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UGO Dragon Fly: Unite Gareggiamo Ovunque

venerdì 22 Aprile 2016

UGO Dragon Fly: Unite Gareggiamo Ovunque

ROMA, 22 aprile 2016 Affrontare una patologia neoplastica di per sé non è cosa semplice, mai. Paura, angoscia, senso di sconforto sono un comune denominatore quando la vita pone di fronte sfide di tale portata. Spesso la mente, prima ancora del fisico, subisce un terremoto emotivo arduo da gestire, che può inficiare in negativo sul percorso di recupero. Un caso molto particolare è quello del tumore al seno, una patologia che colpisce la donna in una parte estremamente delicata, che rappresenta al contempo la femminilità, la maternità e la sessualità. La sfida non è certo semplice ed il sostegno alla Persona, prima ancora che al paziente oncologico, diventa fondamentale. Ed ecco il senso dello sport.

“Le Donne in Rosa”, infatti, sono donne colpite da tumore al seno che decidono di aderire ad un ambito sportivo per poter, attraverso le varie discipline, recuperare positività e benefici fisici. “A Padova l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) è una realtà di primaria rilevanza nel panorama italiano della prevenzione, diagnosi e cura dei tumori e, nel contesto della ricerca sul cancro, offre la possibilità ad un gruppo di donne a cui è concesso il benestare da parte dei medici, di fare attività sportiva – sottolinea il Consigliere federale Rossano Galtarossa che sta seguendo il progetto – Un gruppo di loro addirittura correrà la Maratona di New York. Altre invece non rispondevano ai criteri necessari per sostenere l’impegno fisico della maratona americana. Noi della Canottieri Padova siamo entrati in contatto proprio con queste donne che in qualche modo erano state escluse e abbiamo rivolto loro la proposta di provare l’esperienza del Dragon Boat”.

Continuando a dialogare con Rossano, sempre attento al sociale, gli chiediamo come è si evoluta la situazione. “Siamo partiti in modo soft, poi, gradualmente il gradimento è cresciuto ed il gruppo si è allargato. Oggi abbiamo circa 25 donne che, attraverso la pratica remiera, hanno la possibilità di riscattare un periodo duro della vita e farsi del bene in tutti i sensi. Alcuni riscontri medici infatti testimoniano che tra le praticanti ci sono sia dei benefici fisici che psicologici. Voglio aggiungere che loro stesse hanno voluto dare un nome al gruppo e hanno scelto UGO, acronimo che sta per Unite Gareggiamo Ovunque.”. E aggiunge ancora Galtarossa: “Come Canottieri Padova abbiamo messo a disposizione la logistica, l’attrezzatura, l’istruttore. Dal punto di vista organizzativo abbiamo consigliato loro di affiancarsi all’ARCS (Associazione Ricreativa Culturale e Sportiva), un’associazione in ambito universitario che ha già una collaborazione con la Canottieri Padova. In questo senso, grazie al contributo dell’ARCS, le praticanti sono tutelate sotto ogni punto di vista, anche quello burocratico”.
Nel concludere Rossano evidenzia anche le prospettive dicendo che: “Ora stiamo cercando di offrir loro visibilità, ad esempio tra quindici giorni ci sarà in Prato della Valle, una manifestazione sportiva dedicata alle donne. In quell’ambito noi come Canottieri Padova ci saremo e loro saranno presenti con noi. Poi sto cerando di coinvolgere delle associazioni culturali e sportive per organizzare eventi che le coinvolgano. Ora stiamo lavorando per organizzare il primo trofeo di dragon boat a Padova e faremo sfilare l’equipaggio delle Donne in Rosa di Padova a livello di pura esibizione”.