutti i raduni, anche a quelli a St. Moritz o chissà dove, perchè in fondo non me lo ricordo molto bene. Sono stati gli innumerevoli ricordi e aneddoti raccontati dai miei a farmi conoscere quei tempi meravigliosi per tutti, atleti e allenatori. Poi sono venuta a Pavia e, remando, ho conosciuto parecchi di questi personaggi per me quasi mitologici, erano i ragazzi dell’8 pielle (pesi leggeri). Per dire dei nomi a caso, Andrea Re, Maurizio Losi, Massimo Lana, Paolo Marostica, per restare a Pavia, e poi c’erano Gaddi, Ravasi, Spremberg, Torcellan. Lana e Losi fino a qualche mese fa erano quei due che si allenavano ogni tanto sul remergometro, componenti del mitico otto, e che facevano scendere i numeri del display quasi come quello degli agonisti. Si è sempre detto, avevano un’altra tempra. Tutti forti, e tutt’ora sono forti. Sono ancora tutti in forma, come se domani papà dovesse richiamarli per scendere in barca ancora una volta. Pochi mesi fa, quasi per scommessa, al Capannone, abbiamo cominciato l’avventura dei Master. E tutte le “vecchie” glorie pavesi sono state richiamate alle armi…ops ai remi!!!

E un giorno, quasi per gioco, Maurizio Losi mi ha detto: “dai facciamo il doppio misto! Cosi posso tornare a gareggiare con un Postiglione, questa volta in barca!” E così è stato. Domenica, ho avuto il piacere di gareggiare con il Campione del Mondo Maurizio Losi in doppio. L’emozione era tanta, abbiamo avuto solo un’uscita in barca prima della gara per trovare quel po’ di sintonia che serviva per affrontare quei 1000m. 83 anni in due, media barca 41 anni, gareggiamo nella categoria Master B, i più giovani. Maurizio era contento, e ci arrivano i complimenti da tutti già prima di scendere in acqua. Uno di questi…era proprio Carlo Gaddi, suo compagno di barca del Super Otto e attualmente allenatore della Canottieri Retica, vicino il lago di Como. Le condizioni meteo alla fine non erano delle migliori, ma la gara si fa…siamo pronti!! Maurizio a capovoga, io prodiere al numero 2, al via non ci sono più differenze di età o di sesso, c’è solo un obbiettivo: arrivare al traguardo dando tutto. Facciamo la partenza come avevamo deciso, tutto perfetto. La gara va, siamo terzi di poco dietro Lario e De Bastiani, ma non smettiamo di attaccare. Poi negli ultimi 200m un’onda presa male ci fa tentennare e perdiamo qualche metro sui secondi… No! Questo non lo possiamo accettare, chiamo all’attenzione il capovoga con un Via! E riprendiamo aumentando anche il ritmo. I secondi, la canottieri De Bastiani, prendono un granchio e ci avviciniamo. A quel punto non ho resistito, c’eravamo, e ho urlato “Vai ora!”. Abbiamo messo il turbo c’è stato il sorpasso e abbiamo chiuso al secondo posto appena dietro la Canottieri Lario. Eravamo felici e morti, ma ce l’avevamo fatta. Ci siamo difesi come leoni. Dovevo farmi valere…non avevo uno qualunque in barca, avevo Maurizio Losi, un campione del mondo, ci meritavamo il massimo.

Francesca Postiglione