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L’inarrestabile marcia del quattro senza PL al Mondiale Under 23

martedì 2 Febbraio 2016

L’inarrestabile marcia del quattro senza PL al Mondiale Under 23

ROMA, 02 febbraio 2016 Le speranze degli avversari si sono infrante quasi subito: nulla infatti hanno potuto le altre rappresentative contro l’inarrestabile marcia del quattro senza leggero al mondiale Under 23 di Plovdiv formato da Davide Gerosa (SC Lario), Leone Maria Barbaro (CC Tirrenia Todaro), Piero Sfiligoi (CC Saturnia) e Paolo Di Girolamo (Forestale). Un quartetto che si imposto sugli avversari vincendo il titolo mondiale al termine di una regata da manuale. Ma ripercorriamo in quest’intervista le sensazioni e le emozioni con due dei componenti del quattro senza PL: Leone Maria Barbaro e Davide Gerosa.

Incominciamo con qualche considerazione sulla stagione scorsa: Leone: “La scorsa stagione penso sia stata la migliore per me fino ad ora, sia a livello nazionale e sia internazionale. Ovviamente il risultato più importante è stato l’oro in quattro senza PL. Relativamente al mondiale, sin dall’inizio eravamo coscienti del fatto che la barca era competitiva. Avevamo una buona partenza, che in batteria ci ha permesso di prendere subito un buon vantaggio e di controllare la gara successivamente. In finale abbiamo dovuto lottare di più: siamo riusciti a prendere la testa della gara solo dopo i 500 metri quando abbiamo chiamato un via, riuscendo ad ingranare un buon passo e pian piano a mettere sempre più margine rispetto agli altri equipaggi. Soltanto la Germania ha tentato di rientrare su di noi, ma siamo riusciti a contenere gli attacchi. Gli ultimi cento metri sono stati fantastici, perché avevamo la vittoria in pugno e quindi remavamo col sapore della vittoria in bocca”.

Davide: “Da come si era messa la stagione, sin dai primi impegni avevo buone speranze che sarei stato selezionato per il quattro senza PL. Durante il raduno sono stato confermato ed ero molto contento che ci fosse anche mio fratello in barca con me. Dalle prime uscite c’era la consapevolezza che quella barca potesse fare bene al mondiale. Successivamente c’è stato il cambiamento: Lorenzo è andato in due senza con Giovanni (Ficarra ndr). Per quello che riguarda noi il cambio non ci ha richiesto grossi tempi per assestarci, anzi, in realtà ci siamo trovati praticamente da subito e questo ci ha dato anche notevole fiducia rispetto all’impegno che ci aspettava. Inizialmente ero un po’ preoccupato perché non sapevo che potenzialità potesse avere la barca di mio fratello Lorenzo (Gerosa, ndr). Una volta al mondiale poi ho compreso che ambedue gli armi potevano dire la loro. Lorenzo ha disputato la finale prima di me e quando ha vinto devo dire che mi sono veramente tolto un peso. Allo stesso modo mi sono anche caricato di responsabilità perché a quel punto io non potevo essere da meno! Alla fine è arrivata la vittoria anche per noi e ovviamente la felicità è stata immensa. Rispetto al Mondiale Junior è stato completamente diverso, soprattutto per i sacrifici che ci sono dietro, in particolare per noi che siamo dovuti scendere di peso”.

Come state affrontando questa nuova stagione? Leone: “Ora sono inserito nel gruppo olimpico. I ritmi sono molto alti, tanto che con questa sequenza di raduni mi resta difficile portare avanti studio e sport. Sto cercando di non abbandonare totalmente lo studio ma è veramente difficile. Ovviamente punto ad entrare in una barca olimpica ma la concorrenza è molto agguerrita, come mai mi era capitato. Poi molti compagni sono anche più esperti. Da parte mia ho intenzione di mettermi in gioco completamente dando il massimo”. Davide: “Diciamo che non voglio pormi obiettivi a lungo termine. In questo momento sto lavorando con l’unico obiettivo di migliorarmi sia a livello fisico e sia tecnico. Ovviamente mi piacerebbe avere un’opportunità nella squadra nazionale”. Sul finale non mancano i ringraziamenti: Leone: “La medaglia ho voluto dedicarla a Andrea Gregori, il mio amico che mi ha lasciato troppo presto. Poi ringrazio tutti gli allenatori che mi hanno permesso di arrivare al titolo mondiale di categoria e alla mia famiglia che mi sostiene sempre”. Davide: “Ringrazio la mia famiglia che sostiene me e mio fratello, poi soprattutto la società, la Canottieri Lario ed il nostro allenatore Stefano Fraquelli”.