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Sport e Disabilità”. La seconda parte degli interventi”

sabato 30 Gennaio 2016

Sport e Disabilità”. La seconda parte degli interventi”

TRIESTE, 30 gennaio 2016 – Era la volta di Fabio Lo Faro, Londra 2012 è stato lo spartiacque per la comunicazione, con finalmente un’adeguata visibilità allo sport paralimpico, ottenendo un importante aspetto comunicativo oltre ogni barriera. Esistono strumenti che hanno effetto volano, e SuperAbile dell’INAIL è uno di questi. Consultabile su www.inail.it oppure su www.superabile.it, fornisce risposte a specifici bisogni individuali dal 2000: un servizio in linea con gli avvenimenti, contact center (sistema integrato), web, telefono rivista, social, una multicanalità aperto a tutti per superare barriere superabili della conoscenza. All’800810810 è possibile contattare il sito web (3 milioni di visualizzazioni nel 2013), e canali dedicati su You Tube, Facebook, Twitter, e la rivista mensile che è possibile richiedere gratuitamente all’indirizzo [email protected]
Nelle slide proiettate, una citazione che è rimasta impressa a molti: “Disabilità non significa inabilità. Significa semplicemente adattabilità.” (Chris Bradford), ed una ricordata da Lo Faro tratta dal libro “Cosa ti manca per essere felice?” di Simona Atzori: “Penso talvolta che i limiti esistano in chi ci guarda.”
In conclusione, il commento di Zoccano: “La Rete ci salverà perchè comunicare come stiamo facendo possiamo superare barriere raggiungendo obiettivi virtuosi.”
Era la volta quindi di Paolo Tavian, maestro di sci e guida di atleti paralimpici, che trattava l’argomento inerente a Sci e Disabilità, attraverso anche a dei filmati molto coinvolgenti relativi a Coppe del Mondo e Paralimpiadi. La montagna è una sfida e lo dico dopo 3 Paralimpiadi e 10 medaglie: posso affermare che mi sento orgoglioso di essere stato la guida di uno sciatore paralimpico. Sono reduce dalla prova di Coppa del Mondo di Tarvisio di una settimana fa, un po’ una prova generale per i Mondiali del 2017 che si disputeranno sempre nella stazione sciistica friulana. Anche per noi è fondamentale il rapporto con le scuole, dove riusciamo a coinvolgere ragazzi e ragazze da avviare allo sci per i diversamente abili, che rappresentano non un problema, ma una risorsa
Veniva quindi proiettato un filmato delle Olimpiadi Invernali del 2006 a Torino.
“Siamo riusciti a coinvolgere anche la RAI per veicolare immagini anche a livello internazionale, ma anche diffondendo le notizie sul web e sui media tradizionali.”
Un altro filmato veniva proiettato, con la telecamera sul casco della guida (che sta davanti) che riprendeva lo sciatore in azione.
Si tratta di un lavoro fisico e tecnico, aggiungeva Tavian, ed alle volte perdo di vista l’obiettivo perchè mi immedesimo nell’azione, nell’emozione.
Come già detto, il prossimo obiettivo sono i Mondiali 2017 (dal 20 al 31 gennaio), che precedono le Paralimpiadi in Corea e che rappresentano quindi un appuntamento importante ed avranno una copertura mediatica sentita.
Ritornando al discorso scuola, compito nostro è trovare ragazzi disabili che vogliano praticare lo sport. Alla prova di Coppa del Mondo a Tarvisio, oltre 20 pullman di scolaresche sono venute ad assistere alle gare: entusiaste e coinvolte.
Chiedeva D’Ambrosi: Come si crea la fiducia “cieca” tra atleta sciatore e la sua guida? Rispondeva Tavian: la fiducia ha varie componenti prima tra tutte la competenza. Quando scendi a 110 km/h (a 118 km/h scendevano i normodotati), la fiducia deve esserci per forza!

Maurizio Ustolin
Ufficio Stampa FIC FVG