News

Abbagnale: Ricreato un clima di squadra””

mercoledì 20 Gennaio 2016

Abbagnale: Ricreato un clima di squadra””

ROMA, 20 gennaio 2016 – Nella pagina odierna del Corriere dello Sport – Stadio, dedicata al canottaggio nell’ambito degli “Speciali Olimpiadi”, è stata pubblicata, al fianco del servizio su Matteo Castaldo, anche un’intervista realizzata da Franco Morabito al Presidente della Federazione Italiana Canottaggio, Giuseppe Abbagnale. Nel pezzo il Presidente fa il punto della situazione del canottaggio italiano a sette mesi dai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
Di seguito l’intervista:


Abbagnale: “Ricreato un clima di squadra”
di Franco Morabito

“Una delle prime cose che mi premeva fare da presidente era ricreare un’unità d’intenti e un clima sereno fra dirigenti, allenatori e atleti”. Inizia così Giuseppe Abbagnale, 56 anni, il capovoga del leggendario “2 con” dei Fratelloni, eletto nel 2013 alla guida di una federazione in cerca di rilancio dopo le roventi polemiche scatenatesi durante e dopo i Giochi di Londra 2012. Un ritorno in scena, il suo, cui aveva fatto seguito il rientro come direttore tecnico dello zio materno Giuseppe La Mura, che aveva già diretto il remo azzurro dal 1993 al 2004 conquistando complessivamente 76 medaglie (28 d’oro, 21 d’argento e 27 di bronzo) fra Olimpiadi, Mondiali ed Europei. “Per quanto riguarda, invece, l’attività sportiva – continua Abbagnale – abbiamo operato finora in tre direzioni: dando fiducia ai giovani più promettenti per far fare loro esperienza; valorizzando gli atleti nel pieno della maturità agonistica, mettendoli nelle condizioni di esprimersi al meglio sulle barche loro più congeniali, e cercando di recuperare qualche ‘anziano’ che potesse essere ancora utile al gruppo”.

A pochi mesi da Rio il bilancio agonistico è soddisfacente, con cinque barche olimpiche e tre paralimpiche già qualificate. Ma si lamenta anche qualche assenza illustre, fra tutte quella del “4 di coppia” che agli ultimi Mondiali non ce l’ha fatta a passare, ma per il quale ci sarà una prova d’appello a Lucerna a maggio. “Sono fiducioso, abbiamo gli uomini giusti per riuscirci; così come stiamo lavorando sull’otto e su qualche barca femminile. Anche se – aggiunge – l’impresa non sarà facile perché il campo degli avversari è sempre più numeroso e competitivo, al punto che anche per le nazioni tradizionalmente più forti si assottigliano le possibilità di qualificare tanti equipaggi. Ma noi ci proveremo”.

L’articolo del Corriere dello Sport – Stadio (PDF)