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Olimpiadi di Rio de Janeiro, il virus Zika è costantemente monitorato

sabato 13 Febbraio 2016

Olimpiadi di Rio de Janeiro, il virus Zika è costantemente monitorato

ROMA, 13 febbraio 2016 Il virus Zika si sta diffondendo in maniera esplosiva e allarmante, secondo quanto annunciato il 28 gennaio 2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e sono tra i tre e i quattro milioni le persone che potrebbero essere contagiate, secondo gli esperti dell’OMS. Per quanto riguarda la partecipazione olimpica di Rio de Janeiro, il Presidente del CIO, Thomas Bach, a margine della Cerimonia d’Apertura dei Giochi invernali giovanili di Lillehammer, ha affermato che: “Non esiste alcuna intenzione da parte di nessun Comitato Olimpico di rinunciare ai Giochi di Rio. Questo però non significa che non stiamo prendendo sul serio la situazione”. E sul rischio che diversi atleti possano disertare le prossime Olimpiadi per paura di contrarre il virus Zika ha continuato dicendo: “Abbiamo piena fiducia in tutte le azioni intraprese dal governo brasiliano, dalle autorità internazionali e dalle organizzazioni per la salute. Siamo anche convinti che atleti e spettatori potranno godere di condizioni sicure a Rio”. Bach ha anche ricordando che la stessa Organizzazione Mondiale per la Salute “non ha vietato alcun viaggio e tutti gli esperti sono concordi nel dire che le temperature dell’inverno brasiliano, periodo in cui si terranno i Giochi, condurranno a una situazione molto diversa”.

In merito a questo problema sanitario il Presidente del CONI Giovanni Malagò smorza i toni allarmistici provenienti dal Brasile dopo l’epidemia del virus Zika, che tanta preoccupazione suscita fra le Autorità locali in vista dei Giochi: “Sul virus Zika l’Istituto di Medicina per lo Sport ha fatto un buon lavoro: è in contatto con dei luminari della materia di infettivologia e ci sarà anche un’attività di prevenzione. Al momento, la situazione è molto tranquilla, non ci sono elementi di preoccupazione da parte nostra”.

“Giungono notizie allarmistiche – commenta Antonio Spataro, direttore dell’Istituto di Medicina e medico della Federazione Italiana Canottaggio – ma credo non sia il caso di esagerare. Il CIO è in stretto contatto con l’OMS e con le Autorità brasiliane per dettare le linee di comportamento da seguire; noi lavoriamo a stretto contatto con l’Istituto di epidemiologia a Roma, allo Spallanzani. So anche che a Rio stanno già procedendo con opere di disinfestazione nei siti olimpici.