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Olimpiadi. Gli uomini di “bronzo” del canottaggio italiano

sabato 31 Dicembre 2016

Olimpiadi. Gli uomini di “bronzo” del canottaggio italiano

ROMA, 31 dicembre 2016 – Tralasciando le vicende che hanno caratterizzato la vigilia delle Olimpiadi, legate alle questioni doping che hanno coinvolto gli atleti russi, il canottaggio italiano arriva ai Giochi carioca con 8 equipaggi: 6 maschili e 2 femminili. Sappiamo che di questi otto equipaggi due sono saliti sul podio ed a conquistare la prima medaglia di bronzo per l’Italia sono stati Marco Di Costanzo (Fiamme Oro) e Giovanni Abagnale (Marina Militare) che hanno raggiunto il risultato nella specialità del due senza al termine di una finale elettrizzante condotta con grande cuore e tecnica sopraffina. I due giovani campani (21 anni per Abagnale e 24 per Di Costanzo) non hanno mostrato alcun timore reverenziale pur trovandosi di fronte ad autentici “mostri sacri” della specialità come i neozelandesi Murray e Bond e, dopo una partenza perfetta, si sono mantenuti nelle posizioni di testa per tutta la regata mostrando una capacità tattica e di concentrazione davvero notevoli. Mentre i formidabili kiwi andavano a vincere il loro secondo oro olimpico consecutivo, gli azzurri, dopo aver subito l’attacco di Sudafrica e Gran Bretagna proprio a ridosso del terzo rilevamento intermedio, reagivano da campioni e con un serrate finale mozzafiato stroncavano le ambizioni di podio dei britannici e alla fine conquistavano il Bronzo olimpico per l’Italia.

La seconda medaglia di bronzo olimpica arriva dal quattro senza senior con a bordo Domenico Montrone (Fiamme Gialle), Matteo Castaldo (RYC Savoia), Matteo Lodo, Giuseppe Vicino (Fiamme Gialle). La finale sul Lagoa Rodrigo de Freitas si svolge secondo i pronostici con i favoritissimi britannici a condurre sin dalle prime palate incalzati dall’Australia, che già nei turni preliminari era apparsa come la più accreditata avversaria dei Sudditi di Sua Maestà. La barca azzurra, dopo una buona partenza, si installa in quarta piazza senza scomporsi, ma preoccupandosi di non perdere mai il contatto con le posizioni valide per le medaglie. La situazione in testa rimane cristallizzata sino all’ultima frazione di gara, quando i quattro moschettieri azzurri piazzano un serrate finale mozzafiato (miglior tempo assoluto negli ultimi 500 metri con 2″19 di vantaggio sui “mostri” britannici) che lascia letteralmente sul posto gli esterrefatti sudafricani. Per l’Italia è medaglia di bronzo, mentre l’oro va alla Gran Bretagna, che si conferma ancora una volta la nazione più forte in questa specialità davanti all’Australia, giunta seconda.

Grandi emozioni anche in altre due finali con l’Italia che vedono i nostri portacolori concludere in entrambi i casi al quarto posto, proprio ai piedi del podio. Francesco Fossi e Romano Battisti (Fiamme Gialle), impegnati nella finale del doppio, accarezzano a lungo il sogno di medaglia rimanendo attaccati per tutta la gara ai norvegesi per il terzo posto, ma malgrado un generoso tentativo finale di attacco, non riescono a raggiungere gli avversari, che imbarcavano il leggendario Olaf Tufte, 40 anni e due ori olimpici in singolo. La medaglia d’oro va ai favoritissimi fratelli croati Sinkovic, che nell’ultimo quarto di gara devono superare la resistenza di una coriacea Lituania, giunta seconda. Quarto posto anche per il quattro senza leggero di Stefano Oppo (Forestale), Martino Goretti, Livio La Padula, Pietro Willy Ruta (Fiamme Oro) che, dopo essere rimasto in terza posizione e sempre a stretto contatto con la testa per quasi tre quarti di gara, subisce nel finale il prepotente ritorno della Francia e, nonostante un disperato tentativo di recupero, taglia il traguardo in quarta posizione in una gara che vede il trionfo dei campioni mondiali della Svizzera davanti alla Danimarca.

Finale sfumata, invece, per il doppio di Andrea Micheletti (Fiamme Oro) e Marcello Miani (Forestale) che, dopo il secondo posto in batteria, in semifinale non riescono a entrare nelle prime tre piazze valide per l’accesso in finale. Seppur forte la delusione, i due azzurri sono comunque artefici di gare stupende rese incerte solo da un campo di regata che, nel momento delle loro gare, era in continuo sommovimento specialmente nella parte iniziale dei 2000 metri e nella parte centrale: proprio dove si imposta l’andatura e dove il cambio di passo è d’obbligo per contenere il ritorno degli avversari. Per loro uno strettissimo ottavo posto assoluto. Settima piazza per l’ammiraglia di Emanuele Liuzzi (Fiamme Oro), Fabio Infimo (RYC Savoia), Mario Paonessa (Fiamme Gialle), Pierpaolo Frattini (CC Aniene), Matteo Stefanini, Simone Venier, Luca Agamennoni (Fiamme Gialle), Vincenzo Maria Capelli (CC Aniene) e Enrico D’Aniello (CN Stabia) al timone. Undicesima posizione assoluta per il due senza di Alessandra Patelli (SC Padova) e Sara Bertolasi (SC Lario) che, gara dopo gara, portano a termine una bella Olimpiade che le ha certamente soddisfatte sia a livello di comportamento in gara e sia per il risultato finale raggiunto.

Anche per il doppio pesi leggeri di Laura Milani e Valentina Rodini (Fiamme Gialle) è stata una Olimpiade vissuta giorno per giorno e gara per gara. Dal quarto posto in batteria e, quindi, il terzo posto ai recuperi e il mancato accesso alla fase successiva, sono state tutte tappe affrontate con grande determinazione. Il tredicesimo posto in assoluto è un risultato che poteva essere certamente migliore ma che ha consentito alle due atlete di essere le protagoniste, al fianco di Sara e Alessandra, del canottaggio femminile che, nel prossimo futuro, sarà determinante per le nazioni, e per l’Italia, che hanno fame di medaglie olimpiche. Per concludere, la Nazionale italiana olimpica chiude il quadriennio con una squadra giovanissima che si sta già preparando per affrontare una nuova era e un nuovo percorso olimpico che dal Sud America porterà gli azzurri in Giappone per l’appuntamento con Tokyo 2020.

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